martedì 21 maggio 2024

80 voglia di Carmen Villani

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Quella voce calda e squillante, quel sorriso ammaliante che ti conquistava subito ma anche un fisico da pin up che riempiva gli schermi dei cinema. Carmen Villani è stata per decenni uno dei personaggi dello Spettacolo più popolari e applauditi dal pubblico. 

Dagli esordi giovanissima col mitico Fred Buscaglione ai Sanremo con Pino Donaggio e Domenico Modugno sino alle commedie sexy con Walter Chiari. Lei c'era sempre, simpatica, brillante e soprattutto bella e brava, caratteristiche che ovviamente aiutano molto chi fa il mestiere di artista.

Circondata dall'affetto dei familiari, oggi compie 80 anni nel suo buon retiro nella campagna modenese,  senza rimpianti per aver lasciato quel mondo che pure aveva tanto amato e di cui era stata una protagonista. 

A soli sedici anni, nel 1960, aveva vinto a Castrocaro, trampolino di lancio per cantanti emergenti. Subito un provino col maestro Intra e un disco che attirò l'interesse di Fred Buscaglione che la volle col suo gruppo. gli Asternovas, con cui girava i night del Bel paese. 

Pino Donaggio e Carmen Villani

In questo periodo trascorso col cantante dalla voce roca e i tempi da artista d'oltroceano, la voce della Villani si arricchì di uno swing di marcato stampo americano che non l’avrebbe più abbandonata. La prematura scomparsa del baffo della canzone in un tragico incidente nei pressi di via Veneto a Roma, interruppe però un sodalizio che li avrebbe portati a condurre Canzonissima.

Carmen ovviamente non si fermò, nuovi dischi tante serate, e il primo approccio col Cinema importante accanto a Gian Maria Volonté nel film “Un uomo da bruciare” dei fratelli Taviani. Poi venne scritturata dalla Rai di Roma e per due anni lavorò sotto la  direzione artistica di Lelio Luttazzi in “Strettamente musicale” e ne “Il Paroliere questo sconosciuto”. 

Nel 1962  il 45 giri "La mia strada" entrò per la rima volta in classifica e a questo brano seguirono "Potrai fidarti di me" (cover di “You can depend on me”), "Brucia" (“Come and get it”), "Io sono così" (di Burt Bacharach) sino ad arrivare alla spumeggiante "Congratulazioni a te". 

Ormai era diventata un nome fra i giovani artisti della musica leggera italiana tanto che nel 1965, avrebbe dovuto interpretare a Sanremo in coppia con Paul Anka il brano "La verità", ma non fu possibile in quanto in quell’edizione l’RCA, casa discografica del cantante canadese, si ritirò per protesta dalla manifestazione. 

Colonna sonora di Aduleterio all'italiana

Lei non si perse d’animo e pubblicò altri singoli di livello, come la sofferta "Amerai solo me", "Anche se mi vuoi" (rifacimento di “Tossin’ and turning” degli inglesi Ivy League) e il suo splendido retro, "Passa il tempo" che come spesso accade per certi Lati B dei 45 giri andò meglio.

Poi fu la volta di "Bada Caterina" il suo pezzo più conosciuto che arrivò in testa alla Hit parade. Insieme al lato B del 45 giri "Brillo e bollo" faceva parte della colonna sonora del film di grande successo “Adulterio all’italiana” con Nino Manfredi e Catherine Spaak. 

Il taglio beat e scanzonato, il testo sbarazzino e ribelle di "Bada Caterina" fecero sì che tante giovanissime si identificassero in Carmen letteralmente trascinate dalla voglia di ascoltare dischi ad alto volume che lei esprimeva in quella canzone. 

Con l’avvento del Movimento beat e delle canzoni di protesta, nel 1966 Umberto Napolitano scrisse il brano "Chitarre contro la guerra" che presentato al Festival delle rose all'Hilton di Roma, ottenne un buon successo nell’interpretazione della Villani.

Seguirono le partecipazioni al Disco per l'Estate e Canzonissima e a Sanremo, dove cantò "Io per amore", "Hippy" con Fausto Leali, "Come stai" con Modugno e "Piccola piccola" con cui tornò in vetta alle classifiche.

Pisu e Provolino con Carmen e Fanella

La televisione non poteva lasciarsi sfuggire un'artista come lei, dotata di una simpatia innata e un fascino da vendere. Per due anni così condusse accanto a Raffaele Pisu, Ric e Gian, i programmi televisivi “Domenica è un'altra cosa” e “Che domenica amici!”, scritti da Castellano e Pipolo con la regia di Vito Molinari e la direzione musicale di Gorni Kramer.

In queste trasmissioni lanciò la bambola Fanella rivale di Provolino il pupazzo animato da Pisu, diventando col suo look, minigonne da urlo e stivaloni lucidi, l'idolo dei teen agers di quegli anni, ruolo ed immagine che poi replicherà anche con Pippo Baudo successivamente nel programa "Domenica con noi".

Collaborazioni importanti poi con Piero Ciampi ("Bambino mio" con un testo che parlava di divorzio in tempi in cui era praticamente proibito), Lucio Battisti ("Perchè dovrei"), Ennio Morricone ("L’ultimo uomo di Sara") incisa per l’omonimo film, e "Un calcio al cuore" che Ornella Vanoni incise poi con il titolo "E difficile non amarsi più" (nell’album "La voglia di sognare" del 1974) con il nuovo testo di Sergio Bardotti. 

In questo periodo parallelamente alla sua attività di cantante che andava a gonfie vele, Carmen iniziò quella di attrice, favorita in questo dall'attività del marito, il regista pluripremiato di spot pubblicitari Mauro Ivaldi. Il debutto avvenne in “Anima mia” (dove lei canta per prima la celebre canzone dei Cugini di Campagna). 

Il film passò inosservato ma non il successivo “L'amica di mia madre”, sempre di Ivaldi con Barbara Bouchet, che ottenne invece un buon successo di pubblico cui seguirono i due film cult, campioni di incassi della stagione cinematografica, “La supplente” diretto da Guido Leoni e "La supplente va in città" che lanciarono il genere di pellicole sexy con insegnanti procaci, studenti in estasi e così via.

Star su Playmen

Film vietati ai minori, che rivisti oggi fanno sorridere per quell'erotismo velato e mai volgare di cui erano intrisi ma che all'epoca facevano scalpore come i loro titoli, tipo il plurisequestrato “Lingua d'argento” e “Lettomania”. 

Carmen diventò così il sex symbol di una generazione al pari di altre star del settore come la Bouchet, Edwige Fenech e Nadia Cassini, pur puntando al contrario delle altre, "sul visto non visto" e l'ironia del tutto che sul "nudo sotto la doccia" delle altre.

Dopo la scomparsa del marito e una serie di pellicole girate in Spagna negli anni 80, Carmen abbandonò il cinema e dopo un lungo periodo di stasi, è tornata ad esibirsi in pubblico, realizzando nel 2004 come autrice il musical "Una volta nella vita" su testi di Bruno Lauzi.

Da allora un alone di silenzio la avvolge, dimenticata dagli addetti ai lavori e soprattutto da quelli specializzati nel vintage e nelle passerelle dei migliori anni della nostra vita, lei che ne è stata una valida protagonista, con quella voce da gospel e quel ritmo innato che la contraddistingueva dalle altre.

Nessuno ha avuto la briga di andarla a cercare, di riportarla davanti un obiettivo, di registrare un'intervista con lei. E di materiale ce ne sarebbe, di storie da ascoltare pure. E vedrete che oggi anche le sue 80 primavere passeranno inosservate. 

La Villani non fa più notizia, è fuori moda, ma per chi l'ha apprezzata per il suo fascino e ha ballato le sue canzoni sulle ali di una gioventù felice e spensierata un posto in prima fila nell'album dei ricordi ci sarà sempre.

Tanti auguri Carmen!


1 commento:

  1. I misteri del piccolo e grande schermo , chissà come mai, comunque un grande ricordo Francesco, complimenti, tanti auguri <3

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