giovedì 21 novembre 2024

Alessandro Momo, 50 anni dopo

 di FRANCESCO TRONCARELLI

Chissà cosa avrebbe detto della Lazio di Baroni Alessandro Momo. Sicuramente sarebbe stato contento di vederla giocare all'arrembaggio, sempre alla ricerca del gol e della vittoria, come faceva la banda Maestrelli che conosceva bene. 

Sì perchè Alessandro nella sua breve ma intensa vita, aveva gioito e goduto per quella squadra che dominava su tutti i campi d'Italia, e aveva festeggiato come tutti i laziali lo scudetto in quella calda giornata del 12 maggio del 74.

La sua ultima gioia da tifoso che frequentava l'Olimpico e da diciassettenne che si affacciava nel mondo dei grandi con la bellezza e la sfrontatezza di tutti i giovanissimi ricchi di sogni da vivere e di ambizioni da realizzare e che per lui, attore rivelazione del nostro Cinema, erano a un passo.

Momo con Garlaschelli al campo di Tor di Quinto

Alessandro Momo era un predestinato nel mondo dello Spettacolo. Bambino prodigio negli anni Sessanta, interprete di Caroselli insieme a Giusva Fioravanti, poi a neanche quattordici anni, attore dei fotoromanzi Lancio. 

E subito dopo protagonista di un film diventato capostipite delle cosidette commedie sexy che divenne campione d’incassi al botteghino nel 1973. Stiamo parlando di «Malizia», la pellicola cult di Salvatore Samperi che lanciò Laura Antonelli come icona erotica del decennio.

E ovviamente lanciò come attore Momo, rampollo di una famiglia di costruttori molto noti nella Capitale con un volto sbarazzino che lo rendeva simpatico e che nel film praticamente impersonava se stesso, un ragazzino turbato dalle curve di Laura Antonelli che tentava di sedurre in ogni modo, mettendosi in competizione con il padre, Turi Ferro.

la moto Honda

Dopo quel debutto boom, Alessandro si era confermato in "Peccato veniale" film sempre di Samperi, il regista che lo aveva scoperto, in cui recitava nuovamente al fianco di Laura Antonelli, una coppia collaudata per quel genere di film che aveva aperto un filone cinematografico.

Un altro successo annunciato che confermava le sue doti e la sua predisposizione nel calarsi in personaggi di ragazzino e alla scoperta del sesso, che in definitiva piaceva a tutti e che suscitava interesse nel pubblico femminile attratto dal suo fascino di giovane rubacuori. 

Quell’aria sfrontata e impunita del resto aveva fatto colpo anche sulle sue partner già famose e più grandi come l'Antonelli e Agostina Belli con cui, raccontavano le cronache dell’epoca, aveva avuto dei flirt sul set. Senza contare una giovanissima Monica Guerritore che lo chiamava «Sandrino» e che poi confessò: «Ero innamorata da lui ma non riuscii a dirglielo»

I suoi tre film

Ma fu il terzo film, dopo quelle prime esperienze di pellicole comunque commerciali, che lo salutò come interprete dal sicuro avvenire. E non poteva essere diversamente perchè "Profumo di donna" tratto dal romanzo di Giovanni Arpino Il buio e il miele è stato uno dei film più belli di Dino Risi con un Vittorio Gassman in linea con i grandi personaggi della Commedia italiana che aveva interpretato.

Alessandro era cresciuto professionalmente e lo dimostrava in quella pellicola candidata all'Oscar come Miglior film straniero e per la quale il Mattatore fu premiato a Cannes e poi vinse il David di Donatello, il Nastro d'argento, la Grolla d'oro.

Un successo clamoroso e meritato per tutti, regista, sceneggiatori e attori. Ma che Alessandro non potè assaporare perchè morì prima della sua uscita. Se ne andò due mesi esatti prima della prima al Fiamma. Era il 19 novembre del 74, un martedi come quello di 50 anni dopo.

i funerali di Alessandro

Morì schiantandosi sul lungotevere Diaz a tutta velocità, contro un taxi centrato con la moto che gli aveva prestato Eleonora Giorgi, una Honda Cb 750 Four color amaranto che per il codice stradale dell’epoca non avrebbe potuto neanche guidare, visto che non aveva raggiunto i ventuno anni.

La Giorgi era fidanzata con lui e partendo per Londra gliela aveva lasciata. Dopo l'incidente mortale venne indagata dal giudice Scoppelliti (quello che poi nel 91 venne assassinato dalla Mafia) per incauto affidamento.

L’incidente avvenne alle 14 e 35,  l’ora notata dai cronisti sull’orologio di Momo trovato sull’asfalto e fu uno choc vero, sviscerato in ogni particolare e aspetto da quotidiani e stampa scandalistica. Cronache dove indifferentemente comparivano resoconti quasi noir dello schianto e suoi ritratti impregnati di moralismo. 

Scomparso per l'ebbrezza della velocità, una morte da gioventù bruciata, dicevano, quasi a voler sottolineare la somiglianza con la morte del divo americano James Dean avvenuta per un incidente stradale e dopo aver interpretato solo tre film. Come lui.

 

bucava lo schermo

Muore giovane chi è caro agli dei, diceva il poeta, magra consolazione per chi poi dagli umani viene dimenticato. Nessuno ha ricordato in occasione della triste ricorrenza il "giovin attore" che bucava lo schermo.

Giornali e programmi TV che vivono di questi argomenti, lo hanno ignorato come hanno fatto in questi lunghi anni da quel tragico 19 novembre. Resta il dolore per una vita spezzata troppo presto e il rimpianto per una carriera finita appena iniziata.

Già, quali film avrebbe potuto interpretare, quali esperienze avrebbe potuto avere, magari avrebbe ricevuto dei premi, messo su una famiglia, sposato una collega e avrebbe avuto dei figli attori come lui, chissà...

Alessandro riposa da 50 anni al Verano e dopo la scomparsa del padre Gabriele nel 2000, non c'è più un fiore sulla sua tomba. E neanche una lapide su lungotevere Diaz che lo ricordi. 
 



domenica 10 novembre 2024

Lazio avanti tutta! Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 a Benigno Zaccagnini - La Lazio continua inarrestabile la sua marcia trionfale. Anche il Monza cade sotto i suoi assalti per la gioia del popolo biancoceleste che era da tempo che non viveva emozioni così travolgenti. La Lazio plasmata da Ricky Tognazzi Baroni è una squadra concreta che vince e convince con tutti i suoi giocatori che compongono la rosa. Uno per tutti e tutti per la causa biancazzurra. Non è uno slogan ma la entusiasmante realtà. Copertina d'obbligo all'arciere che dopo aver preso un palo pieno ha scagliato una freccia imprendibile per il malcapitato portiere lombardo. Grazie capitano e ovviamente grazie ragazzi siamo con voi.

7 e mezzo a Rovella per chi non si accontenta - Arriva dove gli altri non arrivano come Stefano De Martino che mette tutti in fila i concorrenti televisivi ottenendo il record d'ascolti. La sua bravura è intelligenza tattica l'hanno portato in azzurro. Bene, bravo. bis!.

7 a Dio vede e Provedel - e para quello che c'è da parà.

6 e mezzo a Guendo è bello esse laziali - Guendovunque, Guendovai, Guendo caliente el sol se li pappa tutti.

6 e mezzo a Miei cari amici Vecino e lontani - Mette tutta la sua esperienza in gioco. Ed è una pedina fondamentale nella scacchiera biancazzurra. Come Carlo Conti nel palinsesto di Rai 1.

6+ a Patrizia Pellegrini e Pighin-Sanguin-Noslin (l'evoluzione della specie) - Buttati nella mischia per fare ammuina. Come Selvaggia Lucarelli e Sonia Bruganelli a Ballando con le stelle.

6+ a Pedro Pedro Pedro Pè - il meglio di Santa Fè e Trigoria questa volta non l'ha buttata dietro ma c'ha messo lo zampino in occasione del gol. E va bene lo stesso.

6+ a senti che musica coi Tavares - Quando parte sul primo binario crea sempre scompiglio. Il problema che sto giro è partito solo un paio di volte lasciando a terra molti pendolari. 

6+ a Viale dei Romagnoli. 13 Ostia e Gila il mondo gila (Jimmy Fontana, Cantagiro 1965) - Più posato il primo più incosciente l'altro, ma si completano. Come Lipari e Friscia a Striscia la notizia. Della serie Dio lui fa e poi li accoppia. E loro insieme poi li accoppano tutti.

6 all'ira di Dia - È partito in quarta è finito in folle. Come Roberto Ciufoli a Tale e quale.

6 a Castellano e Pipolo - Te possino Taty, quanti te ne sei magnati. Manco Pannella dei tempi d'oro dopo lo sciopero della fame sarebbe stato capace de divorasseli così.

6 a Lisasken dagli occhi blu - L'Achille Lauro biancoceleste si muove, corre, si marca anche da solo, a volte crossa a volte cozza. Come dire tanto rumore per nulla. Avete presente Riccardo Rossi?

6 a Somarusic - La validità del Mister biancoceleste si può notare anche nel recupero di un giocatore che da sempre era considerato l'anello debole della squadra. A prescindere da chi scendesse in campo e da chi li allenasse. Era infatti considerato il terzo mistero di Fatima, perché nessuno sapeva il motivo per cui giocasse a calcio. Ora con la cura Baroni è cambiato. È un altro. Come Vittorio Cecchi Gori che da quando si tinge i capelli biondo cenere sembra la sora Lella. Adesso anche con lui in campo si gioca veramente in undici. Sipario.



lunedì 4 novembre 2024

La Lazio non si ferma più. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI 

7 e mezzo a Benigno Zaccagnini - La Lazio continua a vincere. Questa volta è il Cagliari a lasciarci le penne nonostante una partita giocata all'attacco e con intelligenza. Subito in vantaggio, i ragazzi di Ricky Tognazzi Baroni hanno dovuto amministrare il prevedibile ritorno dei rossoblu riuscendo comunque a riprendere le redini del gioco. E vincere. Terza vittoria consecutiva. Copertina d'obbligo all'arciere de noantri che con consumata freddezza da bomber vero, ha trasformato il rigore concesso da Airoldi appena un minuto dopo il suo ingresso in campo. E così siamo di nuovo al terzo posto. Il posto che ci compete per tutto quello che abbiamo fatto e stiamo dimostrando. Avanti Lazio avanti laziali! 

7 e mezzo a Rovella per chi non si accontenta - Ha gestito il gioco nel momento più difficile, quando il Cagliari attaccava a testa bassa nel primo tempo e tutto sembrava difficile. Con pazienza e classe da veterano ha riannodato le fila del tutto dando fiducia al gruppo ed entusiasmo ai tifosi. Bravo.

7 a Patrizia Pellegrini - Partitone del terzino laziale fracico. Dalla sua punizione il gol del vantaggio e da una sua azione il rigore del raddoppio. Daje dentone nostro! 

7 a Castellano e Pipolo - C'ha provato da tutto li pizzi e diciamolo, il gol lo avrebbe meritato. Recupererà sicuramente alla prossima puntata. Come Carmen di Pietro da Carlo Conti.

7 all'ira di Dia - Pronti? Dia! E ho detto tutto.

6+ a Dio vede e Provedel - Il suo l'ha fatto per il resto c'è sempre Mastercard. 

6 a Viale dei Romagnoli, 13 Ostia - Il massimo risultato col minimo sforzo. Avete presente Fabio Fazio?

6 a Guendo è bello esse laziali - Guendovunque ma senza quel pizzico di sana follia che lo rende unico nell'interdizione e nella proposizione. Non c'è problema, si supererà prossimamente su questi schermi. Come Paolo Sorrentino col film Partenope.

6- a Lisasken dagli occhi blu - È partito in quarta è finito in folle. Come Fedez con la Ferragni. Nel complesso è durato una ventina di minuti. Come Rocco Siffredi.

5 e mezzo a Gila il mondo gila (Jimmy Fontana, Cantagiro 1965) - L'ennesima sfortunata deviazione che danneggia la squadra, pesa come un macigno sulla sua valutazione. Dall'oroscopo di Branco la luna consiglia: evitate gatti neri, versate sale a non finire davanti la porta di casa, compratevi un cornetto e incrociate le dita. E che Dio ve la mandi buona.

5 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - T'ho detto arzate a cornuto, arzate, cit. Mario Brega

5 a Pighin-Sanguin-Noslin (l'evoluzione della specie) - Come col Como. Inesistente. Invece di decollare una volta per tutte, resta a terra come un passeggero di Ryanair  che con un euro vuole fare il giro del mondo. A tratti sembra spaesato come Roberto Ciufoli nei panni della Brunetta dei Ricchi e Poveri a Tale e quale. Finirà ultimo della compagnia come lui? Ai posteri l'ardua sentenza come disse il poeta, dai poster intanto è stato già cancellato. Sipario.  



giovedì 31 ottobre 2024

Como è forte la Lazio. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 a Patric del Grande Fratello - La Lazio non si ferma più. A cadere sotto i suoi colpi, ben cinque, questa volta è il Como, squadra volenterosa e combattiva che ha provato a contrastare i ragazzi di Ricky Tognazzi Baroni. Tentativo vano e inutile, perché i biancocelesti quando hanno deciso di vincere hanno messo la quarta e sono partiti a tavoletta verso la vittoria. Dicevano che l'Aquila non spiccava il volo fuoricasa, balle. All'Olimpico come for de porta Como è forte sta Lazio! Copertina d'obbligo al difensore capitano che col suo gol (il terzo) ha ridato entusiasmo ai compagni per portare a termine il volo che li ha condotti al terzo posto. Evviva.

8 a Castellano e Pipolo - Due gol. Un trionfo. Da disertore della Pampa a Diego Armando Castellano è un attimo.

8 a Pedro Pedro Pedro Pè - il meglio di Santa Fè e Trigoria non finisce più. È il valore aggiunto di questa squadra che non finisce più di stupire, proprio come lui. Grazie roma. 

7 all'ira di Dia - Espulso il Nuno? Non c'è problema. Ci ha pensato lui a scodellare due assist che hanno rimesso la partita nel verso giusto. Grande! 

6 e mezzo a Miei cari amici Vecino e lontani - Dove lo metti sta. Come Carlo Conti. E fa sempre il suo. Come Carlo Conti appunto.

6 e mezzo a Gila il mondo gila (Jimmy Fontana, Cantagiro 1965) - La sicurezza. Chiamate lui per contrastare gli spioni del web, l'intercetta tutti. 

6 e mezzo a Guendo è bello esse laziali - Guendovunque, Guendovai, Guendo caliente el sol se li magnano tutti! 

5 e mezzo a C'ha na bomba - e segna pure. La manita porta la sua firma.

6+ a Dio vede e Provedel - Paratona sul finire del primo tempo, impotente sul gol della domenica realizzato di giovedì da Mazzitelli su rovesciata. Si faccia consigliere da Rocco Siffredi per non perdere colpi così.

6 a senti che musica coi Tavares - Ottavo assist in otto partite. Ma anche prima espulsione. E questo non va. Il problema è che è una freccia che arriva sul primo binario travolgendo tutto e tutti e Pairetto che a malincuore aveva dato il rigore ha colto la palla al balzo. 

6 a Somarusic - Tanto fumo e poco arrosto. Avete presente Pierluigi Diaco? 

6- a Lisasken dagli occhi blu - È come il diretto Roma-Viterbo da piazzale Flaminio, parte sempre ma non arriva mai, una storia infinita. 

5 e mezzo a Pighin-Sanguin-Noslin - Un passo indietro rispetto alla partita col Genoa. Forse anche due. Come Luca Barbareschi che è partito in quarta col suo programma Se mi lasci non vale e poi glielo hanno chiuso. Era sembrato il degno erede dell'Olandase volante per quella serpentina con tunnel che lo aveva portato in rete. Sto giro più che volante è apparso stanziante, poco mobile. Come un tram nel traffico di Roma. Sipario.



domenica 27 ottobre 2024

La Lazio stende il Genoa. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI


8 e mezzo a Rovella per chi non si accontenta - Non ce n'è per nessuno.  A cadere sotto gli artigli dell'Aquila è il Grifone che torna a casa con la coda fra le gambe. Un gol nel primo tempo poi il controllo del ritorno dei rossoblu e ancora altri due centri per chiudere la questione, così la Lazio è riuscita anche questa volta a impartire una lezione di gioco al proprio avversario all'insegna del tutti per uno, uno per tutti. Uno spettacolo vedere i ragazzi di Ricky Tognazzi Baroni correre su e giù per il campo e dare tutto se stessi. A guidarli il metronomo biondo che fa impazzire il mondo, biancoceleste. Un regista arretrato, avanzato e onnipresente. Bravo, bravissimo, il migliore. Avanti Lazio avanti laziali!

7 e mezzo a Pighin-Sanguin-Noslin - Un gol da favola, con tanto di tunnel e dribbling vincente sull'avversario. Una rivelazione. Come Alan Friedman a Ballando con le stelle.

7 e mezzo a Pedro Pedro Pedro Pè - il meglio di Santa Fè e Trigoria è unico, è veramente un campione. È un grandissimo giocatore. W Pedro! 
 
7+ a miei cari amici Vecino e lontani - Buttato nella mischia per fare ammuina si è rilevato una pedina decisiva per calare il tris. E apoteosi fu, come quando c'è Fiorello in tv.

7+ a Dio vede e Provedel - Due interventi provvidenziali al primo minuto del primo tempo e al primo del secondo con una paratona a metà. Numero uno di nome e di fatto.

7+ a senti che musica coi Tavares - È in arrivo sul primo binario dell'Olimpico la freccia biancazzurra. Non effettua fermate intermedie. Arriva fino in fondo direttamente. Daje.

6 e mezzo a Guendo è bello esse laziali - Guendovunque, Guendovai, Guendo caliente el sol. Impagabile.
 
6 e mezzo a Castellano e Pipolo - Tanto lavoro oscuro e dietro le quinte. Come Amadeus sul 9. Solo che l'argentino è una spada, il presentatore una spada nella roccia.
 
6+ a Gila il mondo gila (Jimmy Fontana, Cantagiro 1965) - L'esperienza è come la classe, non è acqua. Avete presente Carlo Conti? 

6+ a Patric del Grande Fratello -  Capitano della ciurma. Un traguardo impensabile anni fa, raggiunto passo dopo passo e tanta grinta. Battiamo le mani.

6 a Somarusic - È stata la sua partita 280 con la prima squadra della Capitale. Ce se crede? Resta il mistero come le abbia giocate perchè non se n'è accorto nessuno.

6- a Lisasken dagli occhi blu - Tutti speravano che il gol in Olanda l'avesse liberato dai lacci e lacciuoli che gli impediscono di spiccare il volo definitivamente. E invece nisba. Corre, corre, poi s'arena come un una Panda sulla sabbia. Gli manca l'ultimo passaggio/tiro in porta. Insomma un sordo pe fa na lira come si dice a Roma.

5 e mezzo a C'ha na fetta a banana - Appunto, c'ha na fetta a banana.

5 e mezzo a l'ira di Dia - Nelle prime partite era un Dia...mante che brillava, un Dia...bolico dell'area, poi è andato in nazionale ed è tornato a metà, lasciando la base di tutti i suoi successi a casa sua. Riprendemose er Dia mancante subito. Sipario.


sabato 19 ottobre 2024

Lazio, che beffa. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

6+ a Dio vede e Provedel - Purtroppo non abbiamo potuto vedere la "solita" Lazio gaiarda e tosta e protesa all'attacco, perchè la partita è cambiata al 23° quando la squadra è rimasta in dieci. In dieci contro una Juve agguerrita e pugnace che alla lunga è uscita vincente. Niente assalti alla baionetta, nessuna fuga in avanti, men che meno entusiasmanti dialoghi fra biancocelesti tra un assit al bacio e un tiro in porta mirabile. Nada de nada. Nonostante questo i ragazzi di Ricky Tognazzi Baroni hanno cercato di reggere alla meglio finendo infilzati per una deviazione maledetta. Ed evitato il capotto grazie al loro numero uno.      

6 a Guendo è bello esse laziali - Come Giano bifronte, prima parte all'assalto, seconda sulle sue. Ha pagato colpe che non gli appartengono con l'uscita anzitempo. Mannaggia la pupazza..

6 a Rovella per chi non si accontenta - Il suo l'ha fatto, ma è l'insieme che è mancato per lo stavolgimento del match. Che peccato.

6 a Patric del Grande Fratello - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Avete presente Massimo Giletti?  A proposito. del cazzotto rimediato il Var tace? Tacci sua...

6 a Somarusic - La sorpresa che non ti aspetti. Come Carmen di Pietro a Tale e quale. Un paio di recuperi decisivi senza combinare casini. Incredibile ma vero. Finirà sulla omonima rubrica della Settimana Enigmistica.

6 a niei cari amici Vecino e lontani   - Buttato dentro per fare le barricate. Ha messo sul piatto della bilancia la sua esperienza. Come Carlo Conti per risollevare Rai 1.

6 a Castellano e Pipolo - Non gli è arrivata una palla buona. Provaci ancora Taty. 

6 a Benigno Zaccagnini - Nè carne nè pesce. Nè. Doveva fare centro nella partite delle cento (prrsenze). Non c'è riuscito ma non ci ha neanche provato.

6 a Pedro Pè - stavolta non ha funzionato. Come Valerio Staffelli col Tapiro a Fedez.

6- a Lisasken dagli occhi blu - Un passo indietro rispetto al solito? Ma quando mai. È rimasto quello di sempre che il passo in avanti non lo fa mai. Della serie vorrei ma non posso. Come Pierluigi Diaco.

6- a senti che musica coi Tavares - Lo aspettavano tutti in arrivo sul primo binario. Il problema che non è mai partito dalla stazione di Formello. Poi quando finalmente è partito si è marcato da solo tra un doppio passo e l'altro. Roba da Capocchiano.

5 e mezzo a Fidel Castro Villi - edizione speciale di Chi l'ha visto? mercoledì prossimo sull'ex viola. Testimonianze dei compagni di infermeria alla Paideia che hanno avuto un contatto con lui per ultimi.

5 a Gila il mondo gila  (Cantagiro1965, Jimmy Fontana) - E pensare che era stato uno dei migliori, perchè aveva retto la baracca. Poi quel piede assassino...

a Viale dei Romagnoli,13 Ostia - L'ha preso, non l'ha preso, c'era fallo, non c'era fallo, le chiacchiere stanno a zero, se giochi contro la Juve hanno sempre ragione loro e lo sai perchè e na vita che giochi a pallone, perciò è un esercizio sterile di una discussione inutile, la morale della favola è che hai lasciato i tuoi compagni in dieci e la partita è cambiata. Una colpa imperdonabile. Come chiamare Nino Frassica a Striscia la notizia, una cosa penosa che ha determinato il crollo degli ascolti. Sipario. 

domenica 6 ottobre 2024

Lazio, ci pensa Pedro. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI


9 a Pedro Pedro Pedro Pè - La Lazio vince ancora. Inarrestabile. A cadere sotto i suoi colpi l'Empoli, squadra fallosa e rognosa che ha fatto di tutto per buttarla in caciara. Ma i toscani non avevano fatto i conti coi i ragazzi di Ricky Tognazzi Baroni, animati da uno spirito guerriero senza uguali. E così dopo essere andati sotto sono riusciti a pareggiare il conto e vincere in rimonta con un gran gol del meglio di Santa Fè e Trigoria per la gioia della gente laziale. Ed è stata un'apoteosi. Avanti Lazio avanti laziali!

7 e mezzo a Rovella per chi non si acontenta - È una certezza. Davanti i difensori, in mezzo al campo, nonostante un fisico non certo da Ercole, sradica palloni, fa a spallate con gli avversari, imposta il gioco. Una certezza. Come Carlo Conti.

7 a Benigno Zaccagnini - Finalmente in gol su azione. Na capocciata e via. Bravo arciere.

6 e mezzo a l'ira di Dia - È mancato il suo gol in compenso ha rimediato il rigore.  E scusate se è poco.

6 e mezzo a senti che musica coi Tavares - Un po' in penombra come un playboy da balera della Bassa padana in attesa della vecchietta da spennare, è uscito alla distanza sul primo binario dell'Olimpico travolgendo tutto e fornendo l'assist del pareggio. Il quinto in cinque partite.

6 e mezzo a Guendo è bello esse laziali - me vojo divertì e me sò divertito de più perché avemo vinto. Alla faccia de sti toscani che perdevano tempo. 

6+ a Viale dei Romagnoli,13 Ostia e Gila il mondo gila (Jimmy Fontana, Cantagiro 1965) - Quando la coppia li accoppa. Hanno fatto finalmente il loro. Forse si è trovata la quadra dopo tutti quei balli delle ultime partite là dietro.

6 a Castellano e Pipolo - dice che non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Sarà, però se la buttava dentro era meglio per tutti, avoja a cantalla cosi De Gregori. 

6 a Lazzari alzati e cammina - soprattutto adesso che ti sei infortunato. Alzati e torna a correre come solo tu sai fare. Forrest Gump se sa te spiccia casa. Daje Pupo biondo!  

6 a Dio vede e Provedel - Se c'era ancora la Raggi come sindaco j'avrebbero accollato pure quella buca con fango su cui è scivolato come un pollo in occasione del gol. Mo' c'è Gualtiero e finirà a tarallucci e Frascati, sperando che qualcuno di buon cuore ce pianti er prato verde su cui come è noto vola la Lazio vola. Pure er portiere.

6- a Somarusic - Nè carne nè pesce. Nè.

6- a Lisasken dagli occhi blu - C'è un detto romano che nella sua sintesi rugantina si addice in pieno all'Achille Lauro biancoceleste: "je manca sempre un sordo pe' fa 'na lira". Lui è così, corre, corre, arriva sino a giù ma al dunque non salta mai l'uomo e se tira non centra lo specchio della porta. Mandatelo dagli acrobati del circo Orfei per esercitarsi. Hai visto mai. Sipario.

Alessandro Momo, 50 anni dopo

 di FRANCESCO TRONCARELLI Chissà cosa avrebbe detto della Lazio di Baroni Alessandro Momo. Sicuramente sarebbe stato contento di vederla gio...