sabato 21 maggio 2022

Lazio, grazie ragazzi. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI


10 alla Gente laziale -  Un tifo incessante, dal primo all'ultimo minuto, un amore così grande manifestato con tutto il cuore. Così ha risposto il popolo biancoceleste all'appello lanciato dai  giocatori per giocare insieme l'ultima partita in casa. Una cosa fantastica, tra cori, incitamento, bandiere e i Giardini di marzo cantato tutti insieme. È stata la migliore risposta a chi diceva che allo stadio non veniva nessuno neanche a gratis, è stata la conferma che i primi della Capitale di none e di fatto sono i laziali. Daje!

9 al Ciro d'Italia - assente giustificato per l'ultima della stagione, ha comunque meritato la standing ovation nel pre gara, quando è stato premiato come Miglior attaccante della Serie A. 4 volte capocannoniere, quarto figlio in arrivo, il bomber dei bomber è il simbolo di questa Lazio che non si arrende e dà tutto. Ed il simbolo della lazialità su tutti i campi d'Italia. Grandissimo.

9 a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po' così quell'espressione un po' così che hanno tutti i Turisti per caso come lui in vacanza perenne all'Olimpico c'era da temere il peggio e invece il bandolero stanco è stato fra i migliori in assoluto del match, con ripartenze, dribbling, assist e gol. Obrigado Filippetto.

9 a Peppino di Cabral - si d'accordo ha il fisico da lanciatore di coriandoli, nelle movenze impacciate ricorda Aristoteles della Longobarda, ma ha fatto un gol di destro da favola che ha scosso lo stadio e indicato la via per la rimonta. E questa volta è veramente il caso di dirlo: cameriere Champagne!

9 a Pedro Pedro Pedro Pedro Pè - Il meglio di Santa Fè e Trigoria ha colpito ancora. Una rete fondamentale per l'esito della partita che corona la sua annata strepitosa. Bravo.

8 al Sergente - c'ha provato da tutti li pizzi, ma j'ha detto male. Resta comunque la sua, una stagione da numero uno. Generale promosso sul campo per meriti speciali.

7 e mezzo a chi lo Leiva -  5 anni da campione. Grazie Lucas.

6 e mezzo a Massimo Di Cataldi -  promosso alle scuole superiori. Ma mi raccomando, oltre il compitino che lo sai fare bene, cerca di esercitarti durante l'estate con l'analisi logica.

6+ a Basic Instinct - prova superata anche per il chierichetto. Adesso potrà entrare in seminario ed aspirare alla messa. Deo gratias.

6+ a Sylva Strakoshina - incolpevole sui primi gol, si è superato a metà del secondo tempo con due paratone delle sue. Ma tanto se ne andrà e non lo potrà raccontare a nessuno. Ciao amico mio.

6+ a Lazzari alzati e cammina -un passo indietro rispetto le precedenti partite ma tutta un'altra camminata rispetto a tanti zombie in giro.

6 a Benigno Zaccagnini - era ancora a festeggiare l'erede.

6 a chiedimi se sono Felipe  - e lo sei si, piji li sordi e arzi li tacchi. Insalutato ospite.

6- a Somarusic - fermo come un palo in occasione del gol di Simeone junior, ancora una volta ha fatto le veci di...Immobile.

6- ad Antonio Elia Acerbis - Una bella dormita in occasione del raddoppio scaligero e nel finale e via. Buona fortuna e se vuoi un consiglio sii meno saccente e più umile, ce guadagnerai. 

5 a ke pro e Kameno meno vic - come Alé e Franz o Ficarra e Picone, fate voi, in due non ne hanno fatto uno buono. Sipario.

Ps grazie a tutti quelli che mi hanno seguito anche in questa stagione con l'edizione numero 21 delle mie Pagelliadi.



lunedì 16 maggio 2022

Lazio, all'ultimo assalto! Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8 al Sergente - C'è voluto un gran gol di SMS per ristabilire l'equilibrio fra Juve e Lazio che sembrava irraggiungibile. Un gol capolavoro all'ultimo assalto dell'ultimo minuto che ha regalato alla gente laziale una gioia incontenibile e l'Europa. È stato un pareggio strameritato, conquistato minuto dopo minuto, azione dopo azione dopo essere stati sotto di due reti. Un gol bellissimo che ha completato la rimonta voluta fortemente dal gruppo e segnato dal giocatore più in forma e che non ha mai tradito la maglia combattendo sempre a testa alta. Grazie Sergej!

6 e mezzo a Basic Instinct - Incredibile ma vero, il chierichetto ha gettato la tonaca e si è fatto grande all'improvviso, ha scalato la marcia e guidato la riscossa finale. Una cosa veramente incredibile. Come il David di Donatello alla Ferilli. 

6+ a Lazzari alzati e cammina - pe faje vedè chi sei. T'ho detto arzate!! E namo su. Provace almeno col Verona.

6+ a Pedro Pedro Pedro Pè - Quanto è mancato il meglio di Santa Fè. Rivederlo correre come un folletto è stato meraviglioso, ma non è servito più di tanto alla causa. Come Mammut e Blanco all'Eurosong.

6 a Patric del Grande Fratello - Come Giano Bifronte. Ha dato il meglio di sè in occasione del loro raddoppio accompagnando sulle punte Morata con eleganza da ballerino di Amici poi nella ripresa è volato in cielo per un colpo di testa incredibile che ha mandato in confusione Alessandro Gassman che ha deviato la palla nella sua rete. Grande

6 a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po' così quell'espressione un po' così che hanno tutti i Turisti per caso come lui in vacanza perenne, c'era da temere il peggio. E invece il bandolero stanco ha messo da parte la sua proverbiale flemma per fare un po' di movimento. Che poi sia stato proficuo è un altro discorso, come dire che Cattalan sia simpatico, ma almeno s'è svejato. Il problema che è finito il campionato.

6 a Benigno Zaccagnini - Provaci ancora Arciere.

5 e mezzo a Massimo Di Cataldi - Una traversa in apertura e un bombone a fine primo tempo. Per il resto tanta minestrina, un brodino insomma e pure sciapo. Come un Riccardo Rossi qualunque.

5 e mezzo a Sylva Strakoshina - Questa volta neanche la parata della vita per salvare il risultato. È andato subito a fondo. Avete presente Sgarbi dopo il cazzotto di Mughini?

5 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Dovrebbe essere il dominante della difesa. Ma ha ballato nè più nè meno dei compagni di merende del reparto ad ogni discesa degli avversari. Se ne andrà ma non se ne sentirà la mancanza.

5 a Lupo Alberto - La magia l'ha fatta: è sparito. Ma non era quella che ci aspettavamo. E Silvan tira il fiato.

5 a Peppino di Cabral - Disperso da mesi nei campi di Formello è stato riesumato dalla cripta in cui si era nascosto per fare numero. Dice sarà il falso nueve della formazione. Per quello che si è visto è stato solo falso. Ma non è notizia nueve. Cameriere Champagne!

4 a Somarusic - Si è confermato il Sonnambulo dal volto umano che tutti conoscono. Il gol all'attaccante bianconero glielo ha servito su un piatto d'argento. Ma in fondo non è da condannare perché sapendo che non c'era Ciro, ha detto a tutti, tranquilli, ci penso io, ed è rimasto immobile. Sipario.

sabato 7 maggio 2022

Lazio, avanti tutta! Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

8+ a Patric del Grande fratello - La Lazio ha battuto con merito una Samp attenta e messa bene in campo venuta all'Olimpico per fare risultato  E' stata una partita giocata a ritmi altissimi, con cambi di fronte continui, tra azioni e ripartenza senza soluzione di continuità e con il centro del campo superaffollato di giocatori come il 64 all'ora di punta. Ecco così che solo con una giocata speciale si poteva individuare un pertugio per trovare il gol che indirizzasse la partita. E ci si è riusciti addirittura col Caciara che una tantum ha fatto gioire la gente laziale azzeccando la porta giusta con un gran colpo di testa. Grandissimo.

8 a Lupo Alberto - Decimo assist ma soprattutto tanta carne al fuoco e numeri di magia come i bei tempi. Il gol che ha realizzato è stato un capolavoro col portiere messo a terra con una finta e i due difensori ubriacati dai suoi movimenti. E Silvan muto.

7 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - E faje vedè come se gioca. Bravo Pupo Biondo, te sei superato.

7 al Sergente - Ha fatto a spallate, ha macinato chilometri, ha tirato bombe a raffica. Tanto lavoro nero ma giustificato. Altro che reddito di cittadinanza a uffa.

7 a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po così quell'espressione un po così che hanno tutti iTuristi per caso come lui che riescono a fare un sombrero così incredibile da sombrerarsi pure lui insieme ai malcapitati avversari. Numero da circo insomma col bandolero stanco versione clown.

6 e mezzo a Sylva Strakoshina - decisivo sullo 0 a 0 su Rincon. Una paratona che l 'ha rincojonito per il prosieguo.

6+ al Ciro d'Italia - Si è sacrificato per gli altri. Nè più nè meno di Amadeus che è costretto a fare tutto lui perché in Rai non c'è nessuno all'altezza.

6 a Benigno Zaccagnini -  È partito in quarta è finito col freno a mano tirato. Come Mughini nella rissa con Sgrabi da Costanzo.

6 a Massimo Di Cataldi - Una prestazione onesta, senza infamia e senza lode. Come Carlo Verdone da Carlo Conti. Potrebbe fa de più ma si limita al compitino.

6 ad Antonio Elia Acerbis - er go de Acerbi era bono. Come quello de Turone. E stamo pari.

6 a Somarusic -  All'inizio si è involato, col passare del tempo si è involuto, è finito involtino.

6 - - a Basic Instinct e Hysaj che i papaveri - in due non ne hanno fatto uno buono. Come Alé e Franz o Ficarra e Picone. Sipario.



 


 

 

 


giovedì 5 maggio 2022

Saint Tropez Twist, 60 anni di un boom

  di FRANCESCO TRONCARELLI


Sessant'anni e non sentirli. Sessant'anni ed essere sempre attuali come se non fosse trascorso neanche un giorno. Sembra impossibile ma questa è la magia del Twist, il ballo che non è passato mai di moda e che oggi come ieri suscita entusiasmi e divertimento.

Sarà per la sua facilità d'esecuzione, sarà per quel ritmo travolgente che lo contraddistingue, certo è che tutti lo amano e scendono in pista per ballarlo. Il merito di questo boom intramontabile è di Peppino di Capri che per primo lo ha lanciato in Italia diventando appunto il "Re del twist" per antonomasia.

Ha iniziato infatti proponendo "Let's Twist Again" di Chubby Checher con cui conquistò il Disco d'oro per le vendite e ha proseguito con "Saint Tropez Twist" il pezzo che oltre a bissare il milione di 45 giri venduti, ha segnato veramente un’epoca, quella dei "favolosi anni 60", tanto da essere inserito in quel film capolavoro che è "Il sorpasso".

“Ancora oggi durante i miei recital, tutti mi chiedono “Saint Tropez Twist” e poi come parte la musica si scatenano in pista” spiega Peppino, che legando alla cittadina francese il ballo che stava spopolando dappertutto, contribuì non poco al lancio di quel borgo di pescatori che Brigitte Bardot aveva eletto a suo buon ritiro, come uno dei centri di vacanza più noti del mondo. 

Non a caso per questo motivo, l’artista napoletano è stato festeggiato dal sindaco della località della riviera francese che gli ha consegnato le Chiavi d’oro della città e rilasciato la cittadinanza onoraria. Un vero trionfo. 

Il sindaco di Saint Tropez e Peppino di Capri

«Del resto fu proprio dalla Francia, da Parigi- racconta il cantante -che quella musica mi venne segnalata dal mio amico Jerry Bruno che si trovava nella capitale francese col gruppo dei Brutos, per una tournée all’Olympia. Fu lui a convincermi che quel ritmo sarebbe stato anche in Italia un grande successo, consigliandomi di anticipare tutti, tanto che mi inviò lo spartito del brano di Checher».

«Capii subito che quel ballo avrebbe rivoluzionato il mondo musicale e si sarebbe imposto proprio per il suo ritmo e per i suoi passi che imparai guardando ripetutamente i servizi della “Settimana Incom”, il cinegiornale che veniva proiettato nelle sale cinematografiche prima delle proiezioni dei film".

I fatti gli diedero ragione perchè “Let’s Twist Again” impazzò letteralmente su e giù per il Bel paese, tanto da indurlo a scrivere dopo quella cover, giusto sessant'anni fa, un brano originale, nacque così «Saint Tropez Twist".

Si mise al pianoforte e accennò le prime note di questa canzone il cui titolo era già l’attacco musicale, al suo fianco Mario Cenci, il chitarrista del suo complesso i Rockers, autore di tanti suoi successi. 

Per la cronaca i due non avevano mai visto la cittadina francese, avevano letto quel nome su un settimanale dove c'era un reportage fotografico su alcuni personaggi del jet set che la frequentavano e lo scelsero perchè era sufficientemente esotico.

Peppino e i suoi Rockers

Ecco così "a Saint Tropez, la gente si chiede perché, tu balli il twist, portando un vestito in lamé",  quel lamè che poi diventerà una sua caratteristica nel look (le famose giacche di lamè), Peppino lo aveva visto per la prima volta indosso ad Abbe Lane, quando una sera a Capri insieme al marito Xavier Cugat, insegnò a lui e a Bebè Falconieri a ballare il Cha cha cha. 

Alla Bussola, dove presentò con i Rockers questo brano per la prima volta, si scatenò una vera e propria sarabanda, e lui dovette scendere in pista per ballare insieme ai clienti scatenati che lo volevano con loro. Stesse scene di entusiamo al Club 84 di Roma e via via in tutti i nigh e locali in cui si esibiva.

Il brano iniziò a correre anche nelle vendite e a metà maggio entrò nelle classifiche, risultando poi uno dei dischi più venduti di tutto il 1962, un'annata d'oro per di Capri, perchè oltre a quello piazzò nella Hit parade anche altri 45 giri, ovvero "Speedy Gonzales", "The Jet", "Luna caprese", "Don't play that song", "Madison time" e "Torna piccina mia". 

Di questo disco che esattamente 60 anni fa spiccava il volo diventando un classico del repertorio di Peppino, c'è inoltre un'altra particolarità, riguarda la copertina. Sulla "busta" infatti c'è una giovanissima e allora sconosciuta Raffaella Carrà agli inizi della carriera.

Raffaella Carrà sul 45 giri

La sua immagine su una duna in posa plastica, tipica di un passo di danza, insieme a quella di un compagno di un ballo mimato, si staglia al centro della copertina del disco sotto il titolo del brano "St. Tropez Twist". 

Anzi, ad essere precisi, la foto si trova su entrambe le facciate del disco, anche su quella che indica il titolo di quello che avrebbe dovuto essere il lato A del 45 giri, "Daniela", ma che verrà oscurato dal successo della canzone dedicata al twist e alla cittadina della Costa Azzurra. 

Più di un milione di persone si ritrovarono fra le mani quel disco stampato dalla Carisch che sulla copertina al posto della consueta foto di Peppino di Capri e i suoi Rockers, decise di mettere una coppia di ballerini, ma nessuno riconobbe la Carrà, troppo giovane e ancora poco conosciuta dal grande pubblico, tanto meno il suo atletico e anonimo compagno.

La chicca è rimasta così nascosta e col passare del tempo la curiosità è rimasta in qualche cassetto di una armadio o in uno scatolone riposto in cantina pieno di vecchi 45 giri che non suonano più nei dismessi giradischi. 

Poi l'abbiamo riportartata alla luce e svelata con un nostro articolo e raccontata tra lo stupore generale dei presenti, alla Libreria Feltrinelli di Napoli, durante una "firmacopie" di Peppino di Capri che...ne era all'oscuro. Incredibile ma vero.

Alessandro Momo, 50 anni dopo

 di FRANCESCO TRONCARELLI Chissà cosa avrebbe detto della Lazio di Baroni Alessandro Momo. Sicuramente sarebbe stato contento di vederla gio...