sabato 5 dicembre 2020

Lazio, lo Spezia in due. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI

 

9 al Sergente - Una Lazio cinica più che ha mai, ha battuto lo Spezia in due. Con i suoi due giocatori più in palla insomma. Tutto il resto è stato imbarazzante. I liguri infatti hanno giocato la partita, noi ci siamo limitati a vincerla, che certo non è poca cosa di questi tempi, ma la dice lunga sull'atteggiamento di una squadra che dovrebbe far faville e invece passeggia per il campo. Ma tant è, tre punti e via. Copertina d'obbligo al centrocampista serbo, assistman e al tempo stesso cecchino implacabile su calcio di punizione. La sua rete è stata una poesia celestiale che ha illuminato i cuori biancocelesti davanti il televisore e dato soprattutto un senso a un match alrimenti da dimenticare. 

8 e mezzo al Ciro d'Italia - Segna solo su rigore, sì come no. Con quel piattone di destro passato fra le gambe del portiere avversario, ha messo a tacere i criticoni da bar e gli haters da social. Sono 135 palloni che butta dentro con l'Aquila sul petto somari, zitti e a cuccia. 

6 e mezzo a Totò Riina - Sarà che c'ha il carsima (come tutti dicono senza sapere che vuol dire), sarà che c'ha na certae tutti lo rispettno, sarà che c'ha la panza in fuorigioco (omo de panza omo de sostanza), sarà quel che sarà come cantavano i Ricchi e Poveri in tempi non sospetti a Sanremo, fatto è che quando c'è lui si vince. Se poi si aggiunge il classico "è colpa de Strakosha" il cerchio si chiude. Come la porta.

6+ a Innamoradu - E' il più anziano del gruppo in biancoceleste. Di battaglie come queste ne ha giocate a iosa e questa volta c'ha messo pure lo zampino per vincerla. E' successo quando, ultimo difensore, in prossimità della linea di porta ha catturato la palla che stava per rotolare dentro e l'ha buttata fuori. Battiamo le mani ai veri salvatori della patria.

6 al Panter One - Senza infamia e senza lode. Nè più nè meno di un Riccardo Rossi qualsiasi.

6- a Ke Pro - Senza lode e senza infamia.  Nè più nè meno di Gigi Marzullo.

5 e mezzo a Lucas 2.0 (Ma Biglia che fine ha fatto?) - Con la scusa che non lo Leiva più nessuno ha tirato i remi in barca. La prossima li tiri in faccia agli attaccanti avversari almeno li ferma.

5 a chiedimi se sono Felipe - Praticanente un altro. Come Vincenzo Mollica senza occhiali che sembra la sora Lella.

5 a Somarusic - Il sonnamblo dal volto umano ha fatto la fine del sosia del Marchese del Grillo. Dopo un paio d'affondi e qualche recupero ha capito che non era lui ed è ripiombato in letargo.

5 a Lazzari alzati e cammina - Ha fatto la fine di Fiorello. E' sparito.

5- ad Antonio Elia Acerbis - Nzola gli ha fatto fare la figura del dilettante, se lo è girato e rigirato come un birillo in occasione del gol. Bastoni invece se l'è pappato in un sol boccone in occasione del palo che ha centrato. Insomma un disastro. Avete presente Loredana Bertè a The Voice Senior?  

5- a Lupo Alberto - Continua la performance alla bell'e meglio del suo omonimo al contrario Alberto Lupo. Grande attore che fu, cerca di darsi da fare, ma cammina in mezzo al campo invece di correre. L'età del resto c'è, l'oltretomba pure, mica può competere col Mago. Se ci fosse stato lui invece lo sai che musica...attenzione, dalla regia ci dicono che c'era proprio lui. Come non detto.  

5- -  a quando Escalante el sol - Speciale chi l'ha visto? mercoledì prossimo interamente dedicato al calciatore argentino. SeEguirà Porta  Porta col plastico della sua ultima apparizione. 

5- - a sostiene Pereira - Confermato a furor di popolo dopo Dortmund, ha dato il meglio di sè, ovvero nada de nada. Sarà infatti ingaggiato da Quentin Tarantino per un remake di uno dei più famosi film con Terence Hill, titolo ovviamente modificato per la bisogna: "Lo chiamavano Nullità". Ma il nostro eroe ha sette vite come i gatti e quando sembrava definitivamente cottto senza aver perso una goccia di sudore che è una, si è svegliato e si è lanciato in un affondo al 93° con rete fuori ormai dai giochi. Non a caso è stata giustamente annullata perchè era in anticipo sulla partita di martedì. Sipario.


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Sabato, 5 dicembre 2020

Lazio cinica e redditizia. Al “Manuzzi” di Cesena nell’anticipo della decima giornata i biancocelesti battono lo Spezia: Immobile e Milinkovic garantiscono di chiudere il primo tempo col doppio vantaggio, la rete di Nzola dimezza il passivo per i liguri, che però chiudono ugualmente sconfitti per 2-1. Simone Inzaghi oggi decide di dare ancora fiducia a Reina tra i pali; per Fares c’è la panca e stavolta è Pereira a  fare da spalla ad Immobile. Italiano invece deve fare a meno di molti giocatori; non ci sono Zoet, Dall’Orco, Galabinov, Mattiello ed Agoume; rientra il solo Bartolomei, ma il mister ligure gli preferisce Estevez. Ed inizia alla grande lo Spezia proprio con il palo di Estevez al 3’, ma nella circostanza è Reina a fare una prodezza, deviando quel tanto che basta per evitare la rete. I padroni di casa sono molto aggressivi, mettono in difficoltà la Lazio che soffre un po’ la pressione avversaria; inaspettatamente però al primo affondo i biancazzurri vanno in vantaggio. E’ tutto merito del solito Immobile, che in ripartenza si smarca benissimo fuori linea, alza la testa e davanti al portiere lo batte con un rasoterra che passa sotto alle sue gambe. La risposta bianconera è sui piedi prima di Gyasi, che al 19’ prova a chiudere sul primo palo ma fallisce il bersaglio di pochissimo e poi di Bastoni, che colpisce il secondo legno per lo Spezia. Al 33’ Terzi è graziato da Chiffi, che lo ammonisce dopo un fallo da ultimo uomo su Immobile lanciato a rete da Lazzari. Va a battere la punizione dal limite Milinkovic, che è infallibile col suo destro, piazzando il pallone dove  Provedel non può arrivare per il raddoppio laziale. La punizione di Ricci al 39’ è preda di Reina, poi Gyasi non riesce a deviare sotto porta al 43’ e il primo tempo termina con lo Spezia sotto di due gol. Nella ripresa esce Bastoni per Marchizza; lo Spezia perde velocità ma ha una buona opportunità al 50’, dopo un’azione confusa, col tiro dal fondo di  Farias, su cui Radu respinge sulla linea non senza qualche patema. Inzaghi pensa al Brugge e fa rifiatare Immobile e Luis Alberto; al loro posto Caicedo e Akpa Akpro al 59’. Al 64’ Nzola in contropiede dalla destra va a tu per tu con Acerbi, lo elude con una finta e fa partire un bel sinistro a girare che dimezza il passivo. Per la Lazio è un calo di concentrazione ingiustificabile, che rimette in gioco gli avversari e costringe i biancocelesti a giocare l’ultima mezz’ora di partita con affanno. Escono anche Leiva e Milinkovic e così si sconvolge completamente il centrocampo laziale con l’ingresso di Parolo ed Escalante. Nzola al 79’ non riesce ad addomesticare un pallone in area e si perde l’azione, la Lazio nel finale di partita si rintana troppo nella sua metà campo, all’86’ i nuovi entrati Agudelo e Deiola hanno due buone occasioni. Entrano Mastinu e Piccoli per Estevez e Nzola, nel finale Pereira sigla la terza rete in fuori gioco e con quest’ultimo sussulto si chiude la gara. Una partita giocata decisamente sotto tono dai biancazzurri, che riescono ugualmente a conquistare i tre punti ed ora raggiungono quota 17 in classifica. Per la Lazio serviva una risposta forte in campionato dopo la sconfitta interna con l’Udinese e la risposta è arrivata con una vittoria, sofferta ma raggiunta con una prestazione di grinta e di carattere. La differenza di categoria comunque si è fatta sentire: una Lazio che nel primo tempo sembrava quasi in balia degli avversari, fa sua la partita grazie a due prodezze dei suoi migliori giocatori. Gli uomini di Inzaghi hanno usato le loro armi migliori, ottimizzando al meglio le forze e soprattutto risparmiandole in vista dell’ultima partita di Champions, che martedì potrebbe garantire alla Lazio l’accesso agli ottavi.

 

 

  

SPEZIA  LAZIO  1-2     15’ Immobile  33’ Milinkovic 64’ Nzola

SPEZIA: Provedel, Ferrer, Terzi, Chabot, Bastoni (46’ Marchizza), Estevez (90’ Mastinu), Ricci, Maggiore (65’ Deiola), Gyasi, Nzola (90’ Piccoli), Farias (65’ Agudelo). All. Italiano

LAZIO: Reina, Felipe (88’ Hoedt), Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva (74’ Escalante), Milinkovic (74’ Parolo), Luis Alberto (59’ Akpa Akpro), Marusic, Pereira, Immobile (59’ Caicedo). All Inzaghi 

Arbitro Chiffi

Nessun commento:

Posta un commento

Alessandro Momo, 50 anni dopo

 di FRANCESCO TRONCARELLI Chissà cosa avrebbe detto della Lazio di Baroni Alessandro Momo. Sicuramente sarebbe stato contento di vederla gio...