domenica 21 novembre 2021

Lazio, la sconfitta è di rigore. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

6+ ad Antonio Elia Acerbis- La Lazio ha perso la sua imbattibilità casalinga contro una Juventus scarsa ma quadrata e soprattutto abile nello sfruttare ogni situazione favorevole, quello che non è riuscito agli uomini di Sarri. Priva del suo uomo migliore, Ciro Immobile, e priva di un sostituto all'altezza, la squadra biancoceleste è sembrata un bambino perso nel parco alla ricerca del genitore. Il tridente non ha sortito risultati, per vedere il primo tiro in porta si è dovuto aspettare il 35° del primo tempo. Altrettanti minuti nel secondo. Un vorrei ma non posso generale in cui sono emersi in pochi, al di là delle decisioni arbitrali pessime ed a senso unico, tra cui il difensore più social del Bel paese pallonaro. Un paradosso, la difesa che ha funzionato ma ha preso due gol grazie al fischietto.

6 a Lazzari alzati e cammina - Un treno. Su quella fascia è andato meglio di Willy il coyote. Ma è stata una spinta sterile, fine a se stessa, che non ha prodotto effetti di sorta. Come quella di Renzi a Berlusconi per il Quirinale.

6 a chiedimi se sono Felipe - Tu sicuramente, perchè ancora non ce credi di essere passsato dalla serie D brasiliana alla seria A del Bel paese, ma noi c'avemo certe paturnie che manco te lo imagini. Perdere così contro la Juve più debole degli ultimi venti anni non è possibile.

6- al Sergente - Doveva metterli tutti sull'attenti per poi suonare la carica, ma Allegri ha alzato il muro di Berlino ed è finito tutto in caciara. La prossima volta provasse con le cannonate, ma no a salve come al Gianicolo. Ce vonno quelle vere, come sa fare lui.

5 e mezzo a Hysay che i papaveri - La sua performance finirà sulla più famosa delle rubriche della Settimana Enigmistica, "Incredibile ma vero". Per la prima volta da quando Bella ciao è con noi, ha sbagliato quello che basta. Il brut de brut per antonomasia ha finalmente mostrato di saper giocare. E dopo tante figure meschine non è poco. Incredibile ma vero, appunto.

5 e mezzo a Pedro Pedro Pedro Pè - Più che falso nueve è sembrato un falso in atto pubblico. La rivoluzione tattica l'ha snaturato, un po' quello che è successo a Morgan che da cantante maledetto è diventato giullare di corte a Ballando con le stelle.

5 e mezzo a Pasquale Ametrano Anderson - Con quella faccia un po' così quell'espressione un po' così il Turista per caso è il testimonial della partita. L'emblema del "vorrei ma non posso" segnare, vincere e tornare a casa coi tre punti. Impossibile senza Ciro e senza fare un tiro in porta.  Lui ha corso alla ricerca del goleador perduto, ma nn l'ha trovato, come se stesso.

5 a Benigno Zaccagnini - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Ma poco, manco mezzo chilo de vitello, troppo poco per quello che è costato.

5 a Lupo Alberto - Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu, fa la magia tutto quel che vuoi tu, Bibbidi-bobbidi-bu. Ed è sparito. E Silvan ha tirato un sospiro di sollievo, il vero Mago è lui.

4 e mezzo a Aldo Moro - Non si sa se è più pupo lui che Pupo l'altro. Meglio comunque allo Zecchino d'oro che all'Olimpico. 44 gatti e via per adesso per antare "Granada" troppe pagnotelle deve magnà..

4 e mezzo a Massimo Di Cataldi - Tu quoque Bruto, pure tu te ce metti? Per penitenza vedrai tre volte di seguito "Uomini e donne" con quelle buzzicone di Tina Cipollari e Gemma Galgani, due "Grande Fratello Vip" con Giucas Casella e tutti gli altri morti de fama e Zelig con Teo Teocoli che ancora insiste con Felice Caccamo. Amen.

3- a Totò Riina - Il vero Immobile della squadra è lui. Quando infatti riuscirà a parare un rigore, sarà tre volte Natale e si farà festa tutto l'anno, come in tempi non sospetti cantava Lucio Dalla. Er Panza peraltro è così, la differenza la fa solo a tavola, perchè oltre alle pietanze se magna pure er cameriere che je le porta. Più che portiere vero è un portiere volante come quando si giocava per strada con i libri di scuola a far da pali, ed in più ha la delicatezza di un lottatore di Sumo quando piomba addosso agli attaccanti avversari. Se continua così finirà nel Guinness dei primati alla voce "non ne pija una che è una".

-2 a sono un signore non sono un pirata - Quando a metà della ripresa è entrato in campo, passo cadenzato alla Gamba di legno, volto stravolto da "La notte dei morti viventi" (Night of the Living Dead regia di George Romero) e occhioni roteanti nel vuoto come Gollum del fantasy di Tolkien, tutti i tifosi hanno avuto un momento di sconforto e il commento unanime è stato "è finita". Non ci voleva infatti Frate Indovino per capire che con lui in campo avremmo giocato con un uomo in meno e con tanta disperazione nel cuore. Che ti puoi aspettare infatti da un disertore della vanga del suo calibro? Il nulla assoluto,come fosse un Gigi Marzullo qualsiasi. Il momento più alto della sua farsa è stato quando da un cross pennellato al bacio di Milinkovic per la sua capocciona (non doveva far altro che elevarsi e colpirla per buttarla dentro) ha fatto un saltello all'Alberto Sordi e ha lisciato il pallone tra le risate generali alternate alle imprecazioni che solitamente lo accompagnano. Povera Lazio, poveri noi, povero calcio, come siamo finiti in basso. Nessuno sa perchè sia accreditato come calciatore, è il quarto mistero di Fatima e neanche Papa Francesco è riuscito a scoprirlo. Sipario.



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