venerdì 10 marzo 2023

Un grande amore e niente più, 50 anni di una poesia

 di FRANCESCO TRONCARELLI

10 marzo 1973, Peppino di Capri vince Sanremo con "Un grande amore e niente più", una canzone che a 50 anni esatti da quel trionfo festivaliero, conserva intatte le emozioni del primo ascolto. 

Un brano firmato dall'artista napoletano insieme al grande Franco Califano e che per il testo e la melodia coinvolgente rappresenta una gemma del nostro pop.

La canzone era nata da una traccia composta da Gianni Wright americano a Roma con passione per la musica che aveva buttato giù l'embrione del pezzo, una sera all'Harry's bar di via Veneto tra un whisky e l'altro (tanto pagava il padre che era il direttore) la strimpellò alla chitarra a Peppino che ne rimase subito colpito.

Ci voleva un testo speciale per quelle note che Peppino aveva rimodulato e completato al piano e Claudio Mattone che collaborava con lui in quel periodo, propose di rivolgersi al Califfo, un vero maestro nel saper raccontare l'amore e i sentimenti. 

Bastarono le mani di Franco su un foglio di carta (e le correzioni successive su biglietti che "viaggiavano" sotto la porta di casa del Prevert di Trastevere tutte le mattine perchè lui faceva tardi la notte) per far nascere una poesia meravigliosa.

E la vittoria per questa canzone arrivò puntuale nella serata conclusiva del festival organizzato da Vittorio Salvetti, nell'annuncio di Mike Bongiorno e Gabriella Farinon di un podio di tutto rispetto: primo Peppino di Capri con "Un grande amore e niente più", secondo Peppino Gagliardi con "Come un ragazzino", terza Milva con "Da troppo tempo".  

"Un grande amore e niente più" segnò la rinascita definitiva dell'artista napoletano dopo l'appannamento della sua carriera per l'avvento prima dei complessi e poi dei cantautori che avevano cambiato il modo di fare musica e conseguentemente i gusti del pubblico.

Rinascita che era iniziata l'anno precedente con la sigla di Rischiatutto "Amare di meno" firmata da Paolo Limiti e Umberto Balsamo e che proseguirà l'anno successivo con l'evergreen "Champagne" di Mimmo Di Francia, Depsa e Sergio Iodice, per arrivare senza più scossoni ai giorni nostri con tanto di Premio alla carriera proprio a Sanremo.

Sono passati 50 anni da quella serata magica che possiamo rivivere e rivedere a colori in seguito al ritrovamento dell'edizione trasmessa per l'Eurovisione e recuperata negli archivi della Tv di stato della Repubblica Ceca da Luca Rea. Il festival infatti da noi fu trasmesso in bianco e nero dalla Rai, non essendo autorizzata dai governi dell'epoca a trasmettere a colori. 

La Tv a colori era infatti considerata da alcuni esponenti politici un bene di consumo non necessario vista la delicata situazione economica dell'Italia. 

In realtà si trattò di una decisione sbagliata che portò l'Italia da paese all'avanguardia nella sperimentazione televisiva a paese di coda. Basti dire che solo nel 1977 gli italiani poterono vedere a colori il Festival.

Riviviamo allora quella esibizione a colori sul palco del festival con l'eleganza di "Viso d'Angelo" Gabriella Farinon, il coro dei 4 più 4 di Nora Orlandi, la poesia del Califfo e la voce di Peppino che sussura "solitudine e malinconia, i soprammobili di casa mia, qualche libro, una poesia e sul piano una fotografia...io e te un grande amore e niente più...".







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