6 e mezzo al Ciro d'Italia - Non è stata la Lazio migliore, quella per intenderci vista contro il Genoa, la squadra che ha perso malamente il derby. Lenta, prevedibile, mai decisiva nelle conclusioni, nonostante avesse tenuto il boccino del gioco a lungo, è andata sotto per un gol fortunoso al termine del primo tempo che le ha segato le gambe. Poi nella ripresa come è andata a finire, lo avete visto tutti. Li abbiamo così resuscitati senza colpo ferire pur avendone avute le possibilità. Ecco perchè la copertina va al bomber che segnando ha riacceso la fiammella della speranza e ha fatto comunque il suo dovere. Lui. Ma non gli altri.
6 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Ha retto la difesa da solo dimostrando di avere un altro passo rispetto alla truppe cammellate che lo affiancano. Come Panariello a Tale e quale.
6- a Lucas 2.0 (quello che ride) - Tra i meno peggio. C'ha messo esperienza e un minimo di grinta. Ma se una una rondine non fa primavera, figurarsi se può far trasformare un malinconico autunno in una cocomerata estiva.
6- - a Sergio Ramos (je piacerebbe) - Era proprio Felipe, di nome e di fatto quando ha tolto la palla dai piedi degli attaccanti giallorossi. Poi nell'azione del loro vantaggio ha contribuito al caos che si è creato, franando sull'albanese volante. Una disfatta che fa il pari con quella dello spread salito ai massimi dopo la manovra di aggiustamento del bilancio.
5 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - E' durato mezz'ora. Nè più nè meno del Rocco Siffredi dei bei tempi.
5 a dillo a Parolo tuo - Irriconoscibile. Come Loretta Goggi con la coda di cavallo.
5 a Somarusic - Inutile. Come Antonella Elia a Tale e quale.
5 a Sylva Strakosina - In perfetta media Carrizo: due paratone e due cappellate. E poi dice che non ce vo' er citofono come da tempo sollecitano alcuni condòmini.
5- a Rodolfo Bada e Correa l'anno 1900 - In due non ne hanno fatto uno buono. Come Ficarra e Picone.
5 - - a buttamola in Caciaras - Si è capito perchè spesso e volentieri non l'hanno fatto giocare.
4 e mezzo- al Sergente - Impalpabile. Avete presente Max Pezzali da Fabio Fazio? Non dice una parola, non canta, non fa niente e lo pagano pure. Come l'Esorciccio appunto.
3 a Lupo Alberto - Ei fu. Il fantasma dell'opera. Il ritorno della mummia. Zombie. Non aprite quella porta, anzi apritela pure tanto ormai non entra più perchè non coglie l'attimo da una vita. Uno, nessuno, centomila, pirandelliano dal volto umano, ha perso le forze come Sansone da quando ha abbandonato il ciuffo biondo per tingersi di nero. Nero, come il buio assoluto che evoca con le sue performance insulse e senza soluzione di continuità. Next stop Lourdes, per il miracolo.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Sabato, 29 settembre 2017
Bottino
pieno per la Roma nell’anticipo della settima giornata. I giallorossi
vincono il Derby grazie ad un gol siglato da Pellegrini nel primo tempo;
di Immobile la rete del momentaneo pareggio poi una punizione di
Kolarov ed il gol quasi al termine di testa da parte di Fazio fissa il
punteggio finale sul 3-1. La Roma, nonostante la vittoria casalinga
contro il Frosinone, arriva a questa partita frastornata dalle polemiche
per la passata striscia negativa; i biancocelesti invece dopo cinque
affermazioni di fila sembrano aver finalmente recuperato la forma
migliore. C’è grande curiosità di conoscere come i due allenatori
schiereranno le due squadre: Inzaghi alla fine opta per Careres e Luis
Felipe in difesa; Luis Alberto torna trequartista dietro ad Immobile.
Di Francesco recupera Dzeko, Manolas gioca lo stesso pur se un po’
acciaccato; a sorpresa Santon parte titolare, concedendo più spazio in
avanti a Florenzi; invece è out Perotti. Come sempre l’inizio è
abbastanza guardingo, la paura tiene tutte e due le squadre contratte,
ma è la Lazio al 12’ che con un contropiede innescato da Lulic a dare
qualche grattacapo alla difesa avversaria. Il primo tiro verso la porta è
di Marusic al 18’ e sul corner seguente una deviazione di schiena di De
Rossi su Immobile è determinante. La Lazio ora tiene meglio il campo;
Luis Alberto cicca sotto porta ed ora la Roma ha una doppia opportunità:
in ripartenza Strakosha respinge su Dzeko a tu per tu col portiere e
poi si ripete sul tiro di Pastore. Immobile impegna Olsen in angolo al
26’ e un attimo dopo Luis Felipe sradica la palla dai piedi di Florenzi
che stava andando dritto in porta. Al 36’ si fa male Pastore; entra
Pellegrini che nel finale di tempo dopo uno scontro tra El Shaarawy e
Strakosha si ritrova il pallone tra i piedi e di tacco mette in rete il
vantaggio della Roma. Nella ripresa Inzaghi mette dentro Badelj e
Correa; vanno out Parolo e Luis Alberto, deludente nel primo tempo. I
biancazzurri si mettono a 4 dietro ed ora va al tiro Immobile, parato da
Olsen al 55’, poi Strakosha blocca sul rasoterra di Pellegrini. La
Lazio non riesce a prendere in mano il centrocampo, sembra totalmente
incapace di offendere ma al 66’ arriva l’errore di Fazio, con Immobile
ch lo anticipa, lo batte in velocità e in diagonale supera Olsen per il
pareggio laziale. La felicità biancazzurra dura un attimo: al 70’ Badelj
atterra al limite Pellegrini; va a battere Kolarov che su punizione
calcia bene e batte ancora Strakosha; così la Roma si porta sul 2-1.
Olsen all’80’ si distende e para su Milinkovic, nel finale entrano
Caicedo e Jesus. La Lazio tenta il tutto per tutto ma non combina
niente: invece ancora Strakosha para sul fendente di Kolarov ed all’85’
Fazio incorna su punizione e mette in porta il 3-1 che chiude
definitivamente i giochi. Troppo morbidi gli uomini di Inzaghi, che si
fanno sconfiggere meritatamente perché mai davvero risoluti in questa
partita. Gravi gli errori del mister laziale, che lascia praticamente
solo Immobile solo, con i reparti troppo sfilacciati ed un centrocampo
arrendevole. Facile sin troppo invece il compitino di Di Francesco, che
trova al suo cospetto una squadra semplice da superare. Dopo 12 punti
all’attivo per la Lazio ci può anche stare una battuta d’arresto, che
però brucia troppo perché giunta in malo modo e proprio nella
stracittadina. Ma la truppa di Inzaghi deve essere in grado di
risollevarsi, come del resto è stata capace di fare in altre
circostanze: obbligatorio voltar pagina, sin da giovedi prossimo con la
difficile sfida di Francoforte.
ROMA LAZIO 3–1 45’ Pellegrini 67’ Immobile 71’ Kolarov 85’ Fazio
ROMA: Olsen, Santon, Fazio, Manolas, Kolarov, Pastore (37’ Pellegrini), De Rossi (73’ Cristante), Nzonzi, Florenzi (82’ Jesus), Dzeko, El Shaarawy. All: Di Francesco
LAZIO:
Strakosha, Felipe, Acerbi, Caceres, Marusic, Leiva, Parolo (54’Badelj),
Milinkovic, Lulic (80’ Caicedo), Luis Alberto (54’ Correa), Immobile.
All: Inzaghi
Arbitro Rocchi
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