domenica 26 maggio 2019

Lazio già in vacanza e Inzaghi? Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI



6 + al Ciro d'Italia - La Lazio ha perso col Toro l'ultima partita di un campionato che doveva proiettarla verso la Champions e che invece l'ha relagata ad un insignificante ottavo posto. Per fortuna c'è stata la Coppa Italia che ha salvato una stagione deludente e che la sconfitta coi granata, con la squadra con la testa e non solo già in vacanza, ha certificato impietosamente. Ora che è calato il sipario sul torneo, il tormentone sarà "Inzaghi resta o non resta?", domanda che avrà la sua risposta tra qualche giorno, intanto si celebra la fine dei giochi giudicando quello che si è visto (sic). Il migliore del match? Non c'è stato, ma il meno peggio è stato certamente il bomber al 15 sigillo personale e che coi suoi 8 legni colpiti è il miglior testimonial di un campionato da dimenticare.

6 al Sor Capanni - Appena entrato ha rimediato subito un cartellino giallo. E questo è senza dubbio un bel biglietto da visita per una carriera tutta da costruire e scoprire. Na botta da laziale storico pur essendo giovanissimo e proveniente dalla Primavera. Una rondine insomma più che un aquilotto. Staremo a vedere se spiccherà il volo come tutti ci si augura.

6 ad Antonio Elia Acerbis - Con le sue 50 partite quasi consecutive (una solo saltata per una  squalifica assurda), il roccioso e volitivo difensore è stato senza dubbio uno dei pochi acquisti azzeccati. E' uno tosto, che dà sempre il fritto, e anche in questa debacle nel gran finale ha comunque provato a tappare i buchi. Coi bruchi c'è riuscito alla grande nel derby di ritorno, stavolta qualcuno remava contro, nel senso che se ne stava col pedalò a mollo durante la partita. Bravo Ace.

6 a dal 753 il calcio a Roma si chiama Romulo - Se l'Alex Britti biancoceleste (separati dalla nascita col cantante) avesse giocato sempre, altro che Somarusic a pascolare. Ne avremo viste delle belle. Ma tant è e tocca accontentarsi. Come ha fatto Giordana ad Amici della De Filippi.

6 a veni, vidi, Lulic al 71° - Diciamolo, in occasione del primo gol s'è fatto uccellare come un pivello, ma siccome il 26 maggio (stesso giorno della partita) siamo nella storia grazie a lui, possiamo bocciarlo? Ma de che, gloria eterna. 

6 a Innamoradu - Pure lui è andato per farfalle come il compagno di merende storiche, ma è anche lui nella storia di una giornata che ha fatto piangere amaramente quelli che sono venuti dopo. Come dire gli anni passano, i bimbi crescono ma il 26 maggio è per sempre.

6- a Massimo Di Cataldi - Tanto fumo e poco arrosto. Avete presente Raul Cremona da Fazio?

6- a Bruno Giordao de Trasteverao - Poco fumo e un po' d' arrosto. Avete presente il mago Forest sempre da Fazio?

5 e mezzo a Rodolfo Bada - Certa stampa lo sostiene, ma al dunque... Avete presente Fazio?

5 e mezzo a dillo a Parolo tuo - Lo stakanosvista del centrocampo biancoceleste ha staccato la spina. Ma non avendo ancora pagato la cabina al Tibidabo è rimasto sulla via del Mare. Figurarsi se faceva in tempo ad arrivare allo stadio per incontrare Belotti e gli altri gallinacci.


5 e mezzo a Bastos e avanzos - Ce l'hanno tutti con lui come con Calimero del mitico Carosello. Certo de frescacce ne ha combinate tante, ma qualche pezza ce l'ha messa spesso, come ha fatto coi torinisti. Gli manca però la continuità. Nè più nè meno di Enrico Lo Verso a Ballando con le stelle, che per un tango che azzecca si perde poi in un passo doble come un Giletti qualsiasi.

5 e mezzo a Protomartire - Secondo portiere di nome e di fatto. A cappellatte infatti arriva dopo Sylva Strakoshina, ma le sue però sono più clamorose coem le partone. E andiamo.

5 a Durmisi dove trovate posto - La telecamera assassina l'ha ripreso, occhi socchiusi verso il cielo e braccia aperte da santone ispirato, prima che entrasse in campo. Era il momento del ringraziamento, il rito che almeno una volta al giorno compie per omaggiare la buonasorte che gli ha fatto un regalo incredibile, farlo giocare in serie A con contorno di bei soldoni, vitto e alloggio compresi, senza esserne all'altezza. Come se un disoccupato riuscisse a centrare il Superenalotto pescando a caso la schedina giusta nel mucchio preparato dal tabaccaio. Una cosa incredibile. Appunto.
 
Giordao alza le braccia: mi arrendo


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Domenica, 26 maggio 2019
Il Torino batte la Lazio nell’ultima della stagione. Allo stadio “Olimpico Grande Torino” per la 38sima giornata succede tutto nel secondo tempo: all’uno-due granata ad opera di Falque e Lukic risponde Immobile che illude i suoi, ma nel finale è l’ex De Silvestri a fissare il punteggio sul 3-1. Nessuna posizione da difendere od obiettivi da conquistare: oggi per tutte e due le squadre è giornata di passerella, l’ultimo scampolo di fatica prima delle ferie. Nel Toro Djidji è indisponibile, Mazzarri opta per il 352 con Iago Falque e Belotti. La Lazio invece si presenta con tanti indisponibili: a parte lo squalificato Correa non saranno della partita Strakosha, Luis Felipe, Leiva, Milinkovic, Luis Alberto e Caicedo. Spazio quindi a Proto tra i pali, centrocampo con Badelj e Jordao dall’inizio, Cataldi nell’insolito ruolo di trequartista ed Immobile unica punta. Le due squadre un po’in disarmo si affrontano comunque a viso aperto ma senz’altro a ritmi blandi. Qualcosa in più prova il Toro, ma il primo tiro in porta di Aina arriva solo al 24’: Proto blocca tranquillamente; poi un contropiede iniziato da Cataldi non è finalizzato da Immobile dopo la mezz’ora. Finisce tra gli sbadigli un primo tempo sporifero, ma non ci si poteva sicuramente aspettare altro. Nella ripresa il Torino è più intraprendente e subito un salvataggio provvidenziale di Acerbi non consente a Iago Falque di battere a rete davanti alla porta. Ora i granata stanno per cambiare la partita: sull’azione seguente da un passaggio di Aina è ancora Falque davanti alla porta col sinistro di collo pieno a battere Proto e portare i suoi sull’1-0. Passano solo 2’ e il Toro raddoppia: Meite confeziona un perfetto passaggio a favore di Lukic, che supera in corsa Proto e deposita in rete indisturbato. La Lazio prova a svegliarsi ed al 65’ il guizzo di Immobile è decisivo. Spalle alla porta, tallonato da Nkoulou il centravanti biancazzurro si gira improvvisamente e mette in porta sul palo lontano un diagonale difficile che accorcia le distanze. Al 74’ sempre Immobile col piatto destro non inquadra lo specchio da buona posizione. Dal possibile pari laziale all’80’ Proto respinge su Zaza, ma l’ex De Silvestri in arrivo sulla destra deposita con lo scavino il pallone del 3-1 per il Torino, che chiude virtualmente la partita. Chi viene, chi va: da segnalare l’esordio in serie A del giovane brasiliano Capanni, che appena in campo prende anche un cartellino giallo, poi la sostituzione di Izzo con Moretti, che disputa in granata l’ultima partita prima dell’addio al calcio giocato. All’85’ Sirigu è molto bravo sul bel tiro dalla distanza di Immobile, poi Capanni sfiora il palo ed infine ancora Sirigu è pronto su Parolo; nel recupero per due volte Proto è impeccabile sul nuovo entrato Rincon e con questi ultimi guizzi si conclude la partita con la vittoria del Torino. Una sconfitta della Lazio si commenta sempre a malincuore, ma oggi a parte l’agonismo latitante, uscito fuori in parte solo dopo il doppio svantaggio, nella squadra biancazzurra era diffusa solo l’idea di smobilitazione. Peccato, perché il 26 maggio andava onorato in modo migliore. E’ tempo comunque di bilanci: la squadra biancazzurra chiude questo campionato all’ottavo posto con 17 vittorie, 8 pari, ben 13 sconfitte e 59 punti all’attivo. Una stagione negativa, accompagnata dal rimpianto di aver buttato al vento la possibile qualificazione in Champions con alcune partite da suicidio, ma ribaltata nel giudizio dalla conquista della settima Coppa Italia, che consentirà di disputare l’Europa League. Alla Lazio sicuramente cambieranno molte cose: Simone Inzaghi se ne andrà probabilmente e con lui anche alcuni importanti pedine, come  Luis Alberto e Milinkovic Savic. Se però sarà rivoluzione, dovrà avvenire in modo da migliorare concretamente questa squadra, senza mezze figure ma con uomini già pronti per fare la differenza.
    
TORINO LAZIO   3–1    51’ Falque  53’ Lukic  66’ Immobile  80’ De Silvestri
TORINO: Sirigu, Izzo (83’ Moretti), Nkoulou, Bremer (78’ Rincon), De Silvestri, Meite, Lukic, Baselli, Aina, Iago Falque (68’ Zaza), Belotti. All.: Mazzarri.
LAZIO: Proto, Bastos, Acerbi, Radu (81’Capanni), Romulo, Parolo, Badelj, Jordao (57’ Durmisi), Lulic, Cataldi, Immobile. All Inzaghi 
Arbitro Abisso

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