8 e mezzo al Ciro d'Italia - Una Lazio soporifera e a intermittenza ha pareggiato a Bologna una partita che se avesse avuto un po' di grinta e soprattutto se avesse concretizzato il calcio di rigore, avrebbe potuto vincere. Avrebbe. La verità è che dalla cintola in giù ha deluso molto, specialmente in difesa dove abbiamo resuscitato avversari sepolti da anni (Palacio giocava nel Genoa ai tempi dello Scudetto negato del 1915). I cambi conseguenti il rosso per delineare il nuovo assetto poi, non hanno modificato l'andazzo altalenante e rocambolesco del tutto. Protagonista assoluto del match il bomber de noantri autore di una bella doppietta ed oggetto del pensiero di tutto il popolo laziale al momento dell'assegnazione del penalty. Ma era stato sostituito. Amen.
7 a Lupo Alberto - Uno dei pochi a confermare le sue qualità. Come Fiorello. Dai suoi piedi le azioni migliori e un assist al bacio. Non sarà più il Ciuffo biondo che faceva impazzire il mondo, ma je l'ammolla lo stesso. Bravo.
6+ al Sergente - Un paio di passi indietro rispetto lo show in Europa. E' riuscito comunque a galleggiare in mezzo al campo facendosi notare. Come Renzi che ogni giorno ne tira fuori una contro il premier Conte, pe' dasse un tono.
6 a Sylva Strakoshina - Due li ha presi, è vero, ma tre o quattro parate le ha fatte alla grande. Dice ma quello deve fare: eh come no, ma qui è pieno de gente che dovrebbe fare quello per cui è pagata e poi finisce a tarallucci e monnezza. Chiedere all'Ama per esempio.
6 ad Antonio Elia Acerbis - Se anche una certezza come lui vacilla e si specchia per compiacersi, vuol dire che qualche cosa non va. Un po' come Loretta Goggi a Tale e quale, che a forza di elogiarsi come imitatrice del tempo che fu, tira fuori votazioni da ridere. Avete presente le mie Pagelliadi?
6- a Innamoradu - Senza infamia e senza lode. Nè più nè meno del Mago Forrest da Fazio, che non fa ridere ma almeno non dà fastidio a nessuno. Del resto lo tengono lì per fare numero.
6- a veni, vidi, Lulic al 71° - Messo in mezzo da "Orsolini Ceramiche - Showroom in via Aurelia n.1007" in occasione del vantaggio iniziale del Bologna, si è riscattato subito dopo fornendo l'assist per Ciruzzo. Ha fatto come Zingaretti che dopo le batoste all'Europee si è ritrovato al governo. Incredibile ma vero.
5 e mezzo a Bastos e avanzos, dillo a Parolo tuo e Meco Jony - In tre non ne hanno fatto uno buono. Come Aldo, Giovanni e Giacomo che non a caso so' spariti.
5 a chiedimi se sono Felipe - Uccellato come un pivello da uno che non segnava da tre anni che saltando per colpire col capoccione j'ha pure magnato in testa un piatto di tortellini. Un tracollo.
5- a Somarusic - Il Sonnambulo colpisce ancora. Na dormita che lèvate. Neanche Gigi Marzullo che s'ipnotizza da solo sarebbe stato capace di tanto. Ronf ronf e tutti a casa.
5- - a Lucas 2.0 - Ineccepibile fino al rosso. Come D'Alema finchè è stato nel PD. Poi l'ha fatta fuori dal vaso ed è stato cacciato. Come D'Alema appunto.
4 e mezzo a Correa l'anno 1900 - El Tucu c'è ma non si vede. E soprattutto non vede la porta. Non la vede quando in azione dopo essersi dribblato da solo la spara sul portiere avversario figurarsi se la vede quando deve tirare solo soletto dal dischetto. E' stata proprio una giornata no, iniziata male, con il tunnel subìto da Ugo Tognazio e finita malissimo con quell'errore a una manciata di minuti dalla fine. Ma lui è così, un affamato cronico, i gol se li magna che è una bellezza, li divora tanta è la fame arretrata, al confronto il Pannella dei tempi d'oro che dopo du' mesi de digiuno se scofonava de tutto e di più, sarebbe considerato un dilettante. Dal Manuale della Cucina di Suor Germana, pag. 35: "evitate le abbuffate che poi non vi sentite bene, meglio qualche spuntino durante il giorno per esssere sempre in forma e centrare così i vostri obiettivi". Ecco, datte una regolata.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 6 ottobre 2019
Tra
Bologna e Lazio finisce in parità. Al “Dall’Ara” nella gara valida per
la settima giornata tutti i gol sono siglati nel primo tempo: un
doppietta di Immobile fa da contraltare alle due reti di Krejci e
Palacio, ma c’ è da registrare nel finale della ripresa l’errore di
Correa dagli 11 metri che tiene il risultato finale sul 2-2. Sinisa
Mihajlovic, che oggi è di nuovo in panca, dopo la aver raccolto solo un
punto in tre partite cerca il riscatto proprio contro la sua ex squadra.
In difesa ritorna Danilo, il dubbio poi tra Mbaye o Krejci è
risolto con l’impiego di quest’ultimo, infine il suo 4231 senza Soriano
vede Sansone con Palacio in avanti. Invece Simone Inzaghi che ha tutti
disponibili, non manda in campo nessun nuovo acquisto: oggi c’è Marusic e
non Lazzari, Lulic e non Jony, Correa ed Immobile completano la
formazione, che è praticamente la stessa che ha battuto gli emiliani
l’anno scorso. Un minuto di silenzio ricorda la scomparsa di Squinzi,
poi inizia la partita, col Bologna che impone un ritmo molto elevato ai
biancocelesti. Palacio va alla conclusione già al 7’, poi si vede la
Lazio con Luis Alberto, che con una parabola insidiosa direttamente dal
corner impegna Skorupski. Al 20’ Orsolini si libera di Lulic, crossa per
Krejci che supera Luis Felipe di testa e sigla il vantaggio per i suoi.
Ma il Bologna si fa raggiungere dopo pochissimo: è Lulic a liberare
Immobile, defilato sulla sinistra, che in area supera il portiere di
destro con un rasoterra preciso tra Skorupski ed il palo. Alla mezz’ora
però i padroni di casa tornano su: Svanberg riesce a battere a giro e
colpisce il palo, riprende Palacio che sotto porta firma il 2-1. Poco
dopo Strakosha blocca il diagonale di Svanberg, che gioca benissimo tra
le linee e crea non pochi grattacapi alla Lazio. Dopo una parata di
Strakosha su Sansone la squadra di Inzaghi torna in parità. Il triangolo
tra Luis Alberto ed Immobile è concluso da quest’ultimo con un destro
leggermente deviato che s’insacca alle spalle di Skorupski e le due
squadre tornano in equilibrio. Nel secondo tempo al 50’ è annullato un
gol al Bologna, ma poi la prima svolta arriva al 60’ quando Orsato per
doppia ammonizione espelle Leiva e la Lazio resta in 10. Inzaghi fa
uscire Luis Felipe ed Immobile per Bastos e Parolo, l’inferiorità
numerica però dura poco perché al 70’ Medel atterra Correa lanciato in
porta e l’arbitro estrae il rosso anche per il giocatore felsineo.
Krejci al 75’ colpisce male e l’occasione d’oro per il Bologna se ne va
sul fondo, poi il tiro di destro da parte di Luis Alberto è ben
direzionato ma trova i guanti del portiere. All’84’ Correa, poi un
minuto dopo Palacio hanno due ottime opportunità ma è all’86’ che si
presenta la grande occasione per i biancazzurri. Su un’ottima ripartenza
del nuovo entrato Jony, Acerbi arriva in area e Palacio lo atterra con
un calcione. Orsato decreta il penalty che va a battere Correa: il suo
tiro però colpisce la traversa ed il Bologna così nel finale si salva in
modo rocambolesco. L’opportunità di Skov Olsen, entrato da poco, è
l’ultima nota sul taccuino della gara, che termina sul 2-2. Una partita
avvincente, tormentata, difficile, giocata molto bene dal Bologna ma che
la Lazio poteva anche far sua con quel calcio di rigore. Una vittoria
biancazzurra però sarebbe stato un premio troppo grande per la squadra
capitolina, che ha giocato solo a tratti e non ha mostrato una manovra
convincente. Da rivedere soprattutto la difesa, che continua a
presentare troppe indecisioni; anche gli altri reparti mancano di
velocità ed aggressività e gli avversari sono spesso agevolati da lacune
ed errori. Simone Inzaghi dovrà lavorare ancora duramente, se vorrà
cambiare il volto a questa Lazio, che dopo la sosta se la vedrà contro
l’Atalanta: una prova davvero difficile.
.
BOLOGNA LAZIO 2-2 20’ Krejci 23’ 39’ Immobile 30’ Palacio
BOLOGNA: Skorupski, Tomiyasu, Danilo, Bani, Krejci, Medel, Poli, Orsolini (81’ Olsen), Svanberg (72’ Schouten), Palacio, Sansone (86’ Santander). All: Mihajlovic
LAZIO:
Strakosha, Felipe (60’ Bastos), Acerbi, Radu, Marusic, Leiva,
Milinkovic, Luis Alberto, Lulic (80’ Jony), Correa, Caicedo, Immobile
(60’ Parolo). All: S. Inzaghi
Arbitro Orsato
Nessun commento:
Posta un commento