giovedì 21 novembre 2019

Sleep Walk, 60 anni di un boom


 di FRANCESCO TRONCARELLI


Ci sono brani che superano la generazione di riferimento arrivando ai giorni nostri con la stessa freschezza del primo ascolto. Sono di ieri, ma funzionano ancora oggi. "Sleep walk" del mitico duo formato da Santo e Johnny che esattamente 60 anni fa era primo nella classifica più ambita del mondo, la Chart americana, è uno di questi.

E' un pezzo strumentale dalla storia incredibile, ha iniziato come disco ideale nelle feste in casa dei ragazzi degli anni 60, era il lento da mattonella più suonato, per poi spiccare il volo della popolarità e diffusione come ideale sottofondo musicale delle sale d'aspetto degli areoporti internazionali e delle stazioni delle grandi città (come si usava una volta), di pubblicità di ogni tipo e di documentari sui più svariati argomenti.  

Un brano insomma che si è acoltato ovunque e che è diventato uno standard internazionale, rilanciato e riproposto nel tempo da una serie innumerevole di artisti e gruppi musicali, tra cui Chet Atkins, i Ventures, Fausto Papetti, gli Shadows, Herb Alpert & The Tijuana Brass, Al Caiola, Paul Mauriat, gli Indios Tabajaras, Richard Clayderman, Jeff Beck, Carlos Santana, gli Stray Cats e Al Kooper.

Vanta poi anche un record difficilmente eguagliabile, quello di essere stato inserito ovviamente nella versione originale incisa dai due fratelli italoamericani, in oltre quaranta film, tra cui, citando a caso "La Bamba" di Luis Valdez, "Adua e le compagne" di Pietrangeli con Simone Signoret e Marcello Mastroianni, "All I Want For Christmas" con Cher e "Sleepwalkers" del mago del brivido Stephen King.

Un successo così clamoroso, che successivamente alla sua prima incisione come pezzo solamente strumentale, ha avuto la novità dell'aggiunta di un testo, allargando così ulteriormente il suo campo di diffusione ma anche di sfruttamento da parte dei cantanti, Petula Clark, The Supremes e Reneee Olstead ad esempio, che si sono trovati una hit da poter incidere per arricchire il proprio repertorio.


Santo e Johnny a 20 anni primi nel mondo

Ma cosa ha di così intrigante questo brano che i giovanissimi fratelli Santo e Johnny Farina, nati a Brooklyn da una coppia napoletana emigrata in America scrissero una vita fa? Sicuramente la melodia accattivante e coinvolgente che seduce chi ascolta e soprattutto l'atmosfera che la steel guitar o "chitarra hawaiana" usata da Santo, evocava. Un sound particolare che rimanda direttanente a mete esotiche e paesaggi da cartolina che fanno sognare. Come la canzone appunto.

Considerato dagli addetti ai lavori un caposaldo del rock and roll strumentale che ha attraversato i generi ispirando artisti come John Lennon per "Free is a bird" e George Harrisson per la stupenda e ipnotica "Marwa Blues", “Sleep Walk”, ovvero camminare nel sonno o "Sonnambulo" come venne intitolata nella versione col testo, è stato Disco d'oro e primo in classifica per settimane nella Billboards Top 40 di 60 anni fa.

Era stato pubblicato da un'etichetta locale nell'estate del '59 e venne rilanciato da un DJ radiofonico che la propose ad una major, la Canadian American Records, la casa discografica mise subito sotto contratto il ventenne Santo con la sua Fender Lap Steel e il sedicenne Johnny con la sua Gibson. Il disco a quel punto venne prodotto e arrangiato da Don Costa (stesso produttore-arrangiatore di Frank Sinatra e futuro padre di Nikka), ed inciso nuovamente. E cominciò a volare.

Nacque così il duo che avrebbe calcato i palcoscenici di tutto il mondo, nato peraltro, da un intuizione del padre Antonio che spinse i figli a lasciar perdere i mandolini che giravano fra i paisà della Little Italy, per puntare con le chitarre hawaiane dal suono così magico. A "Steep walk" fecero seguito altri singoli e numerosi album che raccoglievano soprattutto brani easy listening come "The Enchanted Sea", "Maria Elena", "Pulcinella" e le colonne sonore come quelle dei film di 007.

Il Padrino, un milione di 45 giri

Pezzi vendutissimi che le loro chitarre magiche esaltavano e che trovavano la naturale collocazione nelle cassette da inserire nelle macchine e nei commenti sonori di reportage e servizi televisivi. Negli anni Settanta i due funamboli del sound hawaiano sono stati molto popolari anche in Italia dove, prodotti da Federico Monti Arduini (noto anche come Il Guardiano del Faro), registrarono molti dischi con gli arrangiamenti dell'ex Ribelle del Clan Celentano Natale Massara.

Tra questi la loro versione della colonna sonora del film campione del botteghino del 1973 "Il padrino", con Monti Ardini che li accompagnava con l'organo e Massara con il piano. Un'esecuzione di Santo e Johnny che fece centro conquistando il Disco d'oro con oltre un milione di copie vendute e che stracciò le versioni cantate di Johnny Dorelli, Gianni Morandi e Ornella Vanoni.

L'anno successivo un altro exploit con la colonna sonora di "Piedone lo Sbirro" scritta dai fratelli Guido e Maurizio De Angelis, che divenne un vero e proprio tormentone dell'anno e pezzo d'introduzione delle partecipazioni televisive di Bud Spencer.

Attivo per tutto il decennio, il duo si sciolse nel 79. Da allora Santo, 82 primavere sulle spalle da poco, si gode la meritata pensione al sole della California, mentre Johnny che ha continuato per anni a esibirsi come solista e ad incidere dischi, è attualmente in tour per i 60 anni di "Sleep walk".

Dimenticati dai televisivi "Migliori anni" e trasmissioni analoghe che rilanciano il vintage d'autore, hanno comunque goduto di un nuova popolarità nel nostro paese grazie a Fiorello. Lo showman nella sua Edicola infatti ha ribattezzato ironicamente coi loro nomi, due posteggiatori da ristorante, rifacendo lui stesso la chitarra hawaiana con la bocca. Ma era tutta un'altra musica... 


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