9 al Ciro d'Italia - La Lazio ha steso l'Udinese giocando una grande partita, praticamente da sola, tanto è stato il dominio tecnico tattico del match da parte dei ragazzi di Inzaghino. Un'altra vittoria che ha consolidato il terzo posto, la sesta consecutiva (eguagliato il record della stagione 2017-18), l'ennesima di una squadra bella a vedersi e finalmente senza amnesie. A suonare più di tutti "la sesta sinfonia" ai friulani, il bomber de noantri arrivato con la doppietta messa a segno, a 105 gol con l'Aquila sul petto e così sempre più capocannoniere del torneo con 17 reti. Lui che ha il 17 sulle spalle poi. Ora più che mai Lazio 6 grande e te volemo bene.
8 a Lupo Alberto - L'avevamo detto in tempi non sospetti: attenti al Tintoretto, se je gira a lui, girano le palle che è 'na bellezza. E non è un doppiosenso ma la pura verità. E così è stato. Del resto da quando s'è tinto barba e capelli nero pece alla Pavarotti ma anche alla Marco Giallini versione ispettore Schiavone, le cose vanno che è una meraviglia. I lanci e le giocate che fa sono giochi di prestigio che Binarelli se li sogna e Silvan pure. C'era una volta il Ciuffo biondo che fa(ceva) impazzire il mondo, mo' il colore è cambiato ma la musica è sempre la stessa. Una marcia trionafale.
7 e mezzo a Correa l'anno 1900 - Un tucu de abilità e non di furbizia: i due rigori che si è procurato infatti ce stanno tutti. Come le stonature di Enrico Ruggeri quando cantava (cantava?) Lucio Battisti in tv. Da dimenticare.
7+ al Sergente - Le ultime voci da Radio Esercito lo davano prossimo al trasferimento punitivo in Sardegna e pure da soldato semplice. Ma lui tomo tomo cacchio cacchio per dirla alla Totò, s'è rimbocato i calzettoni e ha ricominciato a pedalare. Ed è tornato abile e arruolato. E li ha messi sull'attenti tutti.
7+ a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - Il brasiliano ha fatto 100 (con la Mitica) e centro con una buona prestazione come da tempo non gli riusciva. Bravo bello de casa, una sicurezza da quando sei arrivato miica come il piagnone perdente nato che c'era prima al posto tuo. E chi ti Leiva più dal campo.
7 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Il vero MInistro della Difesa è lui. Mica quello del Conte bis. A proposito come se chiama? Non lo sa nessuno, ma il nome del centrale lo conoscono tutti, pure in Nazionale.
6 e mezzo a Innamoradu e veni, vidi, Lulic al 71° - Gliene hanno dette di tutti i colori, che so' vecchi come il cucco, che c'hanno 'na certa, che stanno più de là che de qua: Se se, si è visto. Sempre in palla, mai domi e all'arrembaggio. La vecchia guardia insomma ancora c'è. E allora battiamo le mani ai veri laziali.
6 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - e corri come sai fare tu alla Forrest Gump, senza fermarti. Ma crossando a manetta. Operation compiuta. Come Salemme che finalmente ha fatto ridere in televisione. Incredibile ma vero.
6 + a Sylva Strakoshina - Come dice sempre il mister a fine partitta "non ho visto sue parate". Vero, manco una, tanto che prosegue indisturbato il torneo di Burraco coi fotografi assiepati dietro la sua porta. Primo premio in palio 2 biglietti per la corriera che porta in Puglia al convento di Padre Pio con annesso pranzo al sacco e dimostrazione di batteria da cucina in offerta specile. Mica bruscolini.
6+ a chiedimi se sono Felipe - E che te lo chiediamo a fa dopo una vittoria tonda e netta come questa. E come chiederlo alla Guaccero, che non sa neanche lei come e perchè si ritrova a condurre un programma tutti i giorni su Rai 2.
6 a Massimo Di Cataldo - E' entrato nel finale per fare fiato. Nè più nè meno di Biagio Izzo che come parla le spara a valanga: della serie apre bocca e je dà fiato.
6 - - a Meco Joni - Impalpabile. Come Gigi Marzullo. C'è o non c'è non se ne accorge nessuno. E sprattutto non je ne frega niente a nessuno.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica, 1 dicembre 2019
Sei
volte Lazio. All’Olimpico nella 14 sima giornata contro l’Udinese
succede tutto nel primo tempo: apre le marcature Immobile, che raddoppia
su rigore; ancora un tiro dagli undici metri e pure Luis Alberto si
ritrova sul tabellino per il 3-0 finale, che accompagna la sesta
vittoria consecutiva della squadra capitolina. Inzaghi dopo la partita
vittoriosa col Cluj ritrova tutti i titolari, l’unico in dubbio è
Patric, che è prontamente rilevato da Luis Felipe. Per il resto
formazione tipo, con Correa ed Immobile finalizzatori. Invece dopo la
pesante sconfitta di Marassi, l’Udinese senza Jajalo recupera però Becao
ed Okaka; nel 352 speculare di Gotti c’è spazio sia per l’ex romanista
che per Nestorovski in avanti. Già in apertura il colpo di testa di
Correa e subito dopo il suo forte destro vanno oltre la traversa e la
Lazio è già in partita. Al 6’ Musso toglie dall’incrocio dei pali una
perfetta punizione di Luis Alberto, ma al 9’ i biancocelesti passano. Il
controllo di Milinkovic in area è ottimo, splendido anche il passaggio
ad Immobile, che con freddezza mette all’angolino lontano l’1-0 della
Lazio. Dopo un attimo sempre Immobile potrebbe addirittura raddoppiare,
ma spedisce sul fondo il suo diagonale. La reazione dell’Udinese è
immediata: si divorano il pari Nestorovski e Mandragora, che in due
occasioni non hanno la giusta mira sotto porta. Al 20’ il tuffo di testa
di Immobile, che raccoglie un cross di Lazzari è preda del portiere
friulano, ma i toni ora si smorzano un po’. Luis Felipe cerca la bordata
al 33’ ma poco Ekong colpisce in area Correa, che va giù. Di Bello in
un primo momento lascia correre, poi visiona il var e concede il giusto
rigore ai biancazzurri. Va a battere Ciro Immobile, che spiazza con un
tiro fortissimo Musso e la squadra di Inzaghi raddoppia. Nuytinck
allo scadere del primo tempo atterra ancora Correa lanciato a rete ed
arriva un altro penalty per la squadra biancazzurra. Stavolta batte Luis
Alberto, che buca per la terza volta il portiere dell’Udinese e con
questa segnatura si chiude anche il primo tempo. Nella ripresa il colpo
di testa di Lulic al 53’ è sfortunato perché trova i guanti del
portiere; intanto esce De Paul per Fofana, ma l’Udinese ormai
demoralizzata sembra non avere più la forza mentale per prendere il
gioco in mano. Va fuori anche Lulic, autore di un’ottima gara per Jony,
al 75’ Correa sbaglia il quarto gol, prima della girandola di
sostituzioni con l’ingresso di Cataldi e Barak ed infine di Andrè
Anderson, che esordisce in A e Teodorczyk.
La partita non ha praticamente più nulla da dire; il fischio finale di
Di Bello sugella la netta affermazione dei biancazzurri, oggi vittoriosi
con merito ed addirittura in surplace. Lazio a quota 30, che consolida
la sua terza posizione in solitario con la bellezza di 18 punti in sei
gare. Ciro Immobile poi, capocannoniere del Campionato, allunga ancora
su Lukaku con i suoi 17 gol. Una marcia davvero straordinaria per i
biancocelesti, che proprio ora non possono fermarsi. Certo che la
partita di sabato prossimo contro la Juve è di quelle che fanno
spavento, ma a questo punto nulla è precluso per gli uomini di Inzaghi,
che devono continuare a credere in sé stessi senza timori reverenziali.
LAZIO UDINESE 3–0 9’Immobile 36’ Immobile (rig) 45’ Luis Alberto (rig)
LAZIO:
Strakosha, Luis Felipe, Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva (75’ Cataldi),
Milinkovic, Luis Alberto (80’ Anderson), Lulic (64’ Jony), Correa,
Immobile. All Inzaghi
UDINESE:
Musso, Becao, Ekong, Nuytinck, Larsen, Mandragora, Walace (75’ Barak),
De Paul (60’ Fofana), De Souza, Nestorovski, Okaka (81’ Teodorczyk).
All. Gotti
Arbitro Di Bello
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