lunedì 23 dicembre 2019

Lazio la Supercoppa è tua! Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI




10 a Simone Inzaghi - Una grande Lazio ha steso la Juventus a Riyad aggiudicandosi la Supercoppa italiana. Un'altro trofeo dopo la Coppa Italia vinta a maggio sull'Atalanta, un'altra vittoria sui poteri forti del Calcio (ma avete sentito la telecronaca?) dopo quella in Campionato, che la dice lunga sull'importanza di questo trionfo. Più forti di tutti, media, sponsor, fenomeni e quant'altro, a dimostrazione che spesso il cuore vince sugli interessi, il gruppo sui paperoni, la passione sul business. E di questo ennesimo trionfo che chiude un anno meraviglioso, si deve dire grazie soprattutto a un uomo, un laziale come noi, uno degli eori dello scudetto del 2000 che con umiltà e tanta intelligenza tattica ha permesso tutto questo. Il suo nome è Simone Inzaghi, la sua professione è insegnare calcio, il suo cuore è biancoceleste. Grazie mister!

10 a Lupo Alberto - Nel segno del Mago. E' stata una magia uscita dal suo cilindro che ha illuminato le notti d'Arabia. Mentre la gente locale invocava icredibilmente un Cristiano (mo' li carcereranno tutti), lui li zittiva con il suo colpo preferito, la stoccata di piatto. L'abbiamo detto e ridetto, da quando ha lasciato il Ciuffo biondo che faceva impazzire il mondo dal barbiere optando per una tinta nera pece alla Marco Giallini e Pavarotti, è migliorato. E soprattutto è l'unico nero che mette d'accordo tutti. Sinistra, destra, centro e voltagabbana. Tutti pazzi per il nero, alla faccia di Checco Zalone.

10 a veni, vidi, Lulic al 71° e da sto giro pure al 73° - La vecchia guardia muore ma non si arrende, dicevano i fedelissimi di Napoleone e questo è stato sicuramente anche il suo motto, quando dopo aver commesso un errore che ha favorito i bianconeri, si sarà sentito morire dentro. Ma il vecchio leone si è arrotolato i calzettoni e rimoboccato le maniche ed è così ripartito all'attacco. Segnando il gol della rimonta, quello che ha fatto capire che ce la si poteva fare. Grande! J'hai fatto scoppià er còre n'artra vorta ai gufi dell'altra sponda che questa volta so' schiattati de brutto.

10 a Massimo de Cataldi - Una punizione incredibile. Un gol meraviglioso. Quello che ha mandato al manicomio la gente laziale e gli juventini collegati "nelle 200 nazioni" in cui veniva trasmessa la partita da tutte le reti televisive. Ed è stato magnifico che a siglarlo sia stato lui, romano de Roma e quindi laziale dalla nascita, cresciuto nel vivaio della società. L'ultimo aquilotto di una storia infinita che ha dato tanti campioni al calcio italiano. Bravo, ancora una rete importante che ti lancia fra i grandissimi della Prima squadra della Capitale.

9 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - E' il vero Ministro della difesa. Mica quello del Conte bis. A proposito, ma chi è? Non lo conosce nessuno, mentre lui ora lo conoscono in tutto il mondo.

9 a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - Una prestazione monumentale. Tanto che il monumento di Garibaldi al Gianicolo sarà sostituito con quello del calciatore brasiliano. Del resto Peppino fece l'Italia al grido di O Roma o morte, Leiva ha fatto felice il popolo biancoceleste al grido di Ma l'anima de li mort..de tutti quelli che ce vonno male. E scusate se è poco.

8 a Lazzari alzati e cammina - e corri verso la vittoria. Chi te l'avrebbe detto, manco sei arrivato e già te porti a casa un trofeo. Sei passato dalla Coppa Rica dell'Algida alla Supercoppa de Alì Babà. Nun ce se crede. Come Ceccherini nel Pinocchio di Garrone che per la prima volta fa l'attore per davvero.


8 a chiedimi se sono Felipe - Aveva davanti due palloni d'oro, tre palloni gonfiati e una serie di pallonari a raffica. Ha fatto vede li sorci verdi a tutti. Come Fiorello a Rai Play.

8 a Innamoradu -  Ha collezionato più trofei in dieci anni che sta qua, che er pupone, capitan futuro, capitan domani e capitan dopodomani con mamma al seguito messi insieme. Battiamo le mani ai veri laziali e ai veri vincitori. Tutto il resto è ragnatele nella bacheca.

8 ar Pantera - E' entrato, j'ha fatto bu-bu-settete e li ha mandati tutti de corsa al gabinetto. Solo a guardarlo se la sono fatta sotto. I fenomeni...

8 a dillo a Parolo tuo - A forza di nominarlo pur non giocando (acceccati dal tifo i telecronisti vedevano un'altra partita) è entrato alla fine a furor di popolo spaparanzato davanti la televisione. E così ha contribuito anche lui, lo stacanovista di tante battaglie, alla meritata vittoria.

8 al Ciro d'Italia - Ha tirato la carretta sgobbando come un facchino e occupando ogni centimetro del campo. Centrocampista aggiunto insomma. Come Tiziano Ferro al Sanremo di Amadeus.

8 a Correa l'anno 1900 - Presenza scenografica la sua. Ha fatto numero come una statuina del Presepe. C'era ma non si vedeva. Nè più nè meno di Rocco Papaleo a Maledetti amici miei su Rai 2. Eppure ha fatto il botto insieme agli altri. Come Papaleo appunto. Quando infatti gli è partita la brocca è stato un incubo per le zebre.

8 al Sergente - Se prima valeva 100 cucuzze e tutto il cucuzzaro, dopo sta vittoria a reti unificate in terra saudita vale 100 milioni de barili de benza. Petrodollari, cammelli e dintorni insomma. La sabbia del deserto gliela lasciamo a Tor di Valle per lo stadio.

8 a Sylva Strakoshina - Dice portiere. Ma de che, campione di Briscola in tutti gli stadi del pianeta. E vincere coi fotografi dietro la sua porta che parlavano arabo ce ne vole, solo per chiamà l'asso col fante a tavola ce sarà voluto il traduttore del faraone. Ma che c'importa, è andata no bene, meglio, il cielo sopra Riyad è biancoceleste quello di Roma pure e perciò sarà veramente un Natale felice mentre il sipario sul 2019 si chiude nel modo migliore. Auguri a tutti.

1 commento:

  1. Francesco una grande Lazio e Partita perfetta .hai detto bene tutti hanno meritato la vittoria nessun escluso .

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