di FRANCESCO TRONCARELLI
6 a quando escalnate el sol - La lunga marcia della Lazio per conquistare un posto al sole, si è arrestata contro un'Inter cinica e a tratti sicuramente superiore ma certamente fortunata ed aiutata quel tanto che basta per risalire. Il rigore e il rimpallo che ha favorito il raddoppio, sono stati i segnali di come sarebbe andata a finire la partita. Poi certo la Lazio c'ha messo del suo, possesso di palla sterile, con gli uomini migliori che sono spariti dai radar mentre i peggiori sono saliti in cattedra e la frittata si è cotta a puntino. Un brusco ritorno ai piedi per terra dopo i voli pindarici che tutto l'ambiente aveva fatto. Copertina d'obbligo all'oggetto misterioso del centrocampo che deviando alla bell'e meglio la palla in rete aveva illuso tutti in una rimonta. Un'illusione appunto.
6 al Sergente - Quando la truppa ha cominciato a dare segnali di ammutinamento, ha provato a metterla sull'attenti. Ma è durato poco, perchè quelli che sono entrati in corsa si sono dimostrati più indisciplinati degli altri. Una sorta di ammutinamento insomma. Avete presente l'uscita di scena di Di Battista?
6- a Somarusic - Il sonnambulo dal volto umano è durato mezz'ora. Come Rocco Siffredi. Poi s'è ammosciato. Come Rocco.
5 e mezzo al Ciro d'Italia - Ci ha abituato troppo bene, un tiro un gol. Stavolta però non gli è riuscito di fare centro. Come Martufello che va da Amadeus e racconta sempre le stesse barzellette.
5 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Puoi essere pure il ministro della Difesa, ma se quelli che stanno in ufficio con te non sanno manco scrive, ce fai cavoli col titolo. Amen.
5 e mezzo a Totò Riina - Omo de panza omo de sostanza omo de paranza. Ma se il mare in tempesta la paranza affonda, la sostanza pure e rimane solo la panza. Come a Sandra Milo.
5 a Lazzari alzati e cammina - Ma te devi arzà e no rimanè sul cavallo a dondolo come Brunetta.
5 a Lupo Alberto - E' rimasto a Formello. Al suo posto ha giocato l'omonimo al contrario, l'indimenticabile Alberto Lupo, ma data la sua situazione, è una salma, più di quello non ha potuto fare.
5 a Correa l'anno 1900 - i pupi se vestivano come Zorro e le pupe come la Fatina. Pe' via Nazionale era tutta 'na sfilata de mascherine e i coriandoli volavano nel cielo. Lui la maschera da giocatore la porta da un pezzo, ma è rimasto un pupo. Non cresce mai.
5 a chi lo Leiva più? - Inzaghi, lo leva. Ma la toppa spesso è peggiore del buco.
5 - - a dillo a Parolo tuo - Piazzato terzino è come l'Amatriciana col parmiggiano. Na ciofeca.
5 - - a sono un pirata non sono un signore - Nina Murici è come il programma di Gigi Marzullo. Inutile.
4 a Patric del Grande Fratello e l'incredibile Hudt - Ficarra e Picone. Ale e Franz. Pablo e Pedro. Panariello e Giallini. Lui è peggio di me. Attenti a quei due. Dio li fa e poi li accoppia. Quando la coppia scoppia. Mamma ho perso l'aereo. Mamma ho riperso l'aereo. Mamma ho preso il morbillo. Mamma ho allagato la casa. Mamma mia sti due, speravamo de averli tolti de mezzo e invece se so' riproposti come i peperoni e so' tornati a galla come Renzi pe' sfascia tutto. Il giorno che non ne sentiremo più parlare sarà festa grande ma sarà sempre troppo tardi. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Domenica 14 febbraio 2021
L’Inter fa fuori la Lazio. A S. Siro nel posticipo della 22sima giornata l’Inter va a segno nel primo tempo con Lukaku che sigla una doppietta; nella ripresa Escalante illude i suoi ma è di Martinez il terzo gol per il definitivo 3-1. E’ la gara più importante della giornata, partita con forti motivazioni per tutte e due le squadre: i biancazzurri dopo sei vittorie di fila pensano al definitivo rilancio; l’Inter, anche per la contemporanea sconfitta del Milan, prova a portare l’attacco al primo posto. Inzaghi ha solo un problema: Radu che non ce la fa e quindi gioca Hoedt centrale. Conte invece senza Vidal opta per Eriksen, mentre a sinistra gioca Perisic. Squadre che giocano in modo pressoché speculare e inizio molto tattico, ma con la Lazio che fa gran possesso e tiene bassa l’Inter. Buon ritmo e grande qualità di tutte e due le squadre e primo tiro fuori di Martinez che arriva al 12’. La prima svolta arriva al 20’ quando Martinez se ne va ad Hoedt, che in area gli prende palla e gamba; Fabbri comanda il rigore e Lukaku non sbaglia spiazzando Reina e portando l’Inter in vantaggio. La Lazio è chiamata a reagire, ma i nerazzurri si chiudono e la prima conclusione dei biancazzurri è di Immobile solo al 37’, con Handanovic che riesce a parare in due tempi. Al 40’ in ripartenza Reina para su un affondo di Eriksen, poi ancora il portiere laziale blocca su Lukaku. Invece al 45’ una carambola sfortunatissima su Lazzari fa capitare il pallone sui piedi di Lukaku, che al limite del fuori gioco segna il raddoppio ed ipoteca già nel primo tempo il risultato finale. Nella ripresa subito ci sono Escalante e Parolo che rilevano Leiva ed Hoedt, al 56’ un tiro al volo di Acerbi finisce altissimo, poi Parolo salva su Hakimi lanciato in porta. Al 60’ batte una punizione dal limite Milinkovic; la deviazione di Escalante è determinante e ora i biancocelesti si riversano in avanti per provare a pareggiare. Ma con la Lazio sbilanciata al 63’ Lukaku se ne va in contropiede e supera facilmente Parolo, serve Lautaro Martinez che a porta vuota sigla il tris per i padroni di casa che di fatto chiude la gara. Lasciano Correa e Immobile, ci sono Caicedo e Muriqi, ma intanto Lukaku tira ancora su Reina al 73’. Nel finale arriva solo un colpo di testa fuori di Caicedo, un tiro nel recupero del nuovo entrato Pereira e nulla più. Così dopo sei vittorie di fila per la Lazio arriva la battuta d’arresto, che oggi ha un po’ sulla coscienza anche Inzaghi, che invece di giocare in contropiede ha fatto fare ai suoi una partita a viso aperto, favorendo il gioco di Conte. L’Inter è senz’altro squadra più strutturata, ma la differenza l’hanno fatta le due difese; quella dell’ Inter ha preso tutto mentre nella Lazio i tre sono stati un disastro, Acerbi compreso che tra l’altro dietro non c’è stato quasi mai. I biancazzurri si fermano a quota 40, al quinto posto con Napoli ed Atalanta: per la Lazio ora arrivano due settimane di fuoco, con la Sampdoria sabato e contro il Bayern martedi prossimo. Spetta proprio ad Inzaghi riordinare idee e far quadrare il gruppo per far ripartire i suoi.
INTER LAZIO 3–1 22’ 45’ Lukaku 61’ Escalante 64’ Martinez
LAZIO: Reina, Patric (46’ Parolo), Hoedt, Acerbi, Lazzari, Leiva (46’ Escalante), Milinkovic, Luis Alberto (77’ Pereira), Marusic, Correa (70’ Caicedo), Immobile (70’ Muriqi). All: Inzaghi.
INTER: Handanovic, Skriniar, De Vrij, Bastoni, Hakimi (90’ D’Ambrosio), Barella, Brozovic, Eriksen (71’ Gagliardini), Perisic (90’ Darmian), Lukaku (90’ Pinamonti), Martinez (77’ Sanchez). All: Conte
Arbitro Fabbri
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