venerdì 23 aprile 2021

Lazio, non c'è niente di Bello. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI 


6 e mezzo al Ciro d'Italia
- A Napoli non c'è stato niente di bello. Ma l'esatto contrario. E' stata infatti una partita clamorosamente indirizzata dall'arbitro nei primi minuti di gioco, con l'assegnazione di un rigore inesistente e falso come colui che fingendo l'aveva provocato e con il rifiuto di vedere quello che c'era nei nostri confronti grosso come una casa da nababbi. Per non dire inoltre che anche il secondo gol loro era viziato da uno stop di mano solare. Insomma, si è passati dalla Superlega alla supersòla, uno scandalo. Poi certo la squadra è crollata e mancata in alcuni uomini una volta decisivi, ma la porcheria era stata fatta e il pacco servito. Copertina al bomber de noantri che si è battuto come un leone nonostante i calci e le cariche subite e ponendo comunque il suo sigillo. L'ennesimo.

il "rigore"...
 
6 e mezzo al Sergente -  Un altro lottatore che la pagnotta se l'è guadagnata e pure 'na biretta mo' che riaprono i chioschi a ponte Milvio. Fossero tutti come lui, sarebbe stata non certo una passeggiata ma uno scontro alla pari.

6 a Correa l'anno 1900 - Un Tucu dei suoi è finito sul palo. Come dire piove sul bagnato. Come vedere l'Isola dei famosi per Gazza e trovarsi quel pesce lesso del riommico Ciuffoli.

6 a sostiene Pereira - Tanto fumo e un po' d'arrosto. Avete presente Riccardo Rossi?  
 
6- a Massimo Di Cataldi - E' entrato quando la disfatta era annunciata, ma avuto la tigna di provarci. Nel giudizio però pesa l'abbraccio finale al direttore di gara. Na gaffe che manco Luca Giurato dei bei tempi avrebbe comesso.
 
5 e mezzo a Lupo Alberto - Poco incisivo e a corrente alterna, come l'illuminazione di via del Pigneto. A tratti anche irriconoscibile. Come Vincenzo Mollica che senza occhiali sembra la sora Lella.
 
5 + a Lazzari alzati e cammina - E' durato dieci minuti. Come Rocco Siffredi. 
 
5 ad Antonio Elia Acerbis, Innamoradu e Somarusic - In tre là dietro, non ne hanno fatto uno buono. Come Aldo, Giovanni e Giacomo che non a caso si sono sciolti perchè non fanno più ridere, manco a casa loro.

5- a chi lo Leiva - C'era una volta. Come Pippo Baudo. E' sparito. Come Pippone appunto.

4 e mezzo all'abate Faria - c'è tanto da Fares: per prima cosa mandarlo a quel paese e via. 

4- - a Toto Riina - Omo de panza sicuro, omo de sostanza c'è da discute, omo de paranza manco pe niente, perchè non solo nun pja un pesce se se mette a pescà, ma manco na palla che è una se se mette a  giocà. Un crollo. Come Franco Oppini che pare mi nonno e ai Soliti ignoti se credevano che era lui er parente misterioso perchè non l'aveva riconosciuto nessuno.

3 a sono un pirata non sono un signore - E' il quarto mistero di Fatima e il primo di Formello. Non si sa nè si capisce perchè sia stato preso visto che non sa fare niente. Non stoppa, non pressa, non palleggia, non tira, non corre, non legge nemmeno il giornale seduto su un tavolino in mezzo al campo come faceva Ernesto Calindri a Carosello bevendo un Cynar, l'aperitivo a base di carciofo. Lui, Nina Muricio alias Gamba di legno che è un carciofo avariato che manco alla sagra di Ladispoli lo vorrebbero, invece sta qua, costato venti cucuzze che er cucuzzaro se sta a magnà le mani pe' avelli cacciati. Inutile come un film di Muccino, incomprensibile come il dialetto degli sposi del Castello delle Cerimonie, irreparabile come i danni che fa quando entra in campo. Sipario.
 



Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Giovedi, 22 aprile 2021

Il posticipo della 32sima giornata al “Maradona” se lo aggiudica il Napoli. I partenopei vanno a segno con Insigne su rigore e con Politano nel primo tempo, ancora Insigne e Mertens fanno poker nella ripresa; di Ciro Immobile e Milinkovic le due reti laziali, arrotonda il risultato nel finale Osimhen che fissa il risultato su 5-2. Gli uomini di Gattuso dopo aver fermato l’Inter sono di nuovo in corsa Champions; indisponibile Demme per squalifica, nonché Ospina e Ghoulam infortunati, a centrocampo c’è Bakayoko mentre gioca Mertens in avanti con Osimhen pronto a subentrare. Per Inzaghi, sempre convalescente ed ancora sostituito da Farris in panchina torna Caicedo, che però resta di riserva; per il resto è la stessa squadra che ha battuto il Benevento. Di Bello fischia l’inizio e subito è il protagonista; mentre Hysaj atterra Lazzari, dal Var fanno notare un precedente presunto fallo di Milinkovic, che a gamba tesa anticipa di un soffio Manolas. L’arbitro assegna ugualmente il rigore al Napoli: batte Insigne che spiazza Reina ed i partenopei vanno subito in vantaggio. Passa una manciata di minuti ed al 12’ Politano servito da Mertens fa partire un tiraccio che indovina l’angoletto e i padroni di casa  addirittura raddoppiano. Correa su assist di Milinkovic colpisce il palo al 19’ e la Lazio stasera è davvero sfortunata. Ma i biancazzurri con uno sforzo cercano ugualmente di riacciuffare la partita; tengono viva la gara con un buon possesso di palla ma sono un po’ imprecisi sotto porta e non hanno occasioni. Nella ripresa Zielinski segna subito il terzo gol ma in fuori gioco; poco dopo al 53’ su Milinkovic para Meret ma sulla ripartenza Insigne con un tocco morbido e pregevole mette in rete il 3-0; nella circostanza reina è parso poco reattivo. Ma non finisce qui perché Mertens al 64’ sfruttando la velocità del cross di Zielinski la mette all’incrocio dei pali per il poker azzurro. Al 70’ il nuovo entrato Pereira serve Immobile che con un tiro a giro la butta finalmente dentro, passano solo 2’ e Milinkovic su calcio di punizione mette a segno all’incrocio dei pali la seconda rete laziale; negli ultimi minuti i biancazzurri prendono la quainta rete con Osimhen ma ancora una volta Reina stasera è senz’altro responsabile. La Lazio prova ad orchestrare un finale d’orgoglio, non arrendosi nonostante i 5 gol ed ha un paio di opportunità con Akpa e poi con Muriqi, ma il risultato resta fissato sul 5-2. Difficile commentare una partita indirizzata già con quella decisione arbitrale del primo tempo che ha condizionato tutta la partita. Però dopo cinque affermazioni consecutive la battuta d’arresto contro questo Napoli ci può stare; rigore iniziale a parte i padroni di casa hanno meritato la vittoria e sono riusciti a scavalcare in classifica i biancazzurri, che pur dovranno disputare ancora la gara col Torino. Ed ora senza sosta già lunedì prossimo c’è un nuovo banco di prova determinante per la truppa di Inzaghi. La partita contro il Milan all’Olimpico è troppo importante per cercare di non perdere più terreno a poche giornate dalla fine del campionato: i rossoneri nonostante la sconfitta ieri col Sassuolo restano avversari temibili.

 

NAPOLI   LAZIO  5-2 7’ Insigne (r) 12’ Politano 53’ Insigne  65’ Mertens 70’ Immobile 74’ Milinkovic 80’ Osimhen

NAPOLI: Meret, Di Lorenzo, Koulibaly, Manolas (71’ Rrahmani), Hysaj, Ruiz, Bakayoko (89’Lobotka), Politano (72’ Lozano), Zielinski (82’ Elmas), Insigne, Mertens (72’ Osimhen). All. Gattuso

LAZIO: Reina, Marusic, Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva (57’ Cataldi), Milinkovic (83’ Akpa), Luis Alberto (63’ Pereira), Fares (63’ Lulic), Correa, Immobile (83’ Muriqi). All  Farris  

Arbitro Di Bello



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