mercoledì 1 novembre 2023

Adamo 80 anni in musica

di FRANCESCO TRONCARELLI

Sarà un compleanno speciale quello che oggi compirà Adamo. Gli 80 anni tanto attesi infatti, da evento pubblico si sono trasformati in vicenda privata con relativa ansia e preoccupazione da parte dei fan, per le sue condizioni di salute.

La festa insomma non ci sarà e il concerto organizzato sul prestigioso palco dell'Ancienne Belgique a Bruxelles alla presenza di Paola di Liegi, ex Regina del Belgio e dai si dice dell'epoca sua fiamma giovanile, è stato annullato all'ultimo momento e rinviato al prossimo marzo.

E' stato lo stesso Salvatore Adamo, questo il vero nome con cui fu registrato all'anagrafe di Comiso il 1 novembre del 1943, a comunicare sui social il motivo per cui non si potrà esibire, con una lettera scritta di suo pugno.

"Scusate amici, ho ancora bisogno di riposo, non possiamo forzare la natura..mi sono ritrovato con un problema preoccupante che potrebbe portarne un altro più grave..." le parole che hanno  colpito di più i suoi follower, tenuto presente che nei giorni precedenti aveva già annullato un concerto a Parigi e uno a Roubaix.

Pressata dalla stampa in cerca di notizie e per smentire le voci di un infarto, la sua manager Virginie Borgeaud-Bigot ha precisato che “Ha un problema ai polmoni, stiamo in attesa dei risultati degli esami medici, ma non è ricoverato in ospedale. È a casa, a Bruxelles. C’è anche molto stress legato agli avvenimenti degli ultimi giorni in Medio Oriente e alla sua canzone “Inch’Allah” “. 

La lettera ai fan di Adamo

Provvisto di un timbro vocale inconfondibile, una voce quasi roca capace di salire su toni alti, al limite del falsetto e di una ispirazione particolarmente felice, Adamo esplose a metà degli anni Sessanta diventando uno degli artisti più famosi ed apprezzati di quel decennio che ha segnato una svolta nel costume.

Viveva in una baracca con i suoi sei fratellini a Jemappes, un sobborgo della Vallonia, in Belgio, dove il padre Antonio era emigrato dalla Sicilia per fuggire dalla povertà e dare un avvenire ai figli col duro lavoro nella miniera di Marcinelle. Studiava Adamo e intanto imitava Elvis davanti allo specchio con una scopa fra le mani a mo' di chitarra.

Mai avrebbe immaginato di lì a poco di vendere 100 milioni di copie di dischi e di diventare una delle più grandi star internazionali francofone al pari di Charles Aznavour, Dalida e Johnny Hallyday. Dalle miniere di carbone all'Olympia, un exploit incredibile, da emigrato "brutto sporco e cattivo" a idolo delle folle.

Da noi Adamo arrivò dopo i successi in Francia e in Belgio, portando in classifica brani come “Lei”, “Non mi tenere il broncio”, "Amo", "Dolce Paola", Perduto amor, "Affida una lacrima al vento" con cui vinse il Festivalbar e "La notte" versione italiana de "La nuit" curata da Nisa, il grande Nicola Salerno, in cui l'artista italobelga trovò la giusta atmosfera per fare centro nei pensieri e nel cuore del pubblico.

Ci sono brani che superano la generazione di riferimento ed arrivano ai giorni nostri con la stessa intensità e coinvolgimento del primo ascolto. Pezzi senza tempo che emozionano sempre al di là di mode e modi che li hanno accompagnati al momento della loro composizione. 

La notte, il successo più grande

"La notte" di Adamo è uno di questi, nonostante sia stato inciso nel 1965, per la sua musica accattivante e l'architettura semplice ma al tempo stesso sorprendente, è riuscito a svincolarsi dal mero esercizio revivalistico per diventare un classico del pop internazionale.

Il testo malinconico e la melodia travolgente del brano sottolineati dal controcanto della fisarmonica di Oscar Saintal che curò anche l'arrangiamento del disco, avvolgono "La notte" in un'atmosfera struggente che non ha uguali e che la rendono unica nel suo genere.

Per Jacques Brel Adamo era “il tenero giardiniere dell'amore”, per Vinicio Caposela cresciuto con le sue canzoni che risuonavano in casa, un mito da venerare, per Nanni Moretti, Carlo Verdone e Franco Battiato che hanno inserito i suoi brani nei loro film, uno chansonnier immenso, per Morgan, un maestro.

Adamò, come lo chiamano i francesi, da quando ha esordito nel 63 ne ha fatta di strada. Quel bambino pieno di sogni e una valigia di cartone al seguito, crescendo è diventato un poeta raffinato e un musicista (autodidatta) di talento. 

Ambasciatore Unicef per il Belgio, Premio Tenco per il suo impegno verso gli immigrati, i capelli bianchi e il sorriso gentile di sempre, continua ad esibirsi ovunque in affollati concerti. 

Ora ad 80 anni, si è dovuto fermare per curarsi e tornare al più presto in forma, perchè come dice in un suo brano, vive per cantare e canta per vivere.

Forza Adamo, ti aspettiamo. Auguri!

 

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