domenica 14 aprile 2019

Lazio, la sconfitta è di rigore. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


6 e mezzo a Sylva Strakoshina - La Lazio ha perso col Milan perchè l'arbitro Rocchi, il "signor" Rocchi, ha concesso un rigore ai rossoneri (dopo aver provato a concederne un altro inesistente un minuto prima) e soprattutto perchè non ha dato quello che invece spettava ai biancocelesti subito dopo. Il pianto di Gattuso e compagnia cantando (penalty non dato al Diavolo nel match con la Juve) che per una settimana ha invaso le pagine dei giornali e le reti televisive, ha fruttato e a rimetterci è stata ancora una volta la Lazio che aveva comunque giocato una buona partita in cui i due team si erano equivalsi. La sconfitta è quindi di rigore, dato a prescindere e negato a prescindere. Tutto qua. Copertina di questo scippo con destrezza al portierone, che ha sfoderato tre interventi decisivi al di là del risulato annunciato. Tutto il resto è vergogna.

6 e mezzo a Correa l'anno 1900 - Finchè j'ha retto la pompa è stato un trionfo di azioni ficcanti e passaggi smarcanti. Poi lo stop per un fallaccio degli avversari (ovviamente non rilevato) e via, uscita anzitempo. E la partita ha preso un'altra piega...

6 + ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Un cecchino che ha tenuto a bada il pistolero. E un atleta vero, non come quei galantuomini dei due milansisti che hanno esibito la sua maglia (che aveva scambiato in segno di pacificazione) alla folla fomentando odio. Che tristezza, e la chiamano la Scala del calcio.

6+ a Bastos e avanzos - Il suo l'ha fatto. Ma c'ha pensato l'arbitro a vanificarlo.

6+ il calcio a Roma si chiama Romulo, dal 753 a. C. - Crossa e si propone. Spiegateci perchè non la fanno giocare. Il quarto mistero di Fatima.

6 a Lupo Alberto - Il Ciuffo è sempre biondo e fa sempre impazzire il mondo. Ma dura troppo poco: una volta per tutte prenda esempio da Rocco Siffredi!


6 a Lucas 2.0 - Leiva la palla a tutti, ma non serve a nulla se il risultato è già scritto.

6 al Ciro d'Italia - Ottavo palo. Rivolgersi imediatamente a un esorcista. Ma bravo eh?

6 al Sergente - Quando imparerà a protestare per un fallo subìto, sarà diventato Generale.

5 e mezzo a chiedimi se sono Felipe - Non si è visto nè sentito per i 90 + 6 minuti. Ma si è fatto notare per un minimo di orgoglio dopo il triplice fischio di chiusura dei giochi. Quanto basta.

5 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71° - Vecchio scarpone quanto tempo è passato (cit.Gino Latilla, Sanremo 53).

3 a Durmisi dove trovate posto - Inutile come un film di Muccino, inspiegabile come una frase di Marzullo, inefficente come la gestione della monnezza (e non solo) a Roma, inguardabile come il labbrone della  Parietti, incomprensibile come l'italiano di Di Pietro, inesistente come la bacheca della Roma. Inzaghi l'ha mandato in campo per cambiare la partita. E lui c'è riuscito. A sto punto la domanda sorge spontanea: ma sto fenomeno ce serve o nun ce serve? A noi de sicuro no, agli avversari sì. Sipario

Immobile a terra come la Lazio


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Il Milan si aggiudica la sfida dell’anticipo della 32sima giornata contro la Lazio. A S. Siro dopo una gara equilibrata i rossoneri nel finale di ripresa passano di misura grazie a un calcio di rigore trasformato da Kessie al 78’: il tabù dell’ultimo successo laziale di quasi trent’anni fa resiste incrollabile. La squadra capitolina arriva a Milano senza Radu, ancora una volta infortunato, con Bastos al suo posto e Marusic non al meglio, sostituito da Romulo. In avanti Inzaghi dà spazio a Correa con Luis Alberto e Sergej Milinkovic ai lati. Gattuso invece, senza Donnarumma e Paquetà, manda in campo Chalanoglu oltre a Borini, che va a far coppia con il capocannoniere Piatek. Grande segnale di energia della Lazio già al 3’: Correa fa tutto da solo ed in area passa ad Immobile, che calcia rasoterra ma Reina riesce a mettere in corner. I biancazzurri provano a far uscire il Milan facendo un giro palla prolungato; al 18’ un tiro di Luis Alberto è bloccato dal portiere, poco dopo Correa, controllato da Musacchio, spedisce alto da ottima posizione. La Lazio spreca troppo, il Milan fa poco o nulla, ma verso la mezz’ora si sveglia. Arriva il primo tiro rossonero al 28’ con Kessie, ma Strakosha è pronto, poi Suso si ritrova il pallone tra i piedi ma mette oltre la traversa; al 32’ il colpo di testa di Piatek è di poco fuori misura. Al 42’ su Chalanoglu Strakosha manda in angolo e sul capovolgimento di fronte il tiro di Immobile da posizione defilata colpisce il palo, l’ottavo della stagione per lo sfortunato bomber laziale. In apertura di secondo tempo si fa male Correa ed Inzaghi è costretto a far entrare Caicedo; Il Milan comincia a creare qualcosa in più ma al 65’ Reina salva i suoi su tiro di Romulo servito molto bene da Caicedo. Entrano Laxalt e Zapata per Calabria e Romagnoli; Strakosha salva ancora la sua porta su Piatek lanciato a rete al 70’ poi è il turno di Durmisi che rileva uno stanchissimo Lulic. Al 75’ su un cross di Chalanoglu Acerbi la prende di mano ma per il var non ci sono gli estremi per il penalty, già assegnato dall’arbitro. Pochi istanti dopo invece un ingenuo Durmisi  dà una spallata a Musacchio in area e stavolta Rocchi concede il  rigore: Kessie spiazza Strakosha e il Milan va in vantaggio. Inzaghi decide per Parolo al posto di Bastos e si mette con i 4 dietro. Esce anche Piatek per Cutrone, poco dopo per proteste Rocchi caccia Inzaghi. Strakosha a tempo scaduto prende una conclusione velenosa di Suso, poi Rodriguez abbatte Milinkovic in area ma per l’arbitro il difensore aveva preso prima il pallone. In pieno recupero un tiro di Cutrone esce di un soffio e poco dopo arriva il triplice fischio: animi caldi e rissa finale con Kessie e Bakayoko protagonisti negativi per il triste epilogo biancazzurro di questa partita. La Lazio resta a quota 49, pur con la gara da recuperare mercoledi; oggi la squadra di Inzaghi avrebbe meritato almeno il pareggio ma l’ingenuità di Durmisi e l’ormai scarsa affinità con i gol da parte delle punte biancazzurre hanno determinato questa debacle. Nessun alibi comunque per la squadra biancoceleste, che deve fare i conti con un annata discontinua ed ancora una volta dovrà recriminare per i troppi punti persi contro squadre ampiamente alla sua portata. Nulla è perso, ma per queste ultime gare alla Lazio servirà soprattutto una enorme forza mentale.


MILAN LAZIO 1–0    78’ Kessie
MILAN: Reina, Calabria (66’ Laxalt), Musacchio, Romagnoli (67’ Zapata), Rodriguez, Kessie, Bakayoko, Borini, Suso, Chalanoglu, Piatek (82’ Cutrone). All: Gattuso
LAZIO: Strakosha, Luis Felipe, Acerbi, Bastos (80’ Parolo), Romulo, Leiva, Milinkovic, Luis Alberto, Lulic (73’ Durmisi), Correa (47’ Caicedo), Immobile. All: Inzaghi.
Arbitro Rocchi
  


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