lunedì 1 aprile 2019

Lazio, luce a San Siro. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


8+ al Sergente - Una grande Lazio, ha steso con merito l'Inter di Spalletti, Keita e Naingolan. Autoritaria e messa bene in campo da Inzaghino, ha domiato a lungo la partita, poi ha contenuto il ritorno del Biscione, "rischiando" comunque in un paio di occasioni di incrementare il suo bottino. Applausi al pennellone biancoceleste, che ha segnato con uno stacco imperioso di testa e giocato un grande match, e complimenti a tutti i ragazzi che hanno dimostrato personalità e soprattutto voglia di vincere. Avanti Lazio, avanti laziali fino alla fine.

7 e mezzo a Lupo Alberto -  Il Ciuffo biondo che fa impazzire il mondo si è acceso: ed è stata luce a San Siro. E ho detto tutto.

7 + a Lucas 2.0 (quello che ride e mica piagne come Biglia) - Dopo questa prova coi nerazzurri e chi lo Leiva più dal centrocampo.

7 + Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Il ministro della difesa. Il capo del governo (si fa per dire) Conte, prenda nota.

7 a Sylva Strakoshina - Aò, stanno tutti a criticà, a faje le purci, poi dai n'occhiata in giro e Donnarumma se trasfroma in Paperumma (ammazza che papera), il fenomeno della squadra più forte del mondo, come dice la stampa romana, Olsen, ne pija 4: e state a rompe col pizza e fichi de noantri? Battiamo le mani ai veri portieri. L'altri so' citofoni.

6 e mezzo al Ciro d'Italia - Una spina nel fianco della difesa avversaria, ma soprattutto del povero Candreva, andato a Milano per vincere isnieme agli altri transfughi della confort zone. Bravo. Ha fatto il suo anche senza segnare. Come Luca Laurenti a Ciao Darwin. Tanto il programma funziona da solo co quei soggetti.

6+ ar Pantera - Una spina nel fianco di se stesso. Ma quanto j'ha fatto male quando si allungava. Bravo. Ha fatto il suo anche senza segnare. Come Paolo Bonolis a Ciao Darwin. Tanto il programma funziona da solo co quei soggetti.

6+ a il calcio a Roma si chiama Romulo senza Remo dal 753 a. C. - Corre, suda, lotta, crossa. Ve pare poco? Se ve pare poco, ve meritate Gigi Marzullo a pranzo e a cena. A mezzanotte no, perchè dorme pure lui mentre parla in tv.

6 a Correa l'anno 1900 - 20 minuti di un Tucu di classe. Poi lo stop. Come la Basilicata per Di Maio.

6 a chiedimi se sono Luis Felipe - Se pensate che tre anni fa era nella serie D brasiliana, tipo l'Ostiamare de Rio per intenderci, è grasso che cola vederlo in palla da noi. Un po' come Corona il boscaiolo in prima serata con la Berlinguer. Fa ridere solo a guardarlo.

6 a dillo a Parolo tuo - Fa strano vederlo in panchina. Lui che ha dato il fritto per una vita. Ma la Lazio champagne stappata da Inzaghino all'occorrenza trova un posto anche per lui. E lui ha risposto "pronto". Come De Martino quando Belen l'ha richiamato. 

6 a veni, vidi, Lulic al 71° - Come Pippo Baudo per la Rai: nei secoli fedele.

6 a Bastos e vanzos - Tutto è ruotato sulla sua capoccia. Qando stava per raddoppiare con un colpo di testa magnifico e quando stava per segnare ma a noi, con un colpo di testa assassino. Un testa a testa che neanche Schumaker dei tempi d'oro riusciva a fare con Hamilton. Del resto in Italia abbiamo tante teste di Kaiser, potevano esimerci di annoverarne una così fenomenale fra le nostre fila? Roba che se gioca a testa o croce, vince sempre perchè ha la moneta speciale coniata per lui. Grandissimo. 


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Domenica, 29 ottobre 2019
La Lazio è corsara a S. Siro. Nel posticipo serale della 29sima giornata contro l’Inter dopo una gara difficile e combattuta è un gol di Milinkovic nel primo tempo a consentire ai biancocelesti di sconfiggere gli uomini di Spalletti: 0-1 il risultato finale. La Lazio, che lo scorso turno aveva passeggiato col Parma, arriva a Milano con la consapevolezza di aver finalmente recuperato la forma fisica ed anche il morale. Inzaghi però deve fare i conti con l’infortunio di Radu e con l’influenza di Patric. In difesa con Acerbi ci sono Bastos e Luis Felipe, davanti Correa ed Immobile. I nerazzurri senza Vrsaljko e De Vrij, hanno pure Nainggolan mezzo acciaccato. Icardi è reintegrato in rosa ma non è convocato, anche il connazionale Martinez è fuori uso. E’ l’ex Keita a presentarsi come punta titolare per fare compagnia a Perisic, mentre a centrocampo un posto se lo guadagna Borja Valero. E’ l’Inter a cominciare bene; la prima opportunità nasce con Perisic, che al 7’ colpisce bene ma Strakosha risponde altrettanto correttamente. Pochi istanti dopo su calcio d’angolo e respinta del portiere è Skriniar a calciare male spedendo sopra la traversa. Ma al 12’ i biancazzurri passano: da un contropiede impostato da Romulo la palla finisce a Luis Alberto; il suo assist per Milinkovic è perfetto e di testa il serbo supera Brozovic e batte Handanovic per il vantaggio laziale. Al 26’ si fa male Correa, che è costretto ad uscire per Caicedo; appena dopo questa sostituzione Handanovic anticipa di un soffio Milinkovic lanciato a rete. Da ora l’Inter prova a cercare delle accelerazioni, ma la Lazio controlla bene pur se con qualche sbavatura in appoggio. Al 38’ una punizione di Brozovic finisce tra le braccia di Strakosha, poi al 42’ Bastos di testa colpisce alla grande ma Handanovic gli nega il raddoppio; Keita risponde con un diagonale su cui si oppone il portiere. Nel recupero Luis Alberto prova a piazzarla di giro sotto all’incrocio dei pali ma trova ancora Handanovic e con questa grande occasione laziale occasione termina il primo tempo. Nella ripresa l’Inter ci prova subito con Perisic, poi con Vecino ma si oppone bene Strakosha; i padroni di casa cercano maggiore aggressività, la Lazio invece aspetta che si aprano le maglie avversarie per colpire in ripartenza. Caicedo è anticipato da Handanovic al 55’ ed ancora il portiere al 60’ si oppone ad Immobile. Al 65’ Politano calcia a lato, poi entra Parolo che rileva Luis Alberto; l’Inter schiaccia la Lazio che non riesce più ad uscire dalla sua metà campo. Nainggolan sostituisce Borja Valero, poi Candreva D’Ambrosio; saltano quasi tutte le marcature, la Lazio tutta indietro difende ad oltranza, l’Inter non ne ha più ma continua a crossare per qualche deviazione che non arriva mai. Arriva invece dopo 4’ di recupero il fischio finale di Mazzoleni che decreta la vittoria laziale. E’ una grande affermazione questa di oggi della truppa biancoceleste: finalmente una partita giocata con grande determinazione e diligenza. La Lazio non ha concesso quasi nulla e stavolta l’impresa è stata collettiva: dai tre difensori che stasera hanno preso tutto, da Leiva e Milinkovic che hanno reso granitico il centrocampo ad Immobile e Caicedo che pur non avendo segnato hanno però fatto un grande lavoro di aiuto ai compagni. Il plauso finale però va ovviamente ad Inzaghi, che ha azzeccato tutti gli schieramenti e l’approccio alla partita. E così la squadra biancazzurra vola a quota 48 ma addirittura potrebbe raggiungere il Milan al quarto posto grazie alla gara che deve recuperare contro l’Udinese tra 15 giorni. Sognare la Champions non costa niente.

INTER  LAZIO   0–1     12’ Milinkovic  
INTER: Handanovic, D’Ambrosio, Miranda, Skriniar, Asamoah, Vecino, Brozovic, Politano, Valero (73’ Nainggolan), Perisic, Keita (83’ Joao Mario). All: Spalletti
LAZIO: Strakosha, Felipe, Acerbi, Bastos, Romulo, Leiva, Milinkovic, Luis Alberto (66’Parolo), Lulic (85’ Durmisi), Correa (26’ Caicedo), Immobile. All: Inzaghi.
Arbitro Mazzoleni

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