9 al Ciro d'Italia - C'era solo un risultato per chiudere in bellezza il campionato all'Olimpico (seppur deserto), vincere. E la Lazio anche se con qualche pausa subito sfruttata dalle Rondinelle mai dome, ha vinto, facendo capire di voler lottare sino all'ultimo per la migliore posizione in classica possibile. Come dire noi faremo di tutto, poi si vedrà. La Lazio in ogni caso è una grande squadra e Ciro è il suo profeta. Il sigillo numero 35 (preceduto dall'ennesimo palo) conferma che il capocannoniere di questo campionato dai due volti, prima e dopo il Coranavirus, è solo lui, papabile per la Scarpa d'oro e santo subito per la gente laziale. Ciro si nu' babà!
8 a Correa l'anno 1900 - Prima di buttarla dentro ne ha messi a terra due e ne ha marcati altri tre, un gioco di prestigio come da tempo non si vedeva e che ha mandato in visibilio i tifosi spaparanzati davanti il televisore. Un Tucu di classe che riconcilia col calcio e con lui dopo un rietro lento pede. Bello poi lo scambio di favori fra il bomber e il correano che si sono fatti l'assit a vicenda.
6 e mezzo a dillo a Parolo tuo - Finale in crescendo per lo stacanovista. Sta dappertutto. Come Paolini dietro gli inviati dei Tg. Ma rispetto all'invadente stalker, ha non una, ma una marea di marce in più. A cominciare da quella che gioca con la Prima squadra della Capitale.
6 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Al prossimo giro, il ministero della Difesa sarà suo. Senza se e senza ma.
6 e mezzo a Lupo Alberto - Tanto fumo per confondere gli avversari e tanto arrosto nello scodellare palle tra un daje de tacco e daje alla punta. E' mancato però il coniglio dal cilindro quando ha preso incredibimente la traversa. Magari la prossima volta provi con un pulcino che esce più facile.
6+ al Sergente - In quel fenomeno di Andrenacci (oh, ma c'avete fatto caso che contro de noi i portieri so' tutti fenomeni?) ha trovato l'ufficiale di picchetto che gli ha negato la libera uscita.
6+ a Lukaku Meravigliau - Sciolgo le trecce e i cavalli, Corrono, E le tue gambe eleganti, Ballano,
Balla per me, balla, balla, Tutta la notte sei bella, Non ti fermare ma balla, Fino a che,Non finiranno le stelle.
6+ a Lazzari alzati e cammina - All'inizio si è involato, col passare del tempo si è involuto. E' finito involtino ed è stato sostituito. Buon appetito.
6 a Sylva Strakoshina -L'assemblea del condominio ha deciso con maggioranza qualificata dei presenti, di confermare l'attuale portiere per la prossima stagione. Viene pertanto respinta la proposta avanzata dalla signora del terzo piano che chiedeva l'installazione del citofono. Non essendoci nient'altro da discutere e deliberare, la riunione viene sciolta alle 21 e 20, termine della partita.
6 a Patric del Grande Fratello - Era biondo e capellone e faceva 'na caciara in mezzo al campo che lèvate. Ora tra un mozzico e l'altro, s'è tagliato la zazzera ed è allineato e coperto. Stai a vede' che ce lo ritroviamo portavoce del prossimo premier? Scuola Grande Fratello..
6 a chiedimi se sono Felipe - Noi sicuramente. Non ha combinato casini (autogol, deviazioni assassine, rigori) e questo è già un risultato positivo.
6 - a Meco Ioni - Un tempo in cui ha sfoggiato il meglio, si fa per dire e il peggio di sè. Il problema è che tutti si ricordano il peggio. Come per Gigi Marzullo.
6- a Somarusic - Manco è entrato e subito un flop sull'arrembante Torregrossa. Nel prosieguo poi non è che sia migliorato. Un po' come Beppe Convertini.
6 - - a Paolo a De Canie - Sta sempre in mezzo come un Malgioglio qualsiasi, rompendo le uova nel paniere a chi giustamente ne sa di più. Il fratello bello del bruttone dei Fichi d'India isomma è come il due di coppe a briscola quando regna bastoni. Della serie pure le pulci c'hanno la tosse. A letto senza cena e che gli serva di lezione. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Mercoledi, 29 luglio 2020
All’Olimpico
la Lazio atterra il Brescia. Un gol di Correa nel primo tempo, una rete
di Immobile nella ripresa bastano per avere la meglio sulle rondinelle,
che sono sconfitte per 2-0 nella penultima di Campionato. Un campionato
incredibile per tutti e soprattutto per la Lazio, caduta giù dalle
stelle, che dopo un periodo oscuro sembra essersi ritrovata e cerca la
scalata al secondo o al terzo posto. Altri sono gli stimoli per il
Brescia, ormai retrocesso, che deve fare la sua gara senza Dessena,
squalificato, nonché Skrabb, Bisoli e Donnarumma indisponibili. Lopez fa
giocare dall’inizio il giovane Viviani, con Torregrossa ed Aye davanti.
Tra i biancazzurri invece torna Lazzari dopo la squalifica, per il
resto Inzaghi vara la stessa formazione che ha demolito il Verona. I
biancazzurri sfoggiano la splendida nuova maglia celeste che la Macron
ha confezionato per il prossimo anno e subito dopo parte la gara in un
caldo soffocante. Dopo un tiro di Joni alle stelle ed una punizione di
Tonali che Strakosha respinge, i biancazzurri sembrano un po’ troppo
distratti e rischiano con Torregrossa, che non azzecca la porta di testa
al 10’. Ma la Lazio riprende a macinare gioco; Immobile sfiora il gol
con un gran tiro al 14’ che va di pochissimo a lato, poi colpisce con
Correa, che si mangia tutta la difesa bresciana, si accentra in area e
col destro mette a segno il vantaggio laziale al 17’. La Lazio penetra
con facilità nelle retrovie avversarie, ma dimostra qualche imprecisione
in avanti; al 35’ Luis Alberto dai 25 metri indovina il bersaglio ma
per un pelo para Andrenacci, che si ripete sul colpo di testa di
Immobile al 42’. E un monologo biancazzurro, che chiude il primo tempo
in avanti ma in vantaggio di un solo gol. Dopo il riposo la Lazio inizia
riprendendo a macinare gioco; al 52’ Andrenacci la prende d’istinto sul
colpo di nuca di Milinkovic da due passi, poi arriva il solito doppio
cambio delle ali con Lukaku e Marusic dentro. Il caldo non aiuta, il
ritmo cala, prende terreno il Brescia ma non combina nulla di
eccezionale, tranne qualche buon movimento di Torregrossa sotto porta. I
biancazzurri si fanno vedere solo al 74’, quando Immobile da posizione
difficile calcia sull’esterno della rete. Poi ancora Immobile all’82’ si
ritrova una prima volta davanti ad Andrenacci e fa cilecca, sparando
fuori, ma un attimo dopo si rifà siglando la seconda rete con un
rasoterra preciso su assist perfetto di Correa. Nel finale Milinkovic e
poi Parolo quasi fanno tris, ma l’occasione più incredibile ce l’ha Luis
Alberto, che raccoglie una respinta del portiere ed a porta vuota spara
sulla traversa. Nel recupero Andrenacci le prende tutte, Immobile si
dispera ed alla fine il risultato resta fissato sul 2-0. Nona rete di
Correa, 35sima per Immobile e Lazio che raggiunge quota 78 punti e tiene
il passo dell’Atalanta. Con quella di stasera la squadra di Inzaghi
tocca le 24 vittorie e si congeda dal suo campo per questa stagione.
Restano gli ultimi 90’ da giocare per concludere nel migliore dei modi
il più bislacco dei campionati, che finirà addirittura il 1 agosto a
Napoli.
LAZIO BRESCIA 2-0 17’ Correa 83’ Immobile
LAZIO:
Strakosha, Patric, Luis Felipe (84’ Vavro), Acerbi (87’ Bastos),
Lazzari (55’ Marusic), Parolo, Milinkovic, Luis Alberto, Joni (55’
Lukaku), Correa (84’ Adekanye), Immobile. All. Inzaghi
BRESCIA:
Andrenacci, Sabelli, Papetti, Gastaldello (77’ Semprini), Mateju,
Zmrhal, Tonali, Spalek, Viviani, Torregrossa, Aye (87’ Ndoj). All.
Lopez
Arbitro Massimi
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