domenica 3 gennaio 2021

Anno nuovo stessa Lazio. Le Pagelliadi

 di FRANCESCO TRONCARELLI

6 e mezzo al Ciro d'Italia - Se qualcuno sperava che con il 2021 le cose cambiassero è stato servito. La Lazio della prima del nuovo anno è sempre la solita. Stesse amnesie, poca grinta, continuità zero. E' durata solo un tempo e poi il flop. I suoi giocatori cosidetti mgliori sono spariti, gli altri non sono mai esistiti e la frittata è stata puntualmente scodellata. Il gol numero 140 con l'Aquila sul petto di Ciro il grande non è servito a vincere una partita con la penultima in classifica che si doveva invece stravincere. Ma tant'è. Buon anno biancoceleste a tutti.

6+ a Toto Riina - Una delle poche certezze in tanta confusione e tristezza. Come Fiorello.

6 a Innamoradu - Un primo tempo da fenomeno. Poi è calato alla distanza. Come Conticini da Carlo Conti.

6 ad Antonio Elia Acerbis - Quando le reti subite fanno della difesa attuale la peggiore degli ultimi 30 anni a parità di giornate, puoi essere pure Giacinto Facchetti, Dialma Santos o Pino Wilson a piacere, ma diventi automaticamente Oscar Lopez. 

6- a Lupo Alberto - Finchè j'ha retto la pompa, la squadra ha girato. Quando ha iniziato a dare i numeri come un Cristian De Sica qualsiasi, so' stati dolori. La luce si è spenta. Come alla Stazione Termini senza la Lampada Osram. E i rossublu se so' ingrifati onorando il loro nome.

5 e mezzo al Sergente - La decadenza di un militare. Ha alzato bandiera bianca quando invece avrebbe dovuto suonare la carica. Ha fatto la fine di Pippo Baudo. E' sparito dai radar.

5 a Somarusic - Il Sonnambulo dal volto umano ha colpito ancora. E' entrato col pigiama e le pantofole e via. Ronf ronf, 'na bella dormita e buonanotte ai sonatori.. 

5 a quando escalante el sol e sostiene Pereira - In due non ne hanno fatto uno buono.  Come Ale e Franz.

5-  al Panter One - C'era una volta. Impalato come una vittima di Dracula, de gesso come un Maoi dell'Isola di Pasqua, mastodontico come un frigorifero di Casa Idea, a fine carriera troverà ingaggio al Museo delle cere di Madame Tussauds. 

5- a Patric del Grande Fratello - Come il suo mentore Alfonso Signorini. Fa ride.

5- a chi lo Leiva - Avete presente Raf al capodanno Rai di Amadeus? Pure lui ha steccato alla grande. Ha resuscitato Destro che non segnava dall'epoca del vecchio conio, quando c'era la Lira. 

5 - - a sono un pirata non sono un signore - Praticamente non è bono neanche per portà la pentola co' pasta e ceci per le gite for de porta. E non è questione di zona rossa che blocca le uscite, per lui è tutta zona nera, quando entra cala il buio. Al cospetto uno come Vignaroli sembra Pelè. Amen.

4 e mezzo a Lazzari alzati e cammina - Non crossa, non corre, non tira in porta quando dovrebbe. Insomma non è più lui. Nè più nè meno di Umberto Tozzi che sembra Briatore. Da "Ti amo" a La musica è finita" (come la squadra) è un attimo. Sipario.


Appunti di gioco

di Roberto Taglieri

 

Domenica, 3 gennaio 2021

Tra Genoa e Lazio finisce in parità. Nella gara valida per la 15sima giornata di serie A al “Ferraris” una Lazio a due facce sblocca la partita nel primo tempo con un rigore trasformato da Immobile ma nella ripresa perde completamente la bussola e si fa riprendere dai padroni di casa, che siglano il meritatamente pareggio con Destro: 1-1 il risultato finale. E pensare che i biancazzurri, ormai terminati i bonus e pure reduci dalla sconfitta di San Siro, erano costretti a vincere per sperare di mantenersi nell’alta classifica. Inzaghi oggi perde Correa  ma recupera Acerbi e Leiva, inoltre sceglie Caicedo dal primo minuto. L’ex Ballardini, neoallenatore rossoblu, dopo la vittoria con lo Spezia non dà fiducia alla stessa formazione, infatti nel suo 352 oggi ci sono Zapata, Zappacosta e Pjaca. Buona Lazio nei primi minuti, che protesta già al 5’ perché Cyborra tocca Lazzari in area, ma Calvarese non decide di fischiare un evidente rigore. Altro episodio da penalty all’11’ quando Zapata frana su Milinkovic; anche ora l’arbitro opta per una punizione dal limite, ma è chiamato dal var e cambia decisione, concedendo la massima punizione alla Lazio. Batte Immobile, che non fallisce il tiro dal dischetto e porta avanti i suoi. Il Genoa si fa vedere dalle parti di Reina, ma è la Lazio ancora pericolosa al 22’, quando un tiro cross profondo di Radu impegna Perin, che riesce ad allontanare smanacciando. Un paio di punizioni dal limite senza esito per i biancazzurri, poi un tiro di Lazzari fuori e la Lazio così legittima il risultato. Intorno alla mezz’ora si fa male Zapata e lo sostituisce Radovanovic, al 40’ poi il grande traversone di Milinkovic trova Immobile, che prova a piazzarla ma non indovina lo specchio dai 16 metri. Al 42’ Pjaca in contropiede si trova davanti a Reina ma il suo tiro è respinto dal portiere laziale; nel finale di tempo il Genoa si risveglia, ma la prima frazione è di fatto dominata dalla squadra di Inzaghi. Nella ripresa il mister laziale fa uscire l’ammonito Patric per Luis Felipe che non è in buone condizioni, mentre Ballardini fa entrare Zajc e Shomurodov, giocando di fatto a tre davanti. Il Genoa ricomincia con un buon ritmo, anticipando le giocate laziali; il tiro dalla distanza di Badelj è bloccato da Reina al 52’, i padroni di casa continuano ad attaccare e corrono il rischio di subire il contropiede, come al 56’, quando Luis Alberto sfiora il raddoppio con un sinistro diagonale. Ma al 58’ la ripartenza determinante la fa il Genoa, che approfitta di un po’ di sbagli collettivi della difesa laziale e con Shomurodov semina il panico, il servizio è per Destro, che di piatto batte Reina e ristabilisce la parità meritatamente, visto quanto i rossoblu avevano fatto fino a quel momento nel secondo tempo.  Al 71’ il diagonale di Shomurodov finisce ad un soffio dal palo della Lazio, che ora è davvero irriconoscibile. I biancazzurri, scoppiati, non hanno la forza di reagire ed impensierire Perin; l’ingresso in campo di Pereira e Muriqi non servono a nulla ed il risultato resta fissato sull’1-1 con la Lazio che nel secondo tempo fa solo un tiro in porta. E’ un “Benevento 2.0” quello di oggi per la formazione di Inzaghi, oggi sovrastato da Ballardini; i biancazzurri al nono posto con 22 punti ormai, se non avviene un miracolo, sono destinati all’anonimato; il nuovo anno porta problemi vecchi e questa Lazio di incognite continua ad averne troppe. Al solo Lotito spetta il compito di riparare, altrimenti la sua squadra finirà nel grigiore del centro classifica.              

 

GENOA LAZIO 1-1   15’ Immobile (rig)  58’ Destro

GENOA:  Perin; Masiello, Zapata (33’ Radovanovic), Criscito, Zappacosta, Beheramib (73’ Lerager), Badelj, Rovella (46’ Zajc), Czyborra, Pjaca (46’ Shomurodov), Destro (61’ Scamacca). All. Ballardini.

LAZIO: Reina, Patric (46’ Luis Felipe), Acerbi, Radu, Lazzari, Leiva (69’Escalante), Milinkovic (80’ Pereira), Luis Alberto (89’ Akpa), Marusic, Caicedo (80’ Muriqi), Immobile. All: Inzaghi.
Arbitro Calvarese


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