di FRANCESCO TRONCARELLI
10 a Simone Inzaghi - La Lazio è grande perchè ha battutto "la squadra più forte del mondo" come la stampa romana ha dipinto i giocatori dell'altra sponda del Tevere. I candidati allo scudetto sono stati umiliati dai biancocelesti e sono tornati a Trigoria con la coda fra le gambe. La Lazio si è confermata la Prima squadra della capitale di nome e di fatto ed è stato bellissimo assistere a questa grande vittoria. Un dominio tecnico tattico che ha un nome e un cognome, quello del mister, è lui che ha saputo motivare i ragazzi al meglio ed ha studiato a puntino le mosse giuste. Ancora una volta l'Aquila ha volato alto sulla città per le sue scelte, le sue intuizioni e i suoi accorgimenti. Grazie Simone, grazie ragazzi. Avanti Lazio avanti laziali!
9 a Lupo Alberto - Con questa partita è entrato nella storia dei derby, una doppieta da sturbo per chi è arrivato sulla piazza ventisette anni dopo. Ha dato una lezione di classe in mondovisione e ha fatto riscrivere in fretta e furia il DPCM dal Governo: Roma è zona biancoceleste, altro che arancione.
9 al Ciro d'Italia - Un altro gol contro la Roma, un'altra vittoria propiziata dal suo spirito indomito. E' l'incubo dei giallorossi. E con questo è arrivato a 142 reti con l'Aquila sul petto. Un bomber vero, tutto il resto è Rizzitelli. Robetta.
9 a Lazzari alzati e cammina - e che camminata, una corsa trionfale. Il jolly che non ti aspetti e che si rivela la carta vincente. La spazza Ibanez, sì come no, ancora se sta a leccà le ferite. L'ha mandato al manicomio. Come Renzi con Conte. Ma qui però ha avuto ragione lui.
8 a Toto Riina - Omo de panza omo de sostanza. Se poi è portiere ancora de più. Puntuale come una cartella di Equitalia su quei pochi tiri che le punte ( ah ah ah) avversarie hanno fatto. Quando poi er Geko, "l'attaccante più forte del mondo della squadra più forte del mondo" (vedi stampa romana di cui sopra) ha provato a tirargli contro, lo ha ipnotizzato come Lulic a Lobont il 26 maggio. Che fine. La stessa di Pippo Baudo. E' sparito come lui
7 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Aveva davanti tre palloni d'oro, due ciavatte d'argento e na mezza dozzina de facce de bronzo ma li ha annientati tutti. J'ha fatto bu bu settete e li ha mandati a letto senza cena.
7 e mezzo al Sergente - Con Bruno Vilar il marito della compianta Paola Borboni ha giocato come il gatto col sorcio. Se l'è magnato in un sol boccone. Amen.
7 a Somarusic - Il Sonnambulo dal volto umano è stato un grande. S'è svejato come er Sor Marchese nella partita giusta. Adesso po' pure dormì quanto je pare. Grande.
7 a chiedimi se sono Felipe - e te lo dovemo chiede? sei felipissimo come tutti noi, co' sti tre pippi stamo a posto per un bel pezzo.
7 a Innamoradu -322 partite in biancoceleste, tante battaglie, con la ciliegina sulla torta del primato del più presente con la nostra maglia in serie A, festeggiato nella serata più bella. Quella in cui ha ridicolizzato capitan dopodomani facendolo diventare uno dei tanti "pellegrini" che vengono nella Caput mundi a pregà er Papa.
7 ar Panter One - E' bastata la sua presenza per terrorizzarli. Avoja a dì, l'omo nero mette sempre paura.
7 a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - E chi lo Leiva più.
6 e mezzo a quando escalante el sol, Patric del Grande Fratello, Nina Murici e A Ke Pro - Buttati nella mischia per partecipare al gran finale hanno dato tutto. Al grido di A E I O U Ypselon, A E I O U Ypselon, A E I O U Ypselon, Fio maravilha nos gosamos de voce, De de de de de de de de, Fio maravilha faz mais um pra gente ver, De de de de de de de de, Brigitte Bardot Bardot, Brigitte beijo beijo, Na tela do cinema tu mundo se afougo, Ay ay caramba oh oh oh, Ay ay caramba, Ay ay Caramba, Ay ay caramba, hanno ridicolizzando il pluirititolato Pedro "il nuovo Pelè", Crisante e tutti i crisantemi de Trigoria. Loro, le seconde linee diventate dei leoni. Battiamo le mani ai veri campioni. Tre a zero e tutti a casa. Sipario.
Appunti di gioco
di Roberto Taglieri
Venerdi, 15 gennaio 2021
La Lazio disintegra la Roma. Nell’anticipo del venerdì della diciottesima giornata i biancazzurri con Immobile in apertura e poi, un tempo per parte, con una doppietta di Luis Alberto si aggiudicano il 155simo derby capitolino con un 3-0 perentorio, dopo una partita dominata dal primo all’ultimo minuto. La Roma, terza in classifica, stasera cerca la vittoria per consolidare la sua posizione e difendersi dalle dirette inseguitrici. Fonseca ritrova Pedro, che va però in panchina; in difesa c’è Ibanez e non Kumbulla mentre a centrocampo tra Cristante e Villar la spunta quest’ultimo. Inzaghi ha la squadra fatta; unico dubbio Patric e Luis Felipe, con il brasiliano che la spunta sullo spagnolo. Per il resto è la stessa Lazio che ha battuto il Parma con Caicedo ed Immobile davanti. Grande concentrazione dei biancazzurri nei primi minuti, molto corti e pronti su ogni pallone; il primo tiro nello specchio è di Immobile all’8’, un po’ troppo decentrato, che Lopez blocca senza problemi. Al 14’ però sugli sviluppi di un angolo in cui la Roma poteva addirittura segnare, invece va in vantaggio la Lazio. Ibanez sulla pressione di Lazzari sbaglia e su un rimpallo consegna il pallone ad Immobile, che di destro davanti al portiere non può fallire l’1-0 dei biancazzurri. Al 23’ i biancocelesti raddoppiano: in contropiede ancora il caparbio Lazzari, senz’altro il migliore in campo, resiste ad un fallo di Ibanez, in area serve Luis Alberto, che tira un diagonale imprendibile per Lopez e la Lazio si porta sul 2-0. La Roma si vede solo al 35’ con la prima conclusione di Mkhitaryan che in mezza girata spedisce fuori. Dopo il the caldo Fonseca toglie Veretout per Pedro, la Roma così è più votata all’attacco ma i biancazzurri sono sempre pronti a colpire. Leiva va al rasoterra al 57’ ma Lopez la agguanta bene a terra e poco dopo fa un vero miracolo sul tiro di Milinkovic, destinato all’incrocio dei pali. Al 62’ prima Caicedo e poi Immobile impegnano ancora Pau Lopez, che salva per due volte la sua porta; però il tris è in arrivo; Lazzari sempre più incontenibile serve il nuovo entrato Akpa Akpro, che porge a Luis Alberto, che col destro indovina l’angoletto e per la Roma si fa notte fonda. La Lazio occupa perfettamente il campo, attacca la profondità con grande sapienza e non fa respirare gli avversari neanche sul triplo vantaggio. I giallorossi spariscono dai radar e si fanno vivi solo su un’azione confusa all’85’, quando Dzeko colpisce bene, ma trova Reina che nega agli ospiti il gol della bandiera. Un tiro di Luis Alberto nel finale chiude anche le emozioni di una partita senza storia, che la Lazio si aggiudica col rotondo punteggio di 3-0. E’ la partita perfetta: dominio assoluto del campo e della gara per i biancazzurri, Roma praticamente inesistente per tutti i 90 minuti e Lazio che stasera impressiona, fornendo la prestazione migliore di tutta la stagione. Serviva un risultato positivo ai biancazzurri per evitare di piombare nella mediocrità; la vittoria di stasera, che alla vigilia non era quotata dai più, finalmente rilancia gli uomini di Inzaghi. La Lazio raggiunge quota 31 punti ed ora questa grande prova d’orgoglio potrebbe infondere le giuste energie fisiche e mentali ai biancocelesti per risalire la china e ricominciare a lottare per le prime posizioni.
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LAZIO ROMA 3–0 14’Immobile 23’ 68’ Luis Alberto
LAZIO: Reina, Luis Felipe (69’ Patric), Acerbi, Radu (83’ Hoedt), Lazzari, Leiva (66’ Escalante), Milinkovic, Luis Alberto, Marusic, Caicedo(66’ Akpa Akpro) , Immobile (83’ Muriqi). All: Inzaghi
ROMA: Lopez, Mancini (70’ Peres), Smalling, Ibanez, Karsdorp, Villar (60’ Cristante), Veretout (46’ Pedro), Spinazzola (70’ Mayoral), Pellegrini, Mkhitaryan, Dzeko. All: Fonseca
Arbitro Orsato
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