di FRANCESCO TRONCARELLI
La gavetta, tanta, poi all'improvviso il successo, la notorietà, l'essere riconosciuti per strada, le copertine dei settimanali, gli articoli sui giornali, quella che si chiama insomma la popolarità.
Ma spesso non sono tutte rose e fiori, lo Spettacolo quando ti scopre e ti prende con sè, può anche decretare paradossalmente la fine della tua carriera.
E' il caso di Gloria Piedimonte rimasta imprigionata per tutta la sua vita nel personaggio della "Guapa" creato su misura per lei da quel genio della comunicazione e della tv che rispondeva al nome di Gianni Boncompagni.
La conoscevano tutti, la applaudivano tutti, la cercavano tutti ma quel benessere mediatico acquisito di colpo, la teneva stretta in una "catena dorata" che professionalmente la soffocava nonostante gli allori e gli applausi.
Una
situazione vista e rivista tante volte per molti artisti di qualsiasi
caratura e importanza (un caso fra i tanti di quelli veramente bravi,
quello del grandissimo Ubaldo Lay, attore di prosa e cinema rimasto
intrappolato nell'impermeabile del tenenente Sheridan e nonostante le
"cartucce" che aveva da sparare...).
Così è stato per lei, attrice, cantante e showgirl, ma per tutti esclusivamente "Guapa" della trasmissione "Discoring", in cui ballava sulle note del disco dei Bus Connection, interpretato dallo stesso Boncompagni che la incitava per tutto il brano col grido fuoricampo "baila Guapa, baila".
Era ricoverata nell'ospedale di Mantova per complicanze legate al Covid.
A darne notizia il figlio Giovanni: "È scomparsa questa
notte, ha lottato fino alla fine. Se ne è andata via senza dolore e con
grande dignità"
Nata a Mantova il 27 maggio del 1955, la Piedimonte arrivò giovanissima a Roma per lavorare nel cinema. Venne notata da Gianni Boncompagni, che utilizzò la sua immagine nella sigla della sua seguitissima trasmissione in cui presentava cantanti e gruppi musicali sul finire degli anni Settanta.
In questo periodo, la bionda e affascinante Gloria, recitava anche in teatro accanto a Erminio Macario e Sylva Koscina rilevandosi come uno dei nuovi talenti dello Spettacolo.
Sulla scia di queste affermazioni, incise poi per la Durium due singoli, "Ping pong space" di genere disco e "Uno" scritto da Andrea Lo Vecchio, che ottennero un buon successo anche all'estero.
Nel 1979 uscì il suo primo
film come protagonista, "Baila Guapa", una sorta di risposta italiana alla Febbre del sabato sera che dilagava in tutto il mondo.
Dopo altre partecipazioni a film di cassetta e fotoromanzi, la Piedimonte nel 1983 uscì con un altro singolo "Ma che bella serata", che in Germania scalò rapidamente le vette delle classifiche facendola diventare un icona delle discoteche tedesche.
Tra le sue ultime apparizioni televisive quella a "I migliori anni" (2009) di Carlo Conti e a "Una poltrona per due" che la riportarono all'attenzione del pubblico televisivo.
Negli ultimi anni si era dedicata all'arte, realizzando diverse tele, che sono state oggetto di mostre e recentemente aveva inciso un CD con altri artsti per raccogliere fondi per un rifugio per cani abbandonati.
Poi all'improvviso dopo tanto silenzio su di lei, la notizia affidata dai figli alle agenzie, della sua scomparsa, al termine di un calvario di qualche anno e per complicazioni legate alla nuova ondata della pandemia.
Nessun cenno ovviamente della sua morte dalla Tv, mai come in questa occasione matrigna, che l'ha ignorata dopo averla sfruttata quando il mondo la voleva vedere e abbandonata quando non serviva più. Se n'è andata in un giorno di festa, con la gente distratta dagli ultimi scampi di vacanza e dai saldi.
Ma non meritava questo disinteresse, perchè era un'artista che aveva rallegrato gli animi del pubblico, perchè aveva 66 anni e viveva intelligentemente nel buen retiro dell'affetto dei suoi cari e di chi la stimava. Perchè era la "Guapa" di una stagione felice della nostra vita.
Questa è una dipartita di un artista "imprigionata" e aggiungo io lascia tanto amaro in bocca, bravo Francesco. Non avremo mai risposta o forse dentro di noi la conosciamo, ma facciamo finta di ...e così via, lasciamo ai fantastici ricordi di una show girl brava e bella che la ricordiamo con il suo classico movimento nella sigla di Discoring, ma che non avrebbe sfigurato in nessun ruolo.
RispondiEliminaUn pensiero ed una preghiera per lei...brava Francesco che hai scritto questo pezzo.
RispondiEliminaEmanuele Carioti
Ho avuto il piacere di conoscerla appena arrivata a Roma e ho un buon ricordo di lei. Sono molto dispiaciuto per la sua scomparsa. R.I.P.
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