di FRANCESCO TRONCARELLI
"Non mi importa della vecchiaia,
non l'ho nenche vista arrivare"
La sua bellezza è stata così perfetta, che anche i piccoli difetti sono stati oggetto di adorazione. Ma anche oggi che è costretta da una fastidiosa artrite a camminare con le stampelle, Brigitte Bardot, quella che negli anni Sessanta era definita dai media internazionali “la donna più bella del mondo”, resta comunque il simbolo della Francia, di sicuro di quella Francia profonda e politicamente scorretta che detesta la gauche au caviar .
Attrice, cantante, ballerina, la Bardot è stata una star del Cinema che è diventata il simbolo della liberazione sessuale, oltre che una bellezza intrigante e sensuale, lei è sempre stata un’artista controcorrente e perché no, dalle scelte estreme e coraggiose.
Chi avrebbe avuto “la forza” infatti di ritirarsi a vita privata, nel
pieno del suo successo? Chi avrebbe preferito ai soldi e alla corte
serrata di produttori, registi, attori e potenti di mezzo mondo, gli uni
per una ragione gli altri per un’altra ben comprensibile, il vivere da
sola con gli animali?
Nessuno. Solo lei, B.B. come veniva chiamata da tutti, con le sole iniziali, tanta era la sua popolarità. Una popolarità che la portò ad essere scelta addirittura come modella per il busto della “Marianna”, l’emblema nazionale della repubblica francese, dallo scultore Alain Gourdon.
La sua carriera del resto è stata sfolgorante. A 16 anni sulla copertina della prestigiosa rivista ELLE, a 18 il primo film da protagonista, “Piace a troppi” (Et Dieu créa la femme…) firmato dal marito Roger Vadim, film che la fece diventare un “fenomeno” planetario a cui dedicare canzoni (ricordate quel samba intitolato a lei che si balla nei locali ancora oggi?), libri, migliaia di reportage e capi di moda.
E' sufficiente citare ad esempio le infradito capresi e i calzoni corti alle caviglie lanciati da lei, fino al bikini che per prima sfoggiò a Saint Tropez, in Costa Azzurra, sotto i flash dei paparazzi.
Nel momento clou di quel celebre film che la lanciò definitivamente nello star system dopo tante pellicole minori, Brigitte ballava un mambo scatenato a piedi nudi (da qui l’altro appellativo di “la Dea scalza”), sudata e con i capelli in disordine. Una scena che segnò la fine del puritano periodo post bellico e l’inizio di una nuova libertà giovanile.
B.B dunque, da teen ager che amava la danza classica e sfilava nelle Maison parigine quasi per gioco a icona della femminilità negli anni del boom, figlia del suo tempo, contro i tabù imposti dalla società bacchettona ed eccessivamente perbenista.
Attrice, cantante, sex symbol. Bella, solare, spregiudicata e sicuramente ribelle a ogni conformismo al contrario della rivale d’oltreoceano Marylin Monroe, più dipendente dai poteri forti (quello maschile in primis) e puro oggetto del desiderio a prescindere.
L’unica come dicevamo, capace di lasciare i riflettori e quel dorato mondo del jet set senza rimpianti o crisi esistenziali, per dedicarsi a tempo pieno agli animali, suo antico amore. Non a caso fu lei nel 62 a vincere la battaglia contro i metodi barbari di macellazione degli animali vigenti in Francia (buoi e cavalli squartati vivi!!), come è stata lei a vincere tanti anni dopo la battaglia in favore dei cuccioli di foca, ottenendo il divieto a livello mondiale della vendita delle loro pellicce.
Tanto amata e tanto desiderata ieri, eppure, inevitabilmente, tanto criticata e biasimata oggi. Per le sue prese di posizioni anti-islamiche alla Oriana Fallaci che le hanno procurato una condanna per incitamento all’odio razziale e per le sue simpatie per il Front National di Marine Le Pen.
Ma lei è così, è Brigitte Bardot, un'artista unica, e tutti la vogliono come è, i media di tutto il mondo infatti, nel giorno delle sue 90 primavere, le stanno dedicando reportage e servizi fotografici.
E non poteva essere diversamente, perché una diva come lei, lo è per sempre, come i diamanti, al di là delle sue posizioni ideologiche peraltro pagate in prima persona e della “cattiveria” del tempo che inesorabilmente ha offuscato il suo fascino. Del resto “Dio creò la donna” e la chiamò Brigitte, prevedendo anche le rughe. Auguri B.B.
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