di FRANCESCO TRONCARELLI
Uno dopo l'altra. Lei è nata il 22 lui il 23, stesso mese, settembre, stesso anno, 1934. Li separano 24 ore, un giorno, che poi li ha accompagnati per 90 anni.
Ornella Vanoni e Gino Paoli hanno festeggiato insieme il compleanno circondati idealmente dall'affetto del pubblico che li segue e stima da sempre.
La loro è una lunga storia artistica e d'amore cominciata quando erano giovani e proseguita nel tempo anche se con un rapporto diverso, meno coinvolgente nei sentimenti e più professionale.
Per lei lui scrisse un brano diventato un evergreen della nostra musica leggera, quel "Senza fine" che potrebbe essere proprio la colonna sonora della loro vita.
Vergini per lo Zodiaco entrambi, nati con l'arrivo dell'Autunno, la stagione dei colori tenui nella natura e della malinconia per le giornate che terminano prima che ben si addice al loro modo di essere artisti, sono in realtà diversi.
Ornella, solare, empatica, sophisticated lady tanto da diventare un personaggio da salotto televisivo per le sua spontaneità e per le sue battute, Gino introverso, taciturno, ombroso, poco avvezzo alla mondanità e alle pubbliche relazioni.
Due caratteri diversi per dirla con Celentano, ma con la musica da vivere in prima persona come trait d'union che li lega indissolubilmente. Oltre l'anticonformismo.
Ornella rampolla di una famiglia borghese meneghina che aveva studiato dalle Orsoline, passò dall'oggi al domani a cantare "le canzoni della Mala" che Giorgio Strehler suo pigmalione e maestro del teatro riconosciuto, aveva scritto per lei. Poi il matrimonio fallito subito, con l'impresario Lucio Ardenzi da cui ha avuto l'amato figlio Cristiano.
Poi le canzonette cone venivano chiamate allora, con la sua voce nasale e sensuale, i dischi, il Rugantino di Garinei e Giovannini, i Sanremo, i grandi successi come "Domani è un altro giorno" e "L'appuntamento", la bossa nova, Toquinho, i capolavori come "La musica è finita" e "La voglia di sognare". E la copertina e il servizio di Playboy con lei senza veli.
Paoli rappresentante insigne della Scuola Genovese insieme a De Andrè, Bruno Lauzi, Bindi, Luigi Tenco, quel gruppo di artisti cioè che rinnovava la musica leggera italiana con testi profondi dove cuore non faceva più rima con amore, vestiva scuro, con un look da esistenzialista, da impegnato vero.
con la figlia Amanda |
Ha fumato di tutto e bevuto una bottiglia di whisky al giorno per anni, ha pure tentato il suicidio con una pistolettata al cuore ma si è salvato e la pallottola è rimasta da quel giorno vicino all'organo più importante del corpo. Lo ha fatto perchè dopo aver raggiunto il successo aveva tutto e voleva dire basta. 5 figli da tre donne diverse.
"La gatta", "Il cielo in una stanza", "Sassi", "Lei sta con me", "Ti lascio una canzone", " he cosa c'è" e quel "Sapore di sale" con l'arrangiamento (il primo per la RCA) di Ennio Morricone e il sassofono di Gato Barbieri che la leggenda vuole dedicato a Stefania Sandrelli da cui ha avuto la figlia Amanda.
A 90 anni, Ornella e Gino sono veramente due pezzi da novanta del nostro pop. E non hanno voglia di andare in pensione (anche se ovviamente la prendono da quel dì). Lei ha preparato con Elodie e Ditonellapiaga la rivisitazione del suo brano "Ti voglio", lui ha pronti tre pezzi nuovi di zecca. L'abbiamo detto, la loro è una storia "Senza fine". Auguri
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