sabato 25 aprile 2020

Pavarotti for ever

di FRANCESCO TRONCARELLI



L'artista che ha portato l'Italia nel mondo, il miglior biglietto da visita per una Nazione capitale della Storia e della Cultura del pianeta, ma anche l'uomo, con i suoi punti di forza e le debolezze, amico di tutti e amato da tutti, una persona con una marcia in più capace di stupire e di far sognare.

Questo ha raccontato il bel film-documentario “Pavarotti”, realizzato da Ron Howard, l'ex Ricthie Cunningham di Happy Days e premio Oscar per il suo "A Beautiful Mind", andato in onda in prima visione su Rai1. Un omaggio del regista di Hollywood al cantante lirico italiano conosciuto ovunque, un tributo a una voce e una carriera incredibile, ma anche a uno straordinario atteggiamento verso la vita che Big Luciano aveva.

Perchè lui era un generoso, nel fisico, nello spettacolo, nella beneficenza, ed è stato un artista che ha avuto un merito enorme, ha fatto conoscere l'opera alle masse e ha portato sullo stesso palco la lirica e il pop, mescolando due generi lontani fra loro anni luce che grazie a lui sono diventati vicinissimi.

Ron Howard e Nicoletta Mantovani

Per la prima volta con la piena collaborazione della famiglia, che fino a questo momento non aveva mai acconsentito a farsi intervistare lungamente rivelando situazioni e momenti particolari, si è potuto dipingere un ritratto di un uomo che è stato un grande interprete e un attore della scena, capace di emozionare come le star del cinema, quando sono tutt'uno col ruolo.

Del resto Pavarotti era veramente un personaggio speciale. Forgiato dalla scuola solida del padre, panettiere a tempo pieno e tenore nei ritagli di tempo, si era concentrato nello studio del canto per sfruttare al meglio le sue doti. Il risultato non tardò a venire (complice una sotituzione per un malore improvviso del grande tenore Di Stefono a Londra) e ben presto quella voce sublime  e quel sorriso carismatico lo fecero conoscere ovunque.

Da Modena alla Cina, dall'Italia all'America, calcando i palchi più importanti Luciano Pavarotti diventò sinonimo di "bel canto", di opera, di musica, di emozioni. Le emozioni che regalava per restiture agli altri la sua più grande gioia ricevuta da bambino per essersi salvato dopo aver rischiato di morire. La vita come un dono unico da non sprecare e da vivere con tutte le forze.

Era un portento Lucianone, un vero virtuoso della voce, un tenore straordinario che esorcizzava l’ansia da prestazione che si presentava tutte le volte prima di salire sul palcoscenico, esclamando “I go to die” (“Vado a morire”) prima di ogni performance.

Luciano con The Edge e Bono Vox

"Pavarotti" di Howard ha raccolto e ci ha mostrato scatti inediti e le testimonianze di chi ha condiviso con lui la vita e il palco, dalle figlie, Cristina, Giuliana e Lorenza, nate dal primo matrimonio con Adua Veroni, all’amore per Nicoletta Mantovani, dalla quale ha avuto Alice. Momenti particolari e ricordi privati delicatissimi che hanno svelato un uomo inedito e molto dolce.

E ancora il ricordo di numerosi artisti come Placido Domingo e José Carreras, Bono Vox, Elton John, Sting, Joe Cocker, James Brown e Zucchero che negli anni lo hanno affiancato sul palco del “Pavarotti & Friends” fino all’amicizia con Lady Diana contro ogni formalismo di corte.

Il pubblico della lirica è da sempre tra i più entusiasti e appassionati del mondo e ha tributato un amore senza limiti alle sue star. Tra i molti record attribuiti a Luciano Pavarotti ce n’è uno pazzesco, documentato: quando il nostro grande tenore cantò nel 1988 alla Deutsche Opera di Berlino nel ruolo di Nemorino ne “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, alla fine fu richiamato sul palco ben 165 volte, dopo un’ora e sette minuti di applausi.

Pavarotti e Lady Diana

Con la formazione dei Tre Tenori come dicevamo, si esibì a Los Angeles in uno storico “Encore!”, con la direzione di Zubin Metha nel 1994, nello stadio di baseball dei Dodger, la sera precedente alla finale dei campionati del mondo (persi purtroppo dall’Italia ai rigori col Brasile).

Trasmesso via satellite in cento paesi del mondo, quel concerto vendette biglietti per dodici milioni di dollari, dando il via a una serie di contratti miliardari per dischi, video e trasmissioni televisive. Il debutto dei Tre tenori era avvenuto il 7 luglio 1990 alle Terme di Caracalla, trasmesso in mondovisione e seguito da circa 800 milioni di spettatori, un'esibizione che a rivederla oggi fa venire la pelle d'oca come allora.

Nel programma di qella serata magica c’erano solo brani d’opera ma anche musiche popolari e canzoni come "O' sole mio", "Amapola", "La vie en rose" e canzoni da musical come "Maria" da West Side Story e le emozioni nel vedere queste immagini e ascoltare leloro voci si susseguno, raggiungendo l'apice quando Luciano canta da solo coi suoi amici colleghi, con fraseggi e acuti che si rincorrono e si superano fra loro.

i Tre tenori

Ma Luciano Pavaratti oltre ad aver una grande voce aveva anche un grande cuore. Tra il 1992 e il 2003 nella sua città natale, Modena, organizzò per beneficenza Pavarotti & Friends, una kermesse pazzesca che ha visto il meglio della musica mondiale riunita nella città emiliana. L'anno precedente tra l'altro aveva iniziato la collaborazione col futuro blues mondiale Zucchero Fornaciari, col famoso Miserere.

Tra gli ospiti della prima edizione di quella mitica riunione di amici, Sting, Eric Clapton, Bob Geldof, Brian May e Mike Oldfield. L’album fu acquistato da un milione mezzo di persone. Nelle varie edizioni l’istancabile tenore duetterà con star del pop, del rock e del blues nomi come Anastacia, Barry White, Biagio Antonacci, Andrea Bocelli, Jon Bon Jovi, Bono, The Edge

Ancora James Brown, Mariah Carey, Eric Clapton, Lucio Dalla, i Deep Purple, Céline Dion, Elisa, Gloria Estefan, Giorgia, Elton John, Tom Jones, Jovanotti, B.B. King, Simon Le Bon, Luciano Ligabue, George Michael, Liza Minnelli, i Morcheeba, Dolores O’Riordan, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, le Spice Girls, Renato Zero.

con le Spice Girls

Il duetto con Lucio Dalla per "Caruso", su youtube (ed è solo un esempio tra tanti) viaggia verso gli 11 milioni di visualizzazioni. A un certo punto, come spesso accade quando si diventa grandi e si troppo fiducia nel prossimo, Pavarotti fu vittima incolpevole di uno scandalo mediatico a causa della società inglese che gestiva i proventi delle esibizioni, la War Child.

Una cosa impensabile e gravissima per uno come lui abituato a fare beneficenza senza falsi scopi, decise perciò di tagliare i rapporti con questa, continuando a sostenere le iniziative benefiche a favore dei bambini vittime della guerra, aiutando le attività del Centro italiano d'aiuto all'infanzia, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e dell'associazione Music for Peace a cui devolse somme ingenti.

Pavarotti muore il 6 settembre del 2007 dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas, lasciando sgomenti tutti quelli che lo hanno amato come tenore e come uomo. Resta da allora la sua voce a ricordarci chi è stato e cosa ha rappresentato e resta quell'acuto del "Nessun dorma" di Puccini lanciato a Caracalla, che ha definitivamente superato la barriera del tempo rendendolo immortale. Un "Vincerò" da qui all'eternità che rimarrà nel cuore di tutti.


1 commento:

  1. Pavarotti è stato un personaggio affascinante, ha vissuto in modo bello e intenso, ha aperto il suo cuore non solo donandosi alla musica, ma con tante iniziative davvero lodevoli e coinvolto tanti artisti. un bellissimo articolo.è stato piacevole leggerlo. grazie. luigina

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