sabato 22 dicembre 2018

Lazio, il Natale è biancoceleste. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI


7 e mezzo al Sergente - Una Lazio finalmente in palla e messa bene in campo, ha steso con merito un Cagliari arrembante ma tecnicamente inferiore. E' stata una vittoria importante che ci voleva non solo per consentire di trascorrere alla gente laziale un Natale sereno ma anche per spezzare quel filo negativo che avvolgeva da troppo tempo l'Aquila e soprattutto per onorare nel modo migliore colui che ha dato tanto a questi colori e che prima della partita è stato ricordato con quel coro alto e possente che è risuonato nell'Olimpico come una volta: Pu-Pu-Pulici! Bentornata Lazio e bentornato Esorciccio con quel gol ti sei ripreso i gradi dell'esercito biancazzurro.

7 e mezzo a veni, vidi, Lulic al 71 - A chiudere definitiamente un match dominato in lungo e in largo, non poteva essere che lui, l'Eroe del 26 maggio, presentatosi in grande spolvero e fiero cipiglio. Il suo gol è la testimonanza che  vecchi sono sempre in gamba, nonostante con la quota 100 voluta da Salvini debbano smammare. Ma de che,buttala ancora dentro a lungo Senad...

7+ a Correa l'anno 1900 - Per scardinare il bunker tirato su dai 4 mori, ci voleva un Tucu di classe. Oh, ma l'avete visto che finte e controfinte? Li ha mandati al manicomio coi suoi acuti alla Freddie Mercury, dando al via alla goleada. Bravo, si vede che ha una marcia in più. Come Fiorello.

7 ad Antonio Elia Acerbis (Lazio del meno 9) - Si è ripreso con gli interessi quello che un varista da quattro soldi gli aveva tolto a Bergamo. Adesso può riproporre quello slogan che faceva "Gufi gufi Marameo tutti giù dal Colosseo" che il suo mister Eugenio Fascetti lanciava spesso e volentieri.

7 a Lupo Alberto - Arieccolo: sì, proprio lui, il Ciuffo biondo che fa impazzire il mondo, pure senza Dino e il crodino se l'è cavata egregiamente. A dir la verità qualcuno dubitava fosse proprio lui, poichè era stato dato per desaparecido. Ma sapete come è, spesso chi sparisce ritorna a galla più forte di prima. Vedi Pippo Baudo, l'avevano messo in naftalina nello sgabbuzzino di viale Mazzini e mo', tiè, in prima serata co Rovazzi. E andiamo.

6 e mezzo al Ciro d'Italia - C'ha provato da tutti li pizzi, come quegli assatanati sul 64. Sfortunato in occasione della traversa (quarto legno), altruista e assistman travolgente quando ha smistato quella palla d'oro a Lulic. Daje bomber il regalo di Natale l'hai fatto, ti rifarai a Santo Stefano per riceverlo.

6 e mezzo a dillo a Parolo tuo - Gira lo stacanovista, gira la Lazio. E meno male perchè ai tifosi iniziavano a girare de brutto.

6 e mezzo a Innamoradu - Battiamo le mani ai veri laziali. Ce sta sempre bene. Con lui, ancora meglio.

6 e mezzo a Sylva Strakoshina - Due paratone su tal Faragò e su talaltro Dessena. Il rigore non fa testo è come quei rompiballe della pubblicità coi loro volantini. Fanno du' fatiche, una a citofonà l'altra a mettelo nella cassetta della posta, perchè tanto non lo legge nessuno.

6 a chiedimi se sono Luis Felipe - Senza infamia e senza gloria. E sopattutto senza danni. Praticamente senza.

6 a Somarussic - Quando tutto va bene, anche chi viene dalle retrovie vive di luce riflessa. Guardate Teo Mammucari, non sa neanche lui perchè sta lì eppure grazie alla De Filippi e a Tu si que vales vince la prima serata. Incredibile ma vero.

6- -  a basta Bastos - E' come Toninelli, deve assolutamente dimostrare che esiste anche se non ce ne sarebbe bisogno. Se non ne combina una delle sue non è contento. Meno male che ci stanno gli altri che tengono su la baracca, altrimenti altro che spread ai massimi, saremmo a Caporetto. Un momento, ma di chi si sta parlando? Non serve la risposta perchè vale per entrambi. Buon Natale a tutti.


Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Sabato, 22 dicembre 2018
Nella diciassettesima di Campionato la Lazio atterra il Cagliari. All’Olimpico nell’anticipo dell’ora di pranzo Milinkovic ed Acerbi nel primo tempo, Lulic nella ripresa fanno fuori i rossoblu dopo una partita senza storie: il rigore di Joao Pedro nel recupero porta sul 3-1 il risultato ma non è ovviamente influente per l’esito finale della gara. Simone Inzaghi, nonostante la pressione delle critiche ed i risultati negativi degli ultimi turni, non cambia modulo: difesa a tre ma squadra offensiva, con Luis Alberto e Correa dietro ad Immobile per un 3421. L’allenatore  Maran invece, senza Srna e Ceppitelli, ha Padoin mezzo rotto; in attacco accanto a Joao Pedro un posto se lo contendono Farias, Sau e Cerri: vince quest’ultimo la maglia da titolare. Dopo 12’ di nulla arriva il vantaggio della squadra biancazzurra: fa tutto Correa, che dopo un dribbling ripetuto cerca il tiro a girare su cui il portiere respinge: arriva Milinkovic che batte di prima intenzione e butta in rete l’1-0 laziale. Sempre il Tucu un attimo dopo impegna Cragno con un diagonale da posizione difficilissima, la risposta del Cagliari è sui piedi di Ionita che al 20’ non approfitta di un bel cross profondo e si mangia il pari sotto porta. Un minuto dopo arriva la traversa di Immobile, preludio alla doppietta laziale, opera di Acerbi, che per due volte ci prova in scivolata e alla fine trafigge ancora l’estremo rossoblu. Il Cagliari dopo il raddoppio diventa praticamente inconsistente e si vede solo alla fine, prima al 42’ con un calcione senza pretese di Cerri che finisce out, poi con Joao Pedro su cui c’è Strakosha. Maran nella ripresa toglie Klavan e Cerri per Farias e Pajac, ma va vicino al tris ancora Acerbi, che raccoglie un colpo di testa di Milinkovic ma mette a lato, poi è il turno di Correa su cui c’è il fortunato piede di Cragno. Fa qualcosa Faragò al 55’: col destro impegna Strakosha che riesce con un po’ di fortuna a mettere in angolo. La Lazio forte del doppio vantaggio s’impegna senza spremersi troppo: al 63’ Milinkovic sfiora il palo ma al 67’ arriva la tripletta: Immobile se ne va al centro, appena in area porge a Lulic, che a porta spalancata col piattone destro fa 3-0 e chiude di fatto i giochi. Entra Lucas Leiva, che tra gli applausi torna in campo dopo una lunga assenza, gli ultimi 20’ sono solo un allenamento, da registrare un leggerissimo infortunio a Luis Alberto, che è costretto a lasciare per Lukaku al 76’. Immobile al 78’ dopo un contropiede fulminante si mangia il poker tirando a lato, il nuovo entrato Dessena spara su Strakosha il possibile gol della bandiera, poi ancora Immobile sciupa la rete all’87’. A tempo abbondantemente scaduto Manganiello concede un rigore dopo aver consultato il var per un’ostruzione di Bastos a Joao Pedro: proprio lui va su dischetto, trasforma e questa sarà l’ultima emozione di una gara che termina ugualmente con un risultato rotondo per la Lazio. Una vittoria arrivata con merito, contro un avversario che nelle ultime gare sembrava in netta crescita ma oggi ha mostrato grandi limiti. I biancazzurri a quota 28 finalmente vittoriosi dopo quasi due mesi di digiuno, attendono le gare del pomeriggio per capire se saranno di nuovo al quarto posto. Oggi ha funzionato tutto alla perfezione, la squadra ha interpretato al meglio le impostazioni di Inzaghi e tutta la truppa così potrà godersi il Natale, con un occhio però alla difficile sfida di Torino già mercoledi prossimo.

  
LAZIO    CAGLIARI   3-1     12’ Milinkovic 23’ Acerbi 67’ Lulic  93’ Joao pedro r.

LAZIO: Strakosha, Luis Felipe, Acerbi, Radu (79’ Bastos), Marusic, Parolo, Milinkovic (68’ Leiva), Lulic, Correa, Luis Alberto (76’ Lukaku), Immobile. All Inzaghi 
CAGLIARI:  Cragno, Pisacane, Romagna, Klavan (46’ Farias), Padoin, Faragò, Barella (72’ Dessena), Ionita, Bradaric, Joao Pedro, Cerri (46’ Pajac). All. Maran
Arbitro Manganiello

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