lunedì 10 febbraio 2020

Lazio a un passo dal cielo. Le Pagelliadi

di FRANCESCO TRONCARELLI



8+ al Panter One - Una grande Lazio ha steso con merito il Parma al Tardini, portandosi così a un passo dal cielo. Tre punti pesantissimi che fanno sognare e regalano al popolo biancocelste un momento fantastico. E' il diciosettesimo risultato utile consecutivo che la banda Inzaghi ottiene, record nella storia della Prima squadra della Capitale, mai così in palla nella continuità. Un segnale importante al campionato e che la dice lunga sulle qualità di chi veste la maglia con l'Aquila sul petto e soprattutto sul suo leader. Onore e copertina al puntero equadoriano che ha gonfiato ancora una volta la rete lanciando in orbita la Mitca. Forza ragazzi siamo con voi fino alla fine! 

8 a Lupo Alberto - Potremmo parlare dei suoi lanci, delle sue progressioni, dei suoi capelli nero pece alla Pavarotti, potremmo dire di tutto e di più, ma per raccontare la partita del mago ricordiamo solamente un episodio, un movimento, un tocco che fotografa il suo stato di grazia, ci riferiamo a quel tacco in corsa con cui uccellando un avversario che lo pressava, ha smistato la palla a Immobile. Numero uno. Come Fiorello. Punto.

7 e mezzo a Sylva Strakoshina - Gliene dicono di tutti i colori, che non esce, che non sa rinviare, che si scaccola a tavola e che fa la scarpetta per ogni pietanza. Poi però quando come questa volta ti sfodera due parate da "Vite al limite" (Real Time ore 21, il giovedì) nel momento topico della partita, la ripresa (56° su Caprari, 70° su Kucka), tutti zitti boni micio micio. Bravo amico mio, sei un mostro, Junior Cally con o senza maschera te spiccia casa.

7 e mezzo ad Antonio Elia Acerbis - Da ministro della difesa a difensore che amministra. Il gioco. Ci piace il ruolo che ha assunto per esigenze tecniche tattiche (cinque titolari assenti tra squalificati e infortunati) il sellerone che compie 32 anni. Un camaleonte. Ha cambiato abito. Avete presente Achille Lauro?

7 a chiedimi se sono Felipe -E' partito in quarta è arrivato in folle. Come Benigni al festival. Non ha preso gli stessi soldi però, ma il doppio degli applausi e la standig ovation dei 4 mila tifosi al seguito che valgono molto di più di un sermone.

6 e mezzo a dillo a Parolo tuo - Nei secoli fedele alla causa biancoceleste.

6 e mezzo a Lucas 2.0 (Biglia chi?) - E chi lo Leiva più in mezzo al campo?

6+ a Meco Joni - Go Joni go, Joni be good.

6+ al Ciro d'Italia - Ha dato il fritto dall'inizio alla fine. Non ha segnato ma è comunque fra i bomber in circolazione il vincitore morale di tutte le classifiche. Come Gabbani. 

6+ a Patric del Grande Fratello Vip - Più tonico, più spritz, più apericena, l'ideale per una partita giocata alle 18. Il caciara insomma è diventato un altro. Come Vincenzo Mollica che senza occhiali sembra la Sora Lella.

6 a Massimo di Cataldi e Lazzari alzati e cammina - Buttati dentro per mantenere lo statu quo ci sono riusciti dando il meglio di loro. Come Morgan e Bugo che dietro le quinte si sono presi a calci e sputi. Olè

6 a Somarusic - Dopo una pennica senza soluzione di continuità all'improvviso il Sonnambulo s'è svejato, e ha tirato una bomba che si è infranta maldestramente su Colombi. Ma era la fine del primo tempo e quel brusco e inaspettato risveglio non è servito a niente, come la fidanzata imbranta di Valentino Rossi a Sanremo. E così pe' nun sapè nè legge nè scrive come Luca Giurato è ripiombato in trance, intervallo compreso, sino alla inevitabile sostituzione. Dall'oroscopo di Branko la Luna consiglia: "contro il logorio della vita moderna fatevi una bella flebo di caffè tre volte al giorno, aprirete gli occhi sul mondo". Appunto. Sipario.





Appunti di gioco
di Roberto Taglieri

Domenica, 9 febbraio 2020
La Lazio espugna Parma. Al “Tardini” i biancazzurri vanno in vantaggio al termine del primo tempo con Caicedo, soffrono, lottano, rischiano ed alla fine di misura escono vincitori: 0-1 il risultato della partita. Per i biancocelesti la gara in Emilia è di quelle troppo importanti. Per questa trasferta Inzaghi non può contare sugli squalificati Radu e Milinkovic, ma anche Lulic e Bastos sono ko. Perciò la Lazio schiera in difesa Luis Felipe centrale, con Acerbi a sinistra, mentre a centrocampo troviamo Jony e Parolo. Invece D’Aversa, che non ha Sepe ed Inglese, porta ugualmente in campo Cornelius, pur se mezzo acciaccato, mentre Gervinho non è ancora reintegrato dopo la fuga. Con almeno 4,500 laziali nella curva ospiti inizia la partita con le due squadre piuttosto guardinghe, ma col Parma che cerca subito pressing a tutto campo. La prima cosa buona la fa Kurtic al 9’, che dopo una punizione tira forte ma trova i guanti di Strakosha. L’occasione della Lazio invece ce l’ha Immobile che dopo un dribbling a liberarsi, sfiora il palo al 12’. Al 26’ il colpo di testa di Caicedo è facilmente bloccato da Colombi e pochi istanti dopo Luis Alberto da buona posizione manda a lato. La Lazio dimostra superiorità, ma non riesce a far male perché il Parma si copre ed ogni tanto riparte in contropiede. Al 40’ un grande diagonale di Marusic è respinto dal portiere, ma un secondo più tardi arriva la rete di Caicedo che sblocca la partita. Il bomber biancazzurro si ritrova il pallone tra i piedi dopo un rimpallo in area e da due passi non può fallire il vantaggio laziale; il primo tempo si chiude con un tiro alle stelle su punizione di Bruno Alves. Nella ripresa un colpo di testa di Caprari in apertura va abbondantemente fuori, poi Gagliolo di sinistro calcia bene ma una deviazione gli impedisce il possibile pari. Sullo sviluppo Caprari prova la conclusione insidiosa, ma Strakosha mette in corner. Ora il Parma fa un grande sforzo per provare a rimettere in piedi la partita, ma intanto entrano Lazzari, poi Kulusevski, quindi anche Correa. La Lazio cerca di prendere fiato, arriva anche il turno di Sprocati, ma al 70’ la grande occasione ce l’hanno ancora i padroni di casa: prima Kucka, sul cui diagonale è strepitoso Strakosha poi Gagliolo che recupera ma spedisce sul fondo.  All’80’ Correa ha una grande opportunità ma calcia debolmente sul portiere, invece di passare al liberissimo Immobile. Nel finale anche Leiva lascia per Cataldi, il Parma non riesce più a rendersi offensivo, la Lazio pur stanchissima prova a rendersi pericolosa, concede un tiro a Sprocati all’89’ che manda il pallone oltre la traversa e dopo 6 lunghissimi minuti di recupero in cui Kulusevski mette out, il fischio di Di Bello sancisce la fine della partita e la vittoria biancoceleste. Non è stata per niente una grande Lazio, ha sofferto oltre misura, è sembrata anche stanca, probabilmente per la partita di mercoledi, ma con caparbietà, detrminazione ed anche con una qualità superiore fa sua l’intera posta e finisce al secondo posto, in attesa del derby milanese di stasera. Biancazzurri che superano di due lunghezze l’Inter, ad un solo punto dalla capolista Juve: 53 punti, 16 vittorie e 18 risultati utili consecutivi, la miglior prestazione di sempre dell’Aquila dalla sua nascita. Un consiglio ai laziali: meglio non guardare la classifica, può causare seri capogiri.

    
PARMA LAZIO  0–1   41’ Caicedo
PARMA: Colombi, Darmian, Iacoponi, Alves, Gagliolo (78’ Pezzella), Hernani, Brugman (61’ Kulusevski), Caprari (67’ Sprocati),  Kucka, Cornelius, Kurtic. All. D’Aversa
LAZIO: Strakosha, Patric, Felipe, Acerbi, Marusic (57’ Lazzari), Leiva (81’ Cataldi), Parolo, Luis Alberto,  Jony,  Caicedo, Immobile (62’ Correa). All: Inzaghi
Arbitro Di Bello


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